Non c'è pace nell'Europa dell'Est. Almeno per quanto riguarda gli sportelli bancomat che, ancora una volta, sono vittime di un malware progettato per carpire dati fondamentali ad ignari utenti. Capita così che i malcapitati si vedano sottratto codice segreto e anagrafica.Il caso non è una novità, basti pensare che alcuni mesi fa proprio la Russia è stata colpita dal virus di un trojan attraverso il quale si volevano effettuare corposi prelievi. Un'analisi eseguita da Trustwaves SpiderLabs spiega come le macchine infette costituiscano un pericolo per migliaia di correntisti: il problema secondo gli analisti si troverebbe in una falla di Windows XP, sistema operativo utilizzato da quel tipo di ATM, che permetterebbe al creatore del software maligno di controllare lo sportello compromesso attraverso un'interfaccia integrata direttamente nel malware. Non si può più essere sicuri di niente, dunque, verrebbe quasi voglia di tornare a prendere in considerazione il buon vecchio materasso come “banca” casalinga... fonte: punto-informatico.it
ATM: il “virus” colpisce ancora
Non c'è pace nell'Europa dell'Est. Almeno per quanto riguarda gli sportelli bancomat che, ancora una volta, sono vittime di un malware progettato per carpire dati fondamentali ad ignari utenti. Capita così che i malcapitati si vedano sottratto codice segreto e anagrafica.Il caso non è una novità, basti pensare che alcuni mesi fa proprio la Russia è stata colpita dal virus di un trojan attraverso il quale si volevano effettuare corposi prelievi. Un'analisi eseguita da Trustwaves SpiderLabs spiega come le macchine infette costituiscano un pericolo per migliaia di correntisti: il problema secondo gli analisti si troverebbe in una falla di Windows XP, sistema operativo utilizzato da quel tipo di ATM, che permetterebbe al creatore del software maligno di controllare lo sportello compromesso attraverso un'interfaccia integrata direttamente nel malware. Non si può più essere sicuri di niente, dunque, verrebbe quasi voglia di tornare a prendere in considerazione il buon vecchio materasso come “banca” casalinga... fonte: punto-informatico.it