•City of Sighs•

Post N° 34


Nulla esisteva oltre il male che la consumava, ogni cosa riconduceva a lei, alla sua devastante, effimera feracità. Sarebbe appena bastato credere ancora di averla sua, che lei esistesse un po' per lui.Creata per me.Il senso della possessione si rivelava così, improvviso, sulla fronte opalina di lei, sui suoi occhi appena velati e le labbra rosse - sempre.Scorreva piano ricordi come giorni caduti uno ad uno e persi oltre le attese, il suo cercarla senza speranza e senza posa.E rivederla ad occhi chiusi che disegnavano coni d'ombra sulle guance e con un dito quasi sfiorararla, ancora una volta. La curva ostile delle sue sopracciglia, quella dolce delle sue spalle arrendevoli.Non era bella, adesso. Pallida e delicata come vetro e muoveva piano le labbra nell'arsura della febbre.Le si accostava. Il suo viso a quello di lei, e rimaneva così, un segreto e invadente pensiero.L'afrore immoto della stanza e la sua mano che lo cercava per poi respingerlo ancora.Sta passando. Passerà.