Amina Narimi

Il fantasticare è così assiduo...


Ho messo nel baule d’aramen                              le parole che ti fanno andareviafasciate  a una a una nell’oblio :il bianco che si posa tra la carneil sogno di chi porta dentro i fiori l’infinito così largo in mezzo al pettoE’ stato assorbito tutto.                                                                                                   Poi viene un tuffo – dove cadi-sale alto  che non parla ancorasbiancando una luna sul sentierol’angolo dove mette piede il cuoreUn’ intermittenza, cerca altra cosa: l’altra  metà della memoriascaglia oggetti dentro gli occhiper colpirci, per amarci ancorafa sembrare nuova la prova dell’origineed antica la nuova sensazione.Il fantasticare  è così assiduo !che stringe   l’avvenire a  giuramento.Nel corteo  di phantasma e phantasiariprenderebbe il canto- ed è per questo che –amorevolmente- non ti scrivo :come ogni cosa qui_                             che dialoga a distanza_ è tutto l’ll possibile                              – in nessun luogo  mai.