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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da circolosalvemini

IL partito democratico nella zona Jonica tra delusioni e speranze.

    Viandante la strada non c’è. La strada si fa camminando !!”

Di Ilario Ammendolia

A volte la vita è strana e dopo tanto girovagare, tante marce forzate, ti accorgi di essere ancora al punto di partenza. L’antipolitica non è nuova in Italia, ricordo gli anni dell’università quando i giovani di destra gridavano nei cortei “basta con i bordelli, vogliamo i colonnelli !!”

“Bordelli” stava per partiti, per politica, per impegno culturale, sociale e civile. “ Colonnelli” il comando di pochi contro una “massa” che veniva considerata indegna di esercitare la democrazia. Quei giovani che non erano né pochi, né stupidi e, nella stragrande maggioranza, in perfetta buona fede , contrapponevano “l’ordine” militare al “disordine  democratico” nella convinzione che la democrazia fosse parolaia ed inconcludente. Ovviamente, non era vero ! I paesi che dovettero  subire le varie dittature dei colonnelli e consimili, avrebbero conosciuto momenti tragici, bui , tristi e drammatici, mentre l’ Italia , pur con mille problemi, andò integrandosi con i paesi democratici dell’Europa Occidentale.  Oggi ritorna ! Ritorna..l’antipolitica nelle piazze sia pure non invocando i colonnelli ma applaudendo un comico, molto bravo, ma solo quando riesce a farci ridere. Non è colpa del destino se il qualunquismo riprende vigore e lena ma della politica che vivacchia, molto spesso, senza dignità, senza coraggio, senza la grinta necessaria nell’aggredire i problemi della gente.  Tuttavia affinché l’antipolitica si sviluppi occorre che si crei un humus fertile e questo è rappresentato dai privilegi che , molto spesso, i politici si attribuiscono indispettendo l’elettorato di riferimento. Una politica che parla e non decide  crea l’humus in cui cresce e si irrobustisce la demagogia dell’antipolitica che si ingrossa sino a diventare un fiume in piena, carico di rabbia, odio  e rancore, che minaccia di straripare creando alla nostra democrazia danni non meno gravi di quelli provocati da  una politica di corto respiro. Nella nostra zona l’antipolitica già serpeggia racchiusa in una sorda ostilità verso i politici, in una progressiva assenza da ogni momento di aggregazione autenticamente democratico. A ben guardare Grillo, da noi, sarebbe un moderato in quanto da molti anni politica e politici  godono di molta meno stima che a Bologna o in altre parte d’Italia …e, spesso, giustamente….perchè quando la politica si trasforma in casta, la gente- che pur è disposta a perdonare altre  lobby ben più potenti e voraci- non perdona i politici che perdendo la fiducia perdono la legittimità e la stima.

Per non essere ipocrita chiarisco subito: non è che le altre caste siano migliori !!!

Fate un po’ voi i conti:

Quanti sono i figli di magistrati iscritti nelle liste dei disoccupati ?

Quanti sono i figli di primari ospedalieri o dei professori universitari che fanno gli operatori ecologici o i braccianti agricoli ?

Quanti i figli di rettori universitari a lavorare nelle catene di montaggio ?

Praticamente nessuno, se ci fosse qualcuno sarebbe degno del premio “Nobel” ! Le caste più sono potenti più si garantiscono. Afferma Umberto EcoTutto è business anche la religione, la filosofia, la malattia e persino la sofferenza, si pensi alle boutique per sadomasochisti”.

La stessa ndrangheta ambisce di entrare in casta ed in tal senso stabilisce alleanze che le permettono il salto di qualità e la conquista della rispettabilità. Potrei continuare ma sarebbe inutile!

Anche i metodi disinvolti di gestire la cosa pubblica non appartengono solo alla “casta” dei politici,-( e certo questo non può rappresentare  alcun alibi)-  i concorsi di accesso all’università sembra che avessero un tariffario redatto da austeri professori universitari, ed a quanto si dice le cose  non vanno molto meglio in altri concorsi e selezioni : notai, magistrati, ufficiali , funzionari dello Stato ecc.

La società tende ad organizzarsi in caste, lobby e per gli esclusi di”rango”  c’è sempre la cosca .

I valori inautentici,diffusi nella nostra società, la bramosia di fasto, la vanità un tempo patrimonio pressocchè esclusivo dei ricchi, l’ingordigia di potere stimolano ad una progressiva secessione di ogni “famiglia” dal resto della comunità, scatenando l’istinto hobbesiano “homo homini lupus” che si trova latente in tutti noi.

