Natura e l'Islandese

FRODO AL CAFE' NERO


A volte a Londra sono stanca stanca. Ci sono mille problemi qui, ora meno dopo un anno dato che ho imparato a scansarli ma all'inizio.....se sei una valigia di cartone come me, non sarà per niente una passeggiata. Addirittura mi ricordo che al mio primo lavoro al Cafè Nero ho penato sia per la fatica e gli orari, sia per la paga.. la famosa minimum wage che a dir la verità non sarebbe bastata neppure a coprire le spese del solo affitto. Sono riuscita ad entrare al Cafè Nero perchè sono italiana e li preferiscono assumere italiani e perchè provengo dalle stesse zone del tipo che mi ha fatto il colloquio.. ricordo di averci lavorato una settimana in quel bar a due piani in Regent Street tutto foraggiato di gente, mi facevo un culo triplo e la troia zoccolata della manager, alla quale stavo sulle palle, stava quasi per licenziarmi quando invece l'ho fregata sul tempo. Ho pescato un nuovo incredibile lavoro e gliel'ho data sui denti dicendole che avevo trovato un lavoro da miliardi - ancora mi ricordo di aver pensato: “ e tu resta pure li a marcire puttanazza. Infatti, dovete sapere che, seguendo I consigli di un mio amico sudafricano che prende I miliardi perchè è un bravissimo Sales Manager e sa vendersi, appena arrivata a Londra, avevo falsato I miei CV. Ne avevo creato uno per trovare un lavoro di emergenza.. e nel mio caso di squattrinata ero in emergenza. Nel Cv di emergenza avevo tolto tutte le mie esperienze impiegatizie e avevo scritto le mie esperienze da commessa e barista.. distorgendole e allungandole (5-6 anni in più di esperienza ciascuna..) a sufficienza da dare l'impressione davvero che non sapessi fare un cazzo d'altro e che vivessi veramente per questo genere di lavori.L'altro CV era quello ufficiale, al quale ho tolto ovviamente tutte le esperienze emergenziali, riportando solo le esperienze d'ufficio.. naturalmente aumentandole di qualche livello.. del tipo da impiegata ero magicamente diventata quadro-dirigente. Ho dovuto farlo.. perchè come mi ha detto il mio amico Gerald, quello delle vendite, qui la concorrenza per I posti di lavoro è altissima, e ti prendono solo se riesci a dimostrare che sei l'unica persona tra mille adatta al ruolo.. quindi il proprio CV si deve conformare e combaciare pressocchè perfettamente al ruolo desiderato. Così ho fatto e in quella terza settimana di permanenza a Londra, mentre ero al Cafè Nero ricevetti 3 proposte dopo tre colloqui: data entry (paghetta), responsabile acquisti (paga), assistente di direzione (pagona). Ero combattuta tra il primo e l'ultimo ruolo. Da un lato negli anni precedenti mi ero trovata bene in ufficio acquisti e dall'altro la pagona mi chiamavo come l'anello di Frodo. Secondo voi cosa scelsi?L'anello, per tre settimane sono stata una miliardaria assistente di un direttore di una ditta che disegna interni di negozi quali Harrods, Nike, eccetera. Poi sono stata licenziata.. un po' perchè come assistente non valgo un cazzo (non so nemmeno dattilografare!!) e un po' perchè non capivo un cazzo di quello che dicevano gli inglesi.. era troppo presto. Avevo calcolato questo rischio ancora prima di scegliere tra I tre ruoli.. ma il “tessoro” mi ha fregato! Non sapete quanto ho pianto, volevo picchiare la testa sul muro, che disonore! Ma mi son subito consolata quando ho visto che in tre settimane avevo preso I soldi che avrei preso in 2 mesi al Cafè Nero, e che.. magia delle magie.. ora avevo un lavoro inglese nel CV! E per un mondo come Londra, dove certe responsabili del personale ti dicono che non vai bene perchè “aver lavorato nel tuo paese non significa essere in grado di lavorare qui, in Inghilterra, il lavorare inglese è completamente diverso dagli altri paesi”..era come aver vinto alla lotteria. Di fatto la settimana successiva lavoravo già alla Jaguar come Logistic Coordinator.. e solo perchè la ragazza che era la loro prima scelta se n'era andata subito e solo perchè ero già stata giudicata atta al lavoro “inglese” da una ditta precedente (di sicuro nel curriculum non ho scritto che ero stata licenziata.. per mille caproni!).