Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
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Italia Anno Niente (Reprise)

Post n°125 pubblicato il 02 Febbraio 2011 da je_est_un_autre

Così, giusto per ricordare che questo Paese ha prodotto anche altri uomini.

Avete mai sentito dire di qualche fabbrica di campane? Io non ci avevo mai pensato, al fatto che da qualche parte dovevano pur costruirle.
La prima volta me ne parlò Ming, il partigiano Ming. Quello era stato il suo lavoro da ragazzo: costruire campane.
Poi coi primi bombardamenti la fabbrica venne distrutta e lui rimase senza lavoro.
"Non avevo niente da fare, c'era solo della miseria, prendevo l'autobus e giravo per vedere se trovavo da lavorare ma niente. Poi un giorno sono saliti dei fascisti sull'autobus e mi hanno offeso e picchiato, e io non avevo fatto niente! Alàura a 'io det: basta!"
Era un tipo affabile, Ming. Sedevamo a casa sua, al tavolo della cucina, e alle sue spalle c'era un merlo indiano in una grande gabbia. Ming a volte si accalorava nel racconto e allora picchiava un pugno sul tavolo e il merlo rispondeva con un fischio acuto. La registrazione che ancora conservo di quel nostro incontro è in gran parte fatta così: racconto, pugno, fischio; racconto, pugno, fischio.
Parlava della sua storia come fossero avventure, e per lui doveva essere stato proprio quello, almeno all'inizio.
"Avevo sentito che c'erano dei ragazzi che erano andati su in montagna, ho preso un fagotto, c'ho messo due stracci l'ho legato a un bastone e son partito. Su, dai ribelli".
E il nome come l'ha scelto? gli chiedevo.
E lui: "Ah, mi chiamavano così fin da piccolo. Era successo che per sceglierci un soprannome avevamo attaccato una storia di Flash Gordon al muro e avevamo fatto il tiro a segno e io avevo colpito Ming, il nemico acerrimo di Flash. Non è che ero così contento ma me lo sono tenuto, anche da partigiano".
Pronunciava Ming con la "g" dolce, come gelo.
"Quando sono arrivato su in montagna non sapevo neanche dove andare a cercarli, quei ragazzi là. A un certo punto un gruppetto mi si è fatto incontro nel bosco e con le facce dure m'han chiesto: 'Te chi sei? Cosa sei venuto a fare qui?' e io 'Son venuto da voi' e loro 'Ah sì? Perchè noi chi siamo?' e io 'Per me voi siete i ribelli'"
Rideva e aggiungeva "Oh, mi è andata bene, erano davvero loro".
C'era un buco nero nella storia di Ming, uno scontro al buio tra partigiani che si sparano addosso per via di un malinteso su una parola d'ordine.
"E' rimasto ucciso uno quella volta, e io non lo so se. Non lo so se sono stato io. Non lo so"
Dopo lo sfondamento della Linea Gotica era rimasto coinvolto in uno scontro a fuoco coi tedeschi ed aveva resistito a lungo dentro una casa a Loiano, nell'appennino bolognese. Insieme a lui c'era un militare americano, e ne parlava ancora con amicizia.
"Io volevo solo che finisse la guerra. Non ne potevo più della miseria e non ne potevo più dei fascisti. Per me era abbastanza. E' questo che spiego ai ragazzi quando vado nelle scuole: non serve altro se non la voglia di farla finita con qualcosa che non ci piace"

MING (1925-2009)

Ming

 
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Commenti al Post:
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 04/02/11 alle 12:10 via WEB
Nella mia...no, non mi pare. Anzi, sono tutti super-anti. Per fortuna. Altrimenti non farei che litigare tutto il tempo.
(Rispondi)
 
 
arianna680
arianna680 il 04/02/11 alle 18:09 via WEB
Perché, io che faccio?:(
(Rispondi)
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 04/02/11 alle 20:48 via WEB
Vendi cara la pelle, Arianna. Gliele devi cantar chiare.
(Rispondi)
 
 
 
 
arianna680
arianna680 il 07/02/11 alle 11:56 via WEB
Lo scopriranno da se'. Tardi, purtroppo.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 07/02/11 alle 13:15 via WEB
Come tutti gli italiani, del resto. Mi sembra già di vederle, quelle lacrime da coccodrillo.
(Rispondi)
 
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