•City of Sighs•

Post N° 26


Arrivava il giorno e le nuvole pesanti, immobili, gravi, ed era ancora notte, ancora velluto nero e unghie che grattavano contro le pareti, e vetri che stridevano e riflettevano le luci della strada, della luna.Non l'aveva voluto con sé, quella notte.Mancava il suo odore, mancava il suo tocco.Un'auto nera passò lenta, facendo la ronda.Cosa pensi quando non sei con me?Un tonfo sordo contro il vetro. Lei che si alzava lentamente, come stanca, come antica pietra e bianca. Guardava verso lui, e gli occhi brillavano, poi le palpebre lievi nascondevano tutto per un attimo e non c'era più.Restava un fremito represso e doloroso, e un gemito moriva nell'ombra, inudito.Cosa fai quando non sono con te?Non c'era, non la vedeva. Non c'era.Ma non poteva allontanarsi. Sarebbe tornata. La sua schiena chiara e bella, quei silenzi pregni di umori e sospiri, solo suoi, solo suoi.Un'auto nera passò lenta.La luna e il suo spirito a rider di loro.Sotto la mia piramide di ombra puntata  sulla voluttà sognante del cielo,  vado errando e mormorando  la vittoriosa mia felicità  in un sonno incantato.  Sono un giovane che debolmente respira,  cullato da desideri d'amplesso,  disteso all'ombra della bella donna  che attorno al suo riposo  tiene accesa una veglia di luce e di calore.Lo spirito della luna rideva.