Questa premessa serve per dire che la società ha un grande bisogno di Politica, anche se , spesso, ne è inconsapevole. Nei momenti di crisi si aprono varchi insperati ai demagoghi di turno, e da questi passano Giannini dell’Uomo Qualunque, Berlusconi (anche se rappresenta tutta altra cosa rispetto a tante grigie comparse), Di Pietro, Grillo ecc.. Con loro…passa la demagogia ma non passa la Politica e si aggravano tutti i problemi.

Così noi, di volta in volta, affidiamo a qualcuno il compito di risolvere i problemi per noi e quando questi restano irrisolti ci ritiriamo nel privato consentendo il passaggio ai più incapaci.

Questo è vero in Italia ma è soprattutto vero nella zona Jonica !

La nostra zona ha già in sé un pericoloso tasso di disgregazione e di individualismo ed è drammatica l’assenza d’una Politica che sappia parlare all’intera società, che sappia proporre un progetto di società da costruire, che non cerchi la propria legittimità nel tasso di veleno con cui si rivolge agli altri, che sappia dimostrare quello che sa fare e non quello che altri non sanno o non hanno saputo realizzare. Una politica che si misuri e tenti di risolvere i problemi e la smetta di imitare, anche nella nostra zona, gli sconclusionati , infiniti ed oziosi dibattiti televisivi senza costrutto .

Ho partecipato all’assemblea dei sindaci  sulla sanità nella zona Jonica del 14 settembre scorso. Debbo confessare che mi hanno un po’ sorpreso i canti di gloria che si sono levati dalla stampa . Quella del 14 settembre è stata, pur con qualche eccezione, la tipica confusa riunione meridionale, demagogica ed inconcludente, finalizzata a gabbare lo santo e far passare la festa. Siccome abbiamo sempre bisogno d’un nemico fisico, ecco i commissari dell’asl, esposti alla pubblica gogna.

Non ho alcuna simpatia per le gestioni commissariali, e nessun rapporto con gli attuali amministratori dell’asl.  Anzi… nel documento che ho presentato e che rivendico con forza come un singolare e deciso tentativo di spostare il dibattito dalla inutile demagogia campanilistica, ai problemi reali della sanità presenti su tutto il territorio jonico, ho parlato, senza mezzi termini e senza alcun calcolo, della necessità di superare la gestione straordinaria che non ha dato, né poteva dare, alcun risultato. Altra cosa è servirsi dei commissari per costruire una gogna che serva da paravento ai problemi che non una certa politica non ha saputo e non sa affrontare e risolvere.

La sanità continuerà ad andare male, e noi continueremo a parlare facendo perdere ai cittadini ogni fiducia nella capacità della politica di risolvere i problemi.

Da questa semplice constatazione nasce la necessità di avviare al più presto possibile una profonda riflessione sulla Politica e sulle Istituzioni.. Nasce la necessità che la Politica, abbia una vista lunga,  capace di guardare oltre la prossima scadenza elettorale e che sappia riprendere il proprio posto anche nelle nostre comunità!.

Vi sono nella nostra zona interessanti,, anche se rari, fermenti democratici, , ma manca lo strumento che sappia diventare l’intellettuale collettivo, capace di unire intelligenze, bisogni, passioni e, perché no, ambizioni legittime, guidandoli ad un laico tentativo di aggregare la società e di farla progredire.

A ben guardare nella zona Jonica da anni non esistono più i partiti,: Forza Italia  si limita a captare le onde diffuse dalla televisione, ma anche le forze della Sinistra hanno vita grama e non sempre dignitosa. Io non ho più l’età dei sogni, eppure il partito democratico potrebbe oggettivamente rappresentare l’unica vera  novità , anche  e  soprattutto nella zona Jonica . Potrebbe costituire un saldo punto di riferimento di cui sentiamo un grande bisogno. Il partito democratico ci consentirà di non rinnegare la nostra storia individuale ma nello stesso tempo di non dover essere sempre e stancamente ex o post. Non voglio ritrovarmi più con qualcuno in quanto ex comunista , ex socialista o post democristiano ma per quello che insieme sapremo  e vorremo fare per costruire una società democratica più evoluta di quanto oggi non sia. Praticare insieme  una politica che sia affanno e gioia, passione e trasgressione, capacità di impegnarsi sino allo stremo delle proprie forze per poi fermasi, tirare un sospiro, e guardare la volta stellata prima di riprendere il cammino.

Il risultato non è scontato ma mi piace concludere con le parole del poeta Antonio Machedo: “ Caminante non haj camino se hace camino al andar”. Viandante la strada non c’è ! La strada si fa camminando ! Mi piace aggiungere : camminando insieme ed“a testa alta” !!!

 

da la Riviera del 14.10.07

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