Amina Narimi

Tra l'acqua e il legno ti ho incontrato


Alef  Bet GhimelDio l’Altro- Noiche portiamo l’acqua dal desertonella terza lettera dell’alfabetoC’è un canale buio sotterraneoche sbuca nella piccola cappelladi Quinta da Regaleiraappena fuori SitraÈ lì che ho ricordato di Zakor -da un’acqua tra le rocce rosala propria parte dolce  eFemmina, per l’unione dei gametifecondando fino ad esserti la sposaUn fiato caldo dal deserto, l’Uomo,risalito da quel pozzo, in cui sará-dopo le statue dei guardianicontendenti la conchiglia dei midolli-spina dorsale, e battezzato                                           Adamsei alla luce  e quasi non ti accorgidell’orma tua più grande .della vergine.nel percorso immacolato del compiutonella grotta dell’inizioe di te stessonel ritorno non “ricordi” ?Ti fai sposo. Le montagneson di nuovo le montagneCosì ti ho sentito  risalire,appena fuori Sitra,supina ad aspettare,dal tallone verso  le caviglieincrociando sopra il cuoreper raggiungere la golapulsare al  canto interno dell’occhio luminosopenetrarmi dal cervello fino al cieloSei nel foro delle lacrime Del mareil radicale insieme della madreunendo ciò che crea con chi nutreAlefFai ponte tra l’istinto e il razionaleil due che dividendo non separa:è il battito: il tuo bet che m’innamora l’alternanza con l’opposizioneil movimento che più amo di Zakorl’inclinazione intima di un uomole disposizioni a donna del suo cuoreSu quella linea di separazione,tra l’acqua e il legno ti  ho incontratonella mia propria pelle contro il senos’è chiuso il cerchio con le spalledi Quinta da Regaleira sul tuo viso 
 Quinta da Regaleira,vista da Gruta do Oriente para o Lago da Cascata.Sintra, Portugal