Amina Narimi

Coi nomi degli odori


La risacca vi ha restituito soloqualche frammento colmo di colore:frammenti dei fratelli, sposi dell’estateallevata in sé come reginadel mattino quando al sommo si aprì una fessuradilagando nel sogno e spalancatala carnale tentazione di cadere,dilatò nelle pieghe delle vestila coscienza scura Fu la notte in cui vi cadde il cielonella soffice buca sulla terraNeppure l’erba alta vi ha nascostinelle veglie più domestiche quando avete smesso di mangiare con la lucefoderato le finestre a carta neraeravate l’uno stretto all’altro nel silenzioe con un fremito lieve alle radicitra il bianco e il candido salivate alla gola coi nomi degli odorifrusciando nel buio della stanza quasi ciechicome dopo un acquazzone nella foresta fittaimparando a riconoscere la scimmiadalle foglie con la tigre contro gli alberied un nome Condiviso con l’alito di vento vi ha salvato,più che la vista, la fragranza del celesteEd ora, con le mani sporche di pitturaappoggiate alla spalliera di una sediatra la tenerezza e la paura è come se da un momento all’altro voipoteste respirare con l’odore al senoa prender forma di mammiferi ancestraliaccendendo quella lampada sul visocon la forza della nostalgia dipingendo tra sussurri le radicicoi frammenti dei fratelli per tornarea quel che non c’è più, salvando i piedi,nell’odore celeste e grato di un giardinopiantato ancora dentro, prima della Storia:è qui che sporge un’erba, è qui che canta. 
P.Gauguin- Noa-Noa- Il fiore in ascolto