L'atrabilioso

Di getto (quindi mi scuso)


Non mi piace dare giudizi superficiali, io stesso ho accarezzato certe tentazioni e quindi non è che non comprenda del tutto i motivi per cui si possa scegliere di non scegliere, eppure in queste ore almeno una parolina agli astenuti mi sento di dirla.Visto? Da ieri alle 15 non contate più nulla. Era quello che volevate, chiamarvi fuori e certamente vi andrà bene così, però mi chiedo se il protagonismo dei giorni passati non vi manca almeno un po'. Fino a ieri eravate"il fenomeno nuovo in Italia!", ora siete zero.Difficile non farsi prendere dallo sconforto. Ma negli anni ci siamo così tanto abituati a mandare giù certi magoni, che ormai dovremmo saperli inghiottire senza farci troppo male.Un primo dato. L'Emilia è travolta, irriconoscibile. Meglio mettersi il cuore in pace: per cinquant'anni la gente qui è andata a votare, e lo ha fatto in un certo modo, prima per convinzione poi per abitudine, ed ora ha smesso di farlo, punto.La Lega ha tracimato, e la cosa era nell'aria. Ieri, tanto per cambiare, ho sentito una volta di più certe insulsaggini del tipo "la vera militanza, il radicamento nel territorio ecc.". Lo volete vedere, il territorio, nella pratica leghista? Fatevi un giro nel Veneto o in Brianza e lo vedrete. Una sfilza interminabile di fabbrichette, rotonde e centri commerciali, mattoni e mattoni e scempio del paesaggio (il "territorio", appunto) e nessun Gadda all'orizzonte a raccontarci lo sfacelo. Altro che "vera militanza": la ragione per cui la gente vota Lega è una sola: non vuole pagare le tasse. Il popolo delle partite IVA è quella cosa lì: pancia e portafoglio.E qui da noi ci si mette al passo. C'era una volta il grano appena nato, che brillava come un prato luccicante.Ora, la cementificazione emiliana è record in Italia. Qui attorno vedo solo gru.Il povero PD è un nato morto, e lo stesso Bersani, che pure ai tempi di Prodi mi piaceva (lo ricordo dire, dopo la caduta di quel governo "non sentirete da me la damnatio memoriae di Prodi") oggi, come il suo ex presidente riesce solo a balbettare. Del resto, con una televisione a senso unico è difficile dire qualcosa. Altrove c'è forse qualcosa di buono, ma Vendola da ieri mi sembra più isolato, più un fenomeno "locale". Del resto lui la politica a livello nazionale l'ha già sperimentata ed è andata com'è andata. Prima che se ne vada da lì passerà parecchio tempo.Dicevo della Bresso nel post precedente. Ora il Piemonte si consegna a Cota, l'avrà votato anche un mucchio di donne e c'è da farsi cadere le braccia. Ecco, vedo nemici ovunque ed è questa, la vera tentazione da rifuggire. Nel Lazio la Polverini vince e se fino a qualche tempo fa l'avrei detta una donna che spiccava, in un panorama desolante come quello del centrodestra, ora non riesco a non pensare che lei è la stessa che sul palco di B. ha giurato in un rito tra il pagano e la pagliacciata da far venire i brividi, la stessa che ha sfilato dietro uno striscione con su la scritta "l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio" che si commenta da sola. Che nausea. L'altra tentazione da rifuggire è quella di non dire: se potessi me ne andrei, oppure " me ne vado". Mi è arrivato l'sms di un'amica insegnante in gita a Berlino con la scuola: vorrei restare a Berlino. Nello stesso forum dove ieri apprendevo le liete notizie più d'uno diceva: "me ne vado", oppure "me ne sono andato da anni e sono felice" e via così. Alla mia amica ho risposto: brava, resta a Berlino, così la prossima volta perderemo ancora più duramente.Andare via: e per cosa, poi? Per farsi ridere addosso dagli stranieri, per dire "io l'ho scampata" mentre la nave affonda?No, meglio stare qui. Fare qualcosa, dire qualcosa. Ora sembra non avere senso, forse un giorno l'avrà. La Storia non finisce con noi, per fortuna. Ci vuole un po'di fiducia, quella che sembra perduta.Bisogna avere solo la forza di saper guardare oltre il cortiletto angusto di questi anni tristi.