Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Esalare

Post n°484 pubblicato il 28 Novembre 2021 da je_est_un_autre

Dopo l'ultimo post, inevitabilmente triste, è tempo di cambiare registro e alleggerire l'atmosfera. Stranamente mi vedo però costretto a parlare ancora della Grande Mietitrice, di nostra Sorella Morte, ma da un punto di vista particolare, diverso.
"L'é difézzil anch murìr!" diceva mia nonna con schietto tono popolare, ovvero "è difficile anche morire" e si riferiva alla fatica di certi lunghi e dolorosi trapassi, la cui fine viene quasi accettata come un sollievo, una liberazione, da chi va e da chi resta.
Ecco, che sia difficile morire l'ho scoperto anch'io venerdì sera, quando sono morto sul set. In verità non è stata una dipartita molto lunga: nella notte, dentro una fabbrica deserta, in mezzo a luci sinistre, morivo ammazzato da una revolverata in pieno petto.
Eppure lo confesso, essere inquadrati in PPP (primissimo piano) ed esalare, in un misto di dolore e stupefazione, l'ultimo respiro, mi ha creato un imbarazzo assai grande, e dir che non son proprio di primo pelo, ma quanto a morire era la prima volta, cercate di capire. Dopo il primo tentativo, s'è creato un certo conciliabolo tra la regista e parte della troupe:
"Non male, ma cerca di rifarlo rovesciando la testa all'indietro, il dolore immenso in quella bocca aperta" diceva la regista,
"Però ti sparano in pancia, forse è meglio se ti pieghi su te stesso e cadi in avanti" ribatteva l'assistente alla regia,
"Potresti cadere su un fianco? Così non rischi di spaccare la cassetta del microfono che ti ho legato alla schiena" avvertiva il fonico,
"Concludo la scena inquadrando la tua mano destra, se cadi su un fianco ricorda di tenere il braccio lontano dal corpo, così non rischio di far vedere che respiri" ammoniva il cameraman,
"Ecco, se poi non respiri del tutto è meglio" ha concluso il direttore della fotografia.
Forte di queste indicazioni, a volte un zinzello contraddittorie, sono morto e resuscitato diverse volte, fino alla fine, fino all'ultimo ciak, quando, con la fronte sudata appoggiata a terra in mezzo alla limatura di ferro, ho cercato di riprendere fiato senza far vedere che respiravo, e lì ho pensato: cavolo, aveva proprio ragione mia nonna: l'é difezzil anch murìr!

 
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Commenti al Post:
Arianna1921
Arianna1921 il 28/11/21 alle 11:39 via WEB
Immagino che tutto quello che sia finzione possa essere difficile da interpretare. Perciò anche rendere credibile il più possibile una morte dolorosa.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 28/11/21 alle 11:44 via WEB
Sì, è difficile interpretare la finzione, ma la verità vera è che è anche divertentissimo, per fortuna.
(Rispondi)
 
 
 
Arianna1921
Arianna1921 il 28/11/21 alle 17:25 via WEB
Mi è venuta alla mente la parola.. "catartico", forse più che divertente..considerando proprio la scena in questione. Stasera dico ovvietà, però la colpa di questa mia banalità è da condividere con il libro che sto leggendo, ne contiene un po', alla rinfusa. Del tipo: Non capisci ciò che hai finchè non l'hai perso.
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 28/11/21 alle 17:52 via WEB
Sì, certo, catartico se vuoi, come ad esorcizzare, o a superare l'angoscia della morte; ma in senso più generale parlavo dell'interpretazione, che spesso, lo confermo, è divertente. Cioè, spesso sul set ci si incazza, ma un mucchio di volte si ride anche.
(Rispondi)
 
surfinia60
surfinia60 il 28/11/21 alle 12:29 via WEB
Mi piacerebbe vederti mentre lo fai. Nella fiction ho visto chi lo fa proprio male. Però non ho idea di come potrei interpretarlo.
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 28/11/21 alle 17:35 via WEB
Ah,non ne avevo idea neanch'io: l'ho improvvisato. E dire che quando sarà il momento di farlo vero, non ci sarà neanche il bisogno di ripeterlo, perchè sarò stato bravissimo.
(Rispondi)
 
