Natura e l'Islandese

L'INCONTRO


Quella sera anche il fumo e i drinkini bastardamente alcolici dell’interminabile serata in disco l’avevano stufata.. soprattutto, da quando dopo aver barcollato sulla passerella oltre la piscina delle cubiste si era persa nel cesso a guardarsi allo specchio, senza riuscire a riconoscere la sua immagine. La bussola, le cui forti radici erano state ormai sradicate dall’ultimo uragano, era completamente distrutta e non sapeva più chi fosse né dove stesse andando. Un po’ turbata ma ridendo, sgattaiolò nella pista, e l’ultima cosa prima del solito vuoto di memoria, fu sbottonare di fronte a tutti la camicia di un tizio che il giorno dopo si sarebbe sposato.La sera seguente, in palestra entrò con uno sguardo inquietantemente voluttuoso, dato dall’incosciente aggressività ormonale e strafottente desiderio del tutto e diciamocelo, dato anche un po’ dall’erba della sera precedente. Tutti notarono il suo viso raggiante. La cosa straordinaria fu che qualcuno lo notò con gioia intensa.. poi, quel qualcuno notò pure con altrettanta gioia il suo sedere, e con audacia le si presentò.Capitò inaspettatamente, mentre lei stava pedalando per scaldare i muscoli, il tipo arrivò dall’altro capo della sala dritto verso di lei. Lei ovviamente come da prassi finse di non notare il suo arrivo. La discussione sul tempo, il lavoro e altre cagate introduttive fu assolutamente noiosa, sembrava che il tipo infatti non fosse assolutamente interessato alle sue parole bensì sembrava che i suoi occhi si fossero fatti totalmente addomesticare dal suo seno propositivo. Lei ingenua come sempre si convinse che quei bellissimi occhi stessero curiosando sul suo petto a causa della sua “magnifica” collana, e ignorò quindi l’assoluta e voluta totale mancanza di tatto dell’alieno. Per un istante, lei si immaginò di sedersi a tavola con questo intrigante e curioso sconosciuto solo per capire cosa quegli occhi divoranti come buchi neri nascondessero sotto la scura e densa impenetrabile marea. Di scatto ad interrompere il sogno, la bocca sotto quegli occhi si aprì: “Vorrei chiederti se possiamo uscire una sera, io e te..”