Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
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« Una spropositata pigriziaOggi che è il suo compleanno »

La montagna fa bene

Post n°382 pubblicato il 11 Ottobre 2019 da je_est_un_autre

Insomma siamo stati in montagna. Tre giorni scarsi. A dispetto del numero limitato di giorni di vacanza, ne sono uscito piuttosto provato.
Intendiamoci bene, a me la montagna piace. Però ti frega, la montagna.
Per dire. Se l'apparentemente innocuo cartello di fianco al parcheggio indica "Malga" senza altre indicazioni, ad esempio, non vuol dire che la malga sia dietro l'angolo. Più probabilmente hai 350 metri di dislivello da percorrere, e puoi star sicuro che il cane Spike non rinuncerà a una delle sue più grandi passioni: il tuffo a volo d'angelo su una fresca cacca di mucca.
E suderai. Come sempre, del resto. Ma siccome pensavi che la malga fosse vicina, non hai portato la maglietta di ricambio.
Per fortuna c'era il sole. Mi sono tolto a far asciugare la maglietta almeno tre volte.
Solo che c'era vento, ho rischiato la polmonite.
Com'è, come non è, siamo arrivati alla Malga. Era chiusa.
Del resto, chi vuoi che ci sia in vacanza ai primi di ottobre?
Beh, almeno c'era una bella veduta, su certe vette innevate. Col tono tronfio che i social esigono, ho pubblicato subito una foto dal titolo "La val di Pejo con la neve!", ma ovviamente non poteva essere una valle, chiunque l'avrebbe capito, io no. Solo dopo attenti studi geografici ho stabilito che si trattava della Presanella, ma a dirla tutta non sono sicuro neanche adesso.
Beh, per fortuna c'era solo da tornare indietro, e dentro di me pensavo "Chi dice che la discesa è faticosa come se non più della salita, spara una balla, eheh!".
Solo che abbiamo sbagliato sentiero. Cioè l'abbiamo perso.
Dopo un attimo di comprensibile smarrimento, ostentando virile sicurezza, mi sono messo alla guida della piccola carovana: "Dobbiamo arrivare a valle, basterà andare in discesa e arriveremo per forza!". E così abbiamo cominciato a caracollare giù, un po' alla cieca. L'importante è scendere, continuavo a dire.
Ad un certo punto abbiamo sentito campanacci di mucche al pascolo, che per qualche ragione ci sono suonati familiari, soprattutto a Spike e al suo istinto di tuffatore, che per puro caso non ha incontrato un'altra torta di vacca.
Abbiamo seguito fiduciosi il suono dei campanacci (ricordavamo che c'era un pascolo proprio di fianco al parcheggio) fino a valle.
Abbiamo trovato il pascolo. Solo che era un altro pascolo. Avevo sbagliato rotta solo di un paio di chilometri.
Ora, è vero che la discesa è più comoda della salita, ma le ginocchia sono messe a dura prova, credetemi. Quando siamo arrivati alla macchina abbiamo scoperto di avere perduto la capacità di piegare le gambe.
In auto, diretti al B&B, ho acceso la radio. C'era Erri De Luca che parlava. Diceva: "io amo la montagna. Mi fa sentire insignificante. Solo la montagna sa dirmi quanto sono insignificante, molto, molto insignificante". Insisteva. Si vede che non era più in montagna. "Ma la montagna" ha continuato Erri De Luca "la montagna, per come piace a me, io devo affrontarla solo coi sandali ai piedi. Anche i tratti ferrati. Solo così capisco quanto è sincera la montagna. Coi sandali ai piedi". E non so quante volte l'ha detta. Questa cosa dei sandali e della sincerità.
Noi eravamo lì, ammutoliti dalla stanchezza, con le gambe di legno e Spike che russava ed esalava l'odore che immaginate, e per un momento anche noi siamo diventati sinceri. Con Erri De Luca. Ma qui non si può dire cosa abbiamo detto.

