L'atrabilioso

Cattivi pensieri


Col teatro si finisce sempre col parlarsi addosso. Sarebbe un gran risultato riuscire a fotografare "lo stato delle cose", come no. La domanda però è: di cosa parlare? Nella giungla di usi e abusi di questo Paese parrebbe esserci solo l'imbarazzo della scelta. Ma il teatro non è un articolo di giornale, nè un saggio politico. C'è, prima di tutto, un corpo o più corpi sulla scena che sono lì per essere guardati (e ascoltati). A volte si intrattiene piacevolmente il pubblico, scatta una risata, se sei bravo susciti un'emozione, ecco. Il pubblico recepisce quello che recepisce e buonanotte al secchio. Cambiare le idee degli altri? Non esageriamo, questa cosa dell'attore indottrinatore fa solo ridere. Quali altri, poi? Il circolo è chiuso, lo sappiamo tutti.Limitiamoci a fare la nostra parte. Bene, possibilmente.(Comunque nel magazzino/costumeria del Rossini Opera Festival mi sono divertito come un matto. Provate ad immaginare: un immenso parco delle meraviglie per adulti. Scenografie gigantesche: finti scaffali di librerie alti 10 metri, enormi zampe di elefante, antiche sedie da dentista, corpi umani in sezione - chissà per che opera sono stati usati?! E soprattutto tutta una serie di costumi da provare. Je_est non si è certo tirato indietro, come si può vedere qui, prima di essere rimproverato dalla capo costumista, e di conseguenza sprofondare).