Cliodea

Articoli e Saggi: prof.ssa Mariarosaria Salerno


 LA CHIESA, PRINCIPALE COMMITTENTE ARTISTICO Di Mariarosaria Salerno Con l’avvento della religione Cristiana, che ebbe una espansione e una diffusione capillare da diventare, in seguito al Concilio di Nicea del 325,religione dell’Impero Romano e successivamente nel 380, unica religione ammessa nello Stato,si rese necessario adattare l’arte alle esigenze del nuovo credo, con la realizzazione di una vasta tipologia di edifici e rappresentazioni figurative.La costruzione delle prime basiliche, nate inizialmente dall’adattamento della basilica Romana, esprimevano appieno la finalità e la funzionalità dei riti Cristiani, che dovevano avvenire al chiuso, in raccoglimento.La pianta longitudinale,divisa in tre o cinque navate, indirizzava l’attenzione dei fedeli verso un unico punto focale, l’abside, dove era posto l’altare.Le prime basiliche erano precedute dal quadriportico, dove venivano istruiti i catecumeni, confessati i penitenti e battezzati i neofiti.Successivamente, questo spazio scomparve, e furono costruiti i battisteri con schema a pianta circolare(ottagonale,decagonale,ecc.).Da allora la Chiesa divenne il primo, incontrastato e indiscusso committente artistico, facendo costruire una infinita varietà di tipologie architettoniche ed incentivando l’abbellimento delle stesse, con l’applicazione di una notevole varietà di tecniche artistiche, dai mosaici, agli affreschi, alla scultura.Anche quando nel 568, l’Italia fu invasa dai Longobardi, una popolazione Germanica di stirpe Barbarica,che determinò la nascita del Sacro Romano Impero,la Chiesa continuò ad essere la principale committenza artistica, promuovendo non solo la costruzione di cattedrali, abbazie, monasteri, disseminati in tutta Europa, ma progettando le grandi architetture religiose del tempo.Furono, infatti, degli abati o dei monaci i primi grandi architetti, autori dello stile romanico e dello stile gotico; e sempre ai monaci si devono, sia la realizzazione delle bellissime miniature medioevali, che il diffondersi della cultura, non solo religiosa, ma anche classica.Il fenomeno costruttivo fu così imponente in tutta Europa, che Raul Glabre, un monaco e cronista medioevale scriveva nelle sue “ Storie dell’anno Mille”: “Pareva che la terra stessa, come scrollandosi e liberandosi della vecchiaia, si rivestisse tutta di un candido manto di chiese”.Nel Rinascimento, con lo svilupparsi delle grandi Signorie e la conseguente azione del mecenatismo, la Chiesa non perse la capacità di incrementare la costruzione di edifici religiosi, né di determinare lo stile e l’arte con la realizzazione di belle e funzionali Chiese rinascimentali, abbellendole ed arricchendole con preziose statue e con splendidi, maestosi affreschi.Appartengono a questo periodo gli affreschi della Cappella Sistina e delle stanze Vaticane.Nel Seicento, il Papato,assieme alle grandi famiglie nobiliari, contribuì all’eccentrica evoluzione del Barocco, lasciando esempi di straordinario valore estetico, basti pensare alle chiese romane di sant’Ivo alla Sapienza, di San Carlo alle quattro fontane, di Sant’Andrea al Quirinale, oppure al duomo di Lecce o al particolarissimo barocco di Noto e Catania.Ed è di questo secolo l’azione lungimirante del Papato, che si preoccupò della tutela dei beni artistici, cominciando ad emanare, per primo in tutto il mondo,una serie di disposizioni concernenti la tutela dei beni librari e lapidei, introducendo successivamente i fedecommessi( vincoli nelle proprietà private dello Stato Pontificio) e preoccupandosi del restauro artistico.La Chiesa non è stata solo la promotrice e committente di imponenti architetture, di opere di scultura e di pittura , ma di tutte quelle altre forme artistiche connesse alla religione: opere lignee (Icone, Croci, pulpiti, ecc.), arredi, vetrate, mosaici, e splendide realizzazione orafe, come ostensori, calici, nonché la realizzazione di casule e dei vari paramenti liturgici.L’azione della Chiesa continuò nel Settecento, con la realizzazione di splendidi esempi illuministi e neoclassici, fino a raggiungere la versatilità dell’ Ottocento e del Novecento, con esempi di rara bellezza, come la Chiesa Liberty della Sagrada Familia di Barcellona, progettata da Gaudì.Ancora oggi, malgrado la grande produzione civile e privata, la Chiesa resta uno dei committenti piu’ autonomi e sensibili dell’architettura e dell’arte in genere.      