L'atrabilioso

Nella polveriera


Ci vorrebbe qualcosa come uno Spike Lee emiliano (ci si accontenterebbe di molto meno naturalmente, ma è per capirci) e allora si troverebbe il modo per raccontare quella specie di melting pot provincialissimo che è la nostra Chinatown, e che io riassumerei così: cinesi che odiano marocchini che odiano cinesi che odiano rumeni che odiano algerini che odiano casertani che odiano bolognesi che odiano tutti.Flanco ci mette del bello e del buono per non far saltare la baracca, ma deve essere davvero uno sforzo sovrumano per lui mantenere fede alla propria cortesia: ogni sera è una scaramuccia quando non una lite violenta. A volte appare un po' abbacchiato: "Tu Lolezo foltunaaato! No come me, tu giiila semple! Semple su machina giùùù tleno! Anche io Cina gilava taaanto, tuta Cina a vendele queeesti!" (e indica col dito un bottone della giacca). Non credo servirebbe a molto dirgli che questa cosa del commesso viaggiatore che gira tutta la Cina a vendere bottoni mi sembra già un tema da romanzo: la sua malinconia è reale. "Ieli dove andato? Pogibosi? Dove Pogibosi?" E io che penso, aiuto, ma per fortuna c'è un sorprendente Acume a collocare Poggibonsi in provincia di Siena, aggiungendo però un fantasioso "proprio al confine con le Marche". Flanco comunque pare accontentarsi della spiegazione."Belo Pogibosi, belo Malche. Qui malochino fato glande casino. Lui maiale, diceva cose blute a balista. Malochini tuti stlonzi". E siccome ogni parola mi sembrerebbe sbagliata me ne sto zitto (ma che gli si dice? "mannò dai, non sono tutti così"?). E mentre sono lì  e lo vedo che volge la testa verso il solito tavolino dei nordafricani, ricambiato da occhiate ostili contro di lui o contro tutti, mentre un vecchio alcolizzato bercia "an'sin pol piò ed tot chi maruchèin chè!", e un senegalese picchia i pugni contro la macchinetta del videopoker guardato a vista da un casertano, mentre succede tutto questo io guardo perchè non so fare nient'altro, e mi sembra solo di aspettare che esploda.