L'atrabilioso

Hollywood? Sempre dritto, subito dopo San Giovanni in Persiceto.


Poi d'improvviso, il paesino più sonnolento della pianura padana diventa il centro del mondo. Quell'ambiente così tipicamente emiliano - la piazza e la chiesa e il campanile e il pozzo e i portici, per noi alla fine scontato - deve essere piaciuto a qualche esploratore spedito da Cinecittà, ed ecco che il borgo si ritrova rivestito di una scenografia che lo riporta indietro di almeno quarant'anni. Va detto che gli scenografi hanno fatto un buon lavoro, e le vetrine dei negozi (fin troppo colorate, per assecondare i toni della commedia) ti fanno sentire davvero in un altro tempo.Va da sè che questo diventerà l'evento del secolo e che tutti sono assolutamente elettrizzati. Si attendono le star e già sono in corso i primi avvistamenti, alcuni invero piuttosto fantasiosi (se conosco questo posto, so che nel giro di due settimane qualcuno giurerà di aver visto George Clooney prendere un caffè a Chinatown. Io personalmente preferirei Natalie Portman, ma tant'è).Io e Acume smoccoliamo contro il destino avverso: sembra che siamo gli unici due in tutto il paese (e borghi limitrofi) a non rientrare nel cast."Lorenzo, dimmi se non è un'ingiustizia, una vergogna, un sopruso!" mi dice."Lo è, Acume""No, dico. Vedi altri artisti qui attorno? A parte noi due, dico? Attori d'esperienza, baciati dal genio?""L'arte è morta, Acume""Maledetti. Maledetti" continua "l'avevo già capito al provino, che buttava male. Incompetenti, pressapochisti, dilettanti""Vedrai, la Storia ci darà ragione, Acume""Ero disposto a memorizzare un intero copione, non  so se mi spiego""Non ho dubbi""Hanno preso anche The Body, ti rendi conto!?""Secondo me quella del casting è cieca, Acume. Non si spiega diversamente""E il Pinguino. E Guido. Tutti, hanno preso tutti, tutti tranne noi due. Maledetti. Maledetti""C'è un disegno, Acume. Le forze del male congiurano contro di noi. Ma la vedremo, chi la spunterà""Maledetti"La sera, Chinatown è un posto tranquillo. Alla TV danno Italia - Isole Faer Oer. Nel locale non si registrano faeroeresi, e anche gli italiani sono pochissimi. Uno di questi è Santino, una specie di Pig-Pen alcolizzato, temutissimo da tutti per la sua acerrima avversione al sapone. Malfermo sulle gambe, sta appoggiato al bancone e parla con la barista cinese. Oddìo, "parla" è un eufemismo. Quello che gli esce dalla bocca è un borborigma quasi incomprensibile anche per me, un misto di dialetto e italiano: eppure i due sembrano intendersi benissimo. Alla fine del primo tempo di una partita senza storia, faccio per uscire. E in quella Santino si volta e mi fa:"Ehi, Lorenzo! Ma oggi l'hai visto arrivare, Diego AbatantuoMo?""No, Santino. Ma se lo incrocio ti faccio sapere"Poi dice che la provincia è noiosa.