LA CHIESA DI SANTA RUBA TRA STORIA E MISTERO.Di Mariarosaria SalernoNei pressi di Vibo Valentia, percorrendo la strada che porta a San Gregorio d’Ippona vi è una splendida chiesa bizantina, valido esempio di architettura brasiliana in Calabria, intitolata alla Madonna della Salute,chiamata ” chiesa di Santa Ruba”.L’impianto architettonico è tipicamente bizantino, con portale e finestre strombate, presenta un’abside centrale semicircolare, fiancheggiata da due piccole absidi cilindriche, ed è sormontato da una cupola poggiante su un tamburo cilindrico.Un esempio sicuramente di valore architettonico, che ultimamente è stato restaurato ed è periodicamente fruibile per le funzioni religiose, le cui caratteristiche ricordano la Cattolica di Stilo o la chiesa di San Marco a Rossano.All’interno sono presenti ricche decorazioni barocche a seguito di un rimaneggiamento intervenuto nel XVII da maestranze locali.A questa chiesa sono connesse due storie molto interessanti. Uso il termine storie, perché non si tratta di leggende in quanto sono avvalorate da fatti storici ben documentabili e rintracciabili, anche se avvolte nel mistero.La prima riguarda il nome Santa Ruba, derivante dal termine dialettale “ruba”, la rupe dalla quale venivano gettati gli appestati, quasi moribondi, che poi miracolosamente si salvavano.La chiesa sorge infatti su un promontorio antistante una profonda rupe, luogo in cui vanivano raccolti gli appestati, che poi moribondi venivano gettati nel vallone sottostante; pare che moltissimi, malgrado le pessime condizioni di salute, miracolosamente sanavano, ed ecco perché la chiesa che sorge in quel luogo è stata intitolata alla Madonna della Salute.La seconda storia è legata ad eventi ancor più documentabili storicamente.Il manufatto architettonico fu fatto costruire nel X secolo da Ruggero il Normanno per espiare un suo peccato, confessato solo al fratello, l’allora papa Callisto II, che promise di consacrare la chiesa.Durante il viaggio del papa verso Monteleone (l’allora Vibo Valentia), Ruggero morì e la moglie Adelaide nascose l’evento al cognato per paura che questi non avrebbe più officiato il rito.A cerimonia conclusa il papa, appresa la tragica notizia, sconvolto dal dolore e adirato con la cognata, la maledì, dicendo”<< lo stesso che ti ha suggerito l’inganno ti roderà il cervello>>.Temendo la maledizione del papa, la contessa si fece costruire un sarcofago con la pietra più dura che esistesse.Ma il serpente da un piccolo forellino creatosi attraverso i secoli, poi ingrandito, riuscì ugualmente a penetrare e a roderle il cervello.Pertanto si narra che lo spirito della contessa Adelaide si aggiri per la chiesa e che in particolari circostanze, per esempio durante le notti di tempesta, si odano ancora le grida disperate.Alcuni abitanti del luogo, specie anziani asseriscono di averle udite.Di sicuro esiste il manufatto architettonico per come storicamente ci è stato tramandato, con tutte le varie circostanze.    Alla ricerca del mondo dei minerali tra tradizioni, leggenda e proprietà riconosciuta dalla scienza. SCIENZA E MAGIA DEI MINERALIdi SALERNO MARIAROSARIALa corniola per gli Egizi era simbolo della vita; l’ossidiana, nota per i poteri terapeutici, veniva utilizzata contro gli incubi, per predire il futuro, ma era molto pericolosa, infatti pare avesse la capacità di attirare i demoni e veniva utilizzata per riti particolarissimi.La sfera di cristallo utilizzata dai maghi e dalle streghe per leggere il futuro Il pianeta terra è composto da minerali, sostanze naturali, solidificatisi a seguito di processi in organici.Dalla preistoria fino ai giorni nostri l’uomo ha sempre cercato di sfruttare le risorse minerarie utilizzandole per costruire materiali o suppellettili per realizzare oggetti preziosi, ma anche come materia prima per l’industria.L’aspetto che forse