 
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Commenti al Post:
bluaquilegia
bluaquilegia il 12/10/19 alle 08:13 via WEB
fantastico, il classico: spaccarsi le gambe e spezzare il fiato. non lo capirò mai perchè il viaggio inizi sempre da una tabella di legno con l'indicazione per una malga né capirò perchè tutti, alla parola malga, vengano attanagliati da fame lupigna, così, appena scesi dall'auto ...
hai notato i tratti in cui i sentieri sono coperti di timo serpillo? ogni passo, un dono divino. se poi, superato il timore della cacca delle mucche ti fossi chinato a raccoglierlo strofinandolo tra pollice ed indice avresti potuto odorare l'asprezza soave e misteriosa della montagna; l'elegantissimo colore del cardo? riprovaci jea, non mollare. per inciso, in montagna si suda molto, puzzare si può... cura, p
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 12/10/19 alle 08:46 via WEB
Eh, ma tu ti chiami aquilegia, per te deve essere un gioco riconoscere il timo serpillo, che io è la prima volta che lo sento. Ecco, magari il cardo sì. (A proposito, te l'ho detto che nella recente vacanza in Sardegna ho scoperto - e visto - una varietà di aquilegia che c'è solo lì? Si chiama aquilegia nuragica).
Va bene, allora ci riprovo. Però la prossima volta mi porto la mappa delle malghe. E la tabella botanica.
(Rispondi)
 
Nous_Spirito
Nous_Spirito il 14/10/19 alle 16:58 via WEB
Le disavventure in compagnia si avvertono meno, la stanchezza tende a far perdere il significato e il significante, ma fa vibrare l’illusione del “vento tra le mani” che può regalare la montagna, quella sensazione di brezza che attraversa la pelle, raggiunge il cuore, tramite il senso della mente libera.. Buona serata, un sorriso..
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 15/10/19 alle 00:18 via WEB
In compagnia si godono meglio le vacanze in montagna, anzi sono consigliate, perché non si sa mai cosa può succedere, durante una camminata in montagna, e un accompagnatore è sempre consigliato. Lo diceva anche Erri De Luca alla radio. Solo che lui, aggiungeva, preferisce andarci da solo. Coi sandali. Mah.
(Rispondi)
 
Estelle_k
Estelle_k il 15/10/19 alle 09:45 via WEB
Mi hanno insegnato fin da piccola ad apprezzare le camminate in montagna, anche se all'epoca ottennero il risultato contrario...Con il tempo poi ho riscopert da sola la piacevolezza di quell'immersione in un territorio che ti ridimensiona decisamente l'ego ma insieme ti fa anche competere con i tuoi limiti. E devo dire che questo mi piace tantissimo trovandolo salutare. Un mio caro amico che in montagna ci vive una volta mi disse: " Salire su una montagna è un po' come crescere nella vita, impari a camminare dosando le energie e ti metti alla prova, rischi di inciampare o di arrenderti, ti fermi a prender fiato, stringi i denti...E più vai in alto meno gente incontri. Ma chi troverai in cima sarà quasi sicuramente "in gamba"." Insomma camminare in montagna è una piccola scuola di vita, compresa la discesa ...:)
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 15/10/19 alle 10:58 via WEB
Non è solo una scuola di vita, a volte ne è addirittura lo specchio. Infatti molto spesso io mi sono ritrovato a perdere la rotta e una volta ritrovata la strada, ero anche lì due chilometri indietro. Le indicazioni dei sentieri, nella vita, sono segnalate peggio che in montagna.
(Rispondi)
 
 
 
Estelle_k
Estelle_k il 15/10/19 alle 13:18 via WEB
Concordo:)
(Rispondi)
 
several1
several1 il 17/10/19 alle 11:33 via WEB
Je, che disavventura "signicante" tra mucche, cartelli e De Luca ... (io preferisco il mare)
(Rispondi)
 
 
several1
several1 il 17/10/19 alle 11:34 via WEB
"significante"
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 17/10/19 alle 12:36 via WEB
Aggiungerei anche "significativa", dal momento che preferisco di gran lunga la montagna al mare...
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