Creato da: je_est_un_autre il 04/11/2008
Date la colpa alla mia insonnia

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Messaggi di Giugno 2023

 

Come sarebbe a dire, "mandaranci"?

Post n°551 pubblicato il 21 Giugno 2023 da je_est_un_autre

Mi sono messo a dieta. Sono stato costretto. No, dovrei dire piuttosto: me la sono cercata. Forse qualcuno mi ci ha obbligato, ad andare dalla nutrizionista? No di certo, ci sono voluto andare io. E lei, la nutrizionista, dopo una serie di attente misurazioni:
(NUTRIZIONISTA: Ha un alto tono muscolare, lo sa? Me lo dice la bilancia elettronica.
IO: Veramente? E' sicura che la bilancia elettronica stia parlando di me?
N: Certo. La bilancia elettronica non  mente.
IO: Sono stupefatto. Non pensavo nemmeno di averlo, il tono muscolare, figuriamoci alto. Corro a scriverlo sui social.
N: Faccia pure, ma prima dobbiamo parlare di un po' di cose.
IO: Ahia. Ci siamo)

...dicevo, dopo una serie di attente misurazioni, ha parlato, appunto.
Ha decretato innanzi tutto che per stare bene avrei dovuto cambiare regime alimentare. Mangiare sano è la base di tutto, ha detto. Scriveva e scriveva sul suo computer e io dentro di me pensavo: so bene che cosa vuol dire con questo "mangiare sano", è la fine.
E infatti. Peggio di quanto pensassi.
Ecco qua: addio pasta. Addio spaghetti al pomodoro. Addio prosciutto. Addio ragù.
Mi son visto piangente come Lucia: addio monti sorgenti.
Il menù settimanale è un autentico pianto, appunto, con certi pranzi da morir di fame, come ad esempio, vediamo, ecco, giovedì, piatto unico: radicchio e formaggio cremoso ("ma a lei il formaggio cremoso potrebbe far male, lo tolga", ecco, ma infatti, non vorrei esagerare con queste mangiatone; anche perchè è prevista la frutta, i mandaranci, che io non li ho neanche mai visti, i mandaranci) o l'unica pastasciutta che mi è concessa, al mercoledì a pranzo: pasta al ragù di vitello, che il ragù di vitello secondo i dettami della nutrizionista è un'offesa alla tradizione bolognese, e al VERO ragù che, detto tra noi, mi pregio di saper fare comme il faut, anzi, mi pregiavo, ahimè).
Tralascio il resto.
Il risultato adesso è che ho sempre fame. Ad orari inconsulti. Tipo adesso. Ho fame.
Ma devo solo aspettare un paio d'ore e finalmente sarà cena.
E la cena cosa prevede? Wow! Spinaci!
E non basta, vedo ora che mi spetta anche una merenda: cinque mandorle! Ben cinque!
Yeah, pancia mia fatti capanna!
Sigh.

 
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Sono tornate

Post n°550 pubblicato il 18 Giugno 2023 da je_est_un_autre
Foto di je_est_un_autre

E' tornata l'estate, diodiundio. E con lei, le maledette zanzare.
Ok. E' meglio farsi trovare pronti.
Io sto diventando un cecchino da paura, con le zanzare.
Ora, io non so lì da voi, ma quest'anno sono tremende, le zanzare. Piccole, veloci, difficili da individuare. Bisogna stare all'erta e ucciderle senza pietà all'istante, senza neanche pensarci. Anzi, è proprio così che si deve fare: non pensare, liberare l'istinto, e zac, via. Se siete pronti, potete uccidere a occhi chiusi.
Solo così se ne esce.
Ok. Volevo dirvelo.
Io comunque faccio così: mi irroro di autan e vado a letto.
Armato.
Perchè bisogna farsi trovare pronti.
Ricordatevelo.
Perchè è tornata l'estate, diodiundio.

 

 
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A questo siamo

Post n°549 pubblicato il 13 Giugno 2023 da je_est_un_autre

Un uomo devastante prima culturalmente e poi politicamente per un intero Paese; per quel che conta questo per me è stato B.
Ed ora quel che tocca vedere è addirittura il lutto nazionale, addirittura i funerali di stato. Non avrei mai, mai immaginato si potesse arrivare a tanto. E invece ecco.
Questo è il Paese che abbiAmo.

 

 
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Come al cineforum

Post n°548 pubblicato il 06 Giugno 2023 da je_est_un_autre

Io, coi miei ragazzi del Lunedì, con cui debutteremo l'11 e 12 per il saggio di fine d'anno, avevo una bella abitudine (non sempre confermata, ma si sa, i tempi sono stretti e c'è sempre qualcos'altro di urgente che preme): ad inizio lezione, dieci minuti di cineforum, ovvero "Sì, il dibattito sì!", insomma di chiacchiere a proposito di una pellicola vista in sala. Si proponeva un film che più o meno avevamo visto tutti (son bravi ragazzi, vanno al cinema, guarda un po' - oh, voi penserete che sia una cosa scontata e invece qui di scontato non c'è niente) e di questo film se ne parlava insieme. Una bella abitudine cominciata in era pre-pandemia nella mia prima esperienza con loro (se ci penso, mi sembrano passati secoli) e felicemente riproposta quest'anno. Ora, non so di preciso che cosa abbia a che fare la discussione su un film con l'insegnamento del teatro o ancor meno con la preparazione di uno spettacolo, ma mi è sempre sembrato un momento costruttivo. Per di più, loro mi sembravano contenti e io pure, e tanto basta.
Purtroppo però ieri sera era rimasta solo una lezione, eravamo all'antigenerale, insomma il saggio è alle porte e se avessi esordito dicendo: "Bene ragazzi, oggi parliamo di 'Rapito' di Bellocchio" come minimo chiamavano un'ambulanza. Peccato, però. Perchè io era un bel pezzo che non vedevo un film che, quarantott'ore dopo averlo visto, sono ancora qui che ci penso.

Però, diavolo d'un Bellocchio. Più passa il tempo più mi diventa bravo.

 

 
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