•City of Sighs•

Post N° 38


Cadeva piano, in lieve canto etereo e puro come campanelle e ancora, gli occhi che brillavano salendo su, a cercarla fra le striature appena rosate di quel grigio velarsi di dicembre, in un crescendo azzurro di riflessi di mani bambine.- Dammi la mano.Chiudeva gli occhi, Baby, e immaginava di non esser lì.Musicale pensare d'immensità in ricadere dolce e liquido per poi risalire ancora.E la mano di John a cercarla, in un intrecciarsi d'intenti e desideri, un'esplosione di fiori come lacrime rosse in mezzo a quel candore quasi doloroso.- Tieni gli occhi chiusi...Aprili solo quando te lo dirò io.Un bacio appena soffiato fra mandibola e collo, dove la neve incontra i fiori dell'inverno e li sveglia, e li ama.Ecco.Puoi farlo, adesso, se lo vuoi.- Apri gli occhi.Interamente ricoperto di quelle stelle di sangue, tremuli impronte nel candore di note e respiri, era il latteo attutire dei loro passi.