Amina Narimi

Entrare piano è rimanere..


Una piaga luminosa di dolorenon fa uscire la notte dalle stanzee stai seduto davanti al telescopiodondolando lentamente le ginocchianell’ora del cielo, la più bellala più forte, di quarta vigiliaper distendere il torace  di chi muoresul carro dell’Orsa Minorecerchi pace nella sera dalle bottefacendo il segno della croce senza il padreascolti nascere le stelle rasoterrala continua creazione di speranzaverso il punto di luce che ti allarga mi commuove saperti alla finestrasmarrito nell’anello che ti uniscedentro il guscio di percosse ricevuteè il tuo dito che punta verso il cielomentre io, da qui,  non vedo fuorima so che torneresti a casa – Andrea-colmando il vuoto del segno nella croce se ancora avessi tua madre da proteggeree non un segno bianco sul costato-in cui entrare piano è rimanereun passo indietro – denso di preghiera