L'atrabilioso

Gol


Quando ho aperto lo sportello e sono crollate dall'alto due pentole e un coperchio grande così (all'una e mezza di notte) ho avuto il sospetto che sarebbe stata una notte agitata. Magari, passato il periodo di fuoco e cenando ad un orario più umano farò sogni più placidi, ma ultimamente la mia attività onirica è furibonda, pirotecnica, rumorosa.Stanotte però il sogno era veramente stupido, di quelli che si possono fare a tredici anni: facevo gol. Perchè faccia sogni così non so: forse perchè sono rimasto un po' un adolescente (questo è quasi certo, n'est-ce pas?), forse è l'aria dei Mondiali, chissà. Non so bene che partita fosse, ma eravamo una trentina di giocatori in campo (una trentina per ogni squadra) e le formazioni erano miste, maschili e femminili. La mia squadra annoverava, ad esempio, anche alcune blogger di livello (le s_carogne) e la signora Erba in particolare - che sfoggiava una maglietta verde brillante tipo quella della Nigeria - sembrava parecchio agguerrita. Lo stadio era uno stadio, ma nello stesso tempo si giocava al chiuso (beh, non devo spiegarvi io come funziona coi sogni, lo sapete) e la porta, pur avendo i pali e la rete, somigliava in tutto e per tutto a un sipario.E insomma a un certo punto facevo gol, un capolavoro di perizia balistica e di tenacia. Appostato dalle parti del dischetto del rigore facevo partire un tiro alla destra del portiere che si andava ad infrangere sul palo, quindi il pallone rimbalzava nuovamente sui miei piedi; a questo punto tiravo dalla parte opposta, ancora palo e gol. Immediatamente organizzavo una conferenza stampa per spiegare al mondo come avevo potuto siglare una rete talmente spettacolare.Comunque è stato un gran gol, dovete credermi.Insomma è così: Shakespeare di notte sognava delle commedie immortali, io mi sogno che faccio gol. La prossima volta mi organizzo un sogno erotico e ve lo racconto.Ce n'est qu'un début, continuons le combat. Si parte.