viene ignorato riguarda le proprietà curative e magiche di questi preziosi elementi. Già nel paleolitico l’uomo aveva imparato a distinguere tra le diverse pietre quella più adatta ai vari usi; l’ossidiana, il diaspro, il quarzo, la selce e la nefrite per realizzare oggetti di uso quotidiano, mentre a scopo magico e propiziatoria usava metalli e gemme più preziose, quali l’oro, l’argento, l’ambra, il turchese.Le prime pietre talismaniche, risalente al neolitico furono i betili, rinvenute presso un bosco o a una sorgente e nei quali si credeva abitasse la divinità. I betili furono molto usati anche nella cultura ebraica.Nel vecchio testamento si legge che Giacobbe, dormendo su un cuscino di betilo, ebbe rilevato in sogno il destino che Dio avrebbe riservato alla sua discendenza.Antichissimo l’uso del turchese i cui primi reperti risalenti a 8000 anni fa, furono scoperti in Egitto,Dove la pietra scolpita e incisa utilizzata per manili, era considereta simbolo dell’infinito e dell’aldilà. Gli Egiziani usano come ammuleti, lance, l’agata, la corniola, il lapislazzuli.In Messico nel II Millennio a.C. venivano utilizzati a scopo magico, la giada e la corniola; anche presso i cinesi la giada possedeva proprietà divinatorie di immortalità, infatti veniva chiamata YU (cosa Sacra).I Greci e in seguito i Romani preferivano il diamante per le sue proprietà di durezza e quindi di forza.Per comprendere a pieno la millenaria storia bisognerebbe consultare i numerosi trattati sull’argomento, di cui il più antico del 300 a.C. circa. È attrituito a Teofrasto, discepolo di Aristotele.Vi è poi la monumentale opera naturalistica di Plinio il Vecchio: “Naturalis Historia”, scritta nel I secolo a. C., alla quale si sono rifatti tutti i lapidani medioevali, che elencavano le virtù magichee medicamentose delle pietre.Tra questi, interessanti il trattato di mineralogia del frate domenicano Alberto Magno del 1270; “l’Hortus Sanitatis”, lapidario, bestiario ed erbario, scritto da Giovanni da Cuba nel 1497; il “Liber lapidum sen de gemmis”, trattato in versi, realizzato da Marbodo, vescovo di Rennes, che riporta l’indicazione delle proprietà medico e magiche di 60 pietre; mentre Giorgio Agricola nel 1546 getò le basi della moderna mineralogia, con un trattato che classificava i minerali in base alle proprietà fisiche.Utilizzate ampiamente dai popoli orientali e dagli Egizi che le attribbuivano non solo poteri magici, ma anche virtù curative, le gemme nell’Impero Romano del III° e IV secolo d.C., venivano prescritte daimedici a sottolineare, già a quel tempo il fondamento scientifico.Il lapidario di Damigerion, del V e VI secolo d.C., contiene le descrizioni di elementi minerali che venivano macinati, lavati, filtrati e utilizzati per le varie patalogie.Ad esempio l’agata macinata, bevuta con il vino guariva dalle ferite, mentre lo zaffiro diluito con il latte veniva utilizzato per calmare i moti dell’intestino. Se da una parte le sostanze minerali sono indispensabili all’organismo, dall’altra un tale uso risultava superfluo e talvolta dannoso.Nel Medioevo con gli studi approfonditi degli alchimisti e successivamente con l’avvento della chimica e si rese conto del modo in cui certe sostanze dovessero essere utilizzate per sortire l’effetto desiderato.Ancora oggi vi è polemica tra medicina tradizionale e medicina alternativa.Ad esempio un soggetto con carenza di ferro assume i normali farmaci prescritti dal medico curante, ma in presenza di effetti collaterali potrebbe utilizzare il ferro fitoterapico, sotto forma di succo ricavato da piante ricche di ferro, o assumere il ferro omeopatico, privo di effetti collaterali.Ma provata a proporlo ad un medico tradizionale affermerà si tratti di palliativi, di sciocchezze prive di fondamento scientifico.E se dalle proprietà mediche passiamo a quelle magiche c’è maggiore scetticismo.L’aspetto magico ,oggi, viene considerato superstizione, retaggio atavico superato dalla scienza; chi ci crede, additato come bigotto, viene preso in giro.Ma se la magnetite riesce ad attirare il ferro ed esercita in modo forte e concretamente visibile la sua forza, cosa vieta ad altre