gianor1
gianor1 il 28/11/21 alle 14:27 via WEB
Segui un pensiero di Nietzsche il quale soleva dire che chi ha un perchè per vivere, può sopportare ogni cosa. Ecco, a volte, la recitazione ha necessità di sopportazione...A ben rileggerci con slaute e felicità. Gian
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 28/11/21 alle 17:37 via WEB
E' un bel pensiero questo di Nietzsche, e sono d'accordo con lui: ma nello stesso tempo mi chiedo: qual è il mio vero perchè per vivere? Mah. Ancora di preciso non l'ho capito.
(Rispondi)
 
 
 
gianor1
gianor1 il 28/11/21 alle 18:03 via WEB
Una consolazione la trovi sicuramente, e so bene che la conosci, nel dramma "Amleto" di Shakespeare. Infatti nessun altro lavoro teatrale assume un insieme complesso di sentimenti e di azioni, nessuno concede una visione così ricca e complessa dell’agiree umano, nessuno sa meglio analizzare gli aspetti più segreti dell’anima, perché in questa tragedia sono rappresentate le vicende individuali, le amicizie e gli affetti, gli odi e le uccisioni, i tradimenti e le congiure, le pene d’amore e le perversioni sessuali, la razionalità e la follia dell’uomo. E come dice Orazio :"Il resto è silenzio"...
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 28/11/21 alle 18:20 via WEB
C'è tutto, dentro Amleto. Tutto. Ma la cosa che più mi sconvolge, (ri)leggendolo, è la forza rivoluzionaria di un testo che fonda, letteralmente, una nuova era. Si entra, a buon diritto, con Amleto, nel Rinasimento. L'uomo, solo, abbandonato nell'universo, coi suoi dubbi, il suo sgomento di fronte alla morte ecc. Amo quel testo, e come si potrebbe non amarlo? Ma non so se mi consola. Ma del resto chissenefrega: l'importante è che Amleto ci sia.
(Rispondi)
 
woodenship
woodenship il 29/11/21 alle 03:16 via WEB
Mi dimostri di come è vero che non si muoia soltanto una volta: si può morire infinite volte. Ed un vero attore lo sa.....alla fine, il pubblico come l'ha presa?......
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 29/11/21 alle 09:02 via WEB
Ah, per un riscontro del pubblico (non tanto di questa faccenda di come muoio, ma proprio per quanto riguarda il film) bisognerà aspettare che il film esca, e ci vorranno mesi...forse anche un anno. Bisogna pazientare.
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 30/11/21 alle 08:57 via WEB
Musica più forte Che sfidi la morte Accarezza questa mia ferita Che sfido la vita
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 30/11/21 alle 09:08 via WEB
Sono dovuto andare a vedere di cosa si tratta, perchè nella mia immensa ignoranza di cose musicali italiane (e non) non la conoscevo. Grazie cassetta.
(Rispondi)
 
Estelle_k
Estelle_k il 04/12/21 alle 09:24 via WEB
Non conosco la trama del film, ma almeno ti hanno fatto vivere abbastanza prima di farti morire con difficoltà? :)
(Rispondi)
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 04/12/21 alle 09:44 via WEB
Ho vissuto brevemente, ma intensamente...
(Rispondi)
 
 
 
Arianna1921
Arianna1921 il 05/12/21 alle 11:57 via WEB
Per questa vita intensa andresti d'accordo anche con Bontempelli, anche lui ha scritto dei racconti raggruppati nella dicitura "La Vita intensa". Vivere intensamente è un altro traguardo al quale non sono arrivata mai.
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 05/12/21 alle 18:01 via WEB
Mi piace che ogni tanto parli delle tue letture, abbastanza inusuali devo dire - ed è un pregio.
(Rispondi)
 
 
 
Estelle_k
Estelle_k il 05/12/21 alle 14:50 via WEB
Come i gatti...__^
(Rispondi)
 
 
 
 
je_est_un_autre
je_est_un_autre il 05/12/21 alle 18:02 via WEB
La loro vita breve (purtroppo, breve) è soprattutto un'intensa ronfata. E secondo me fanno bene.
(Rispondi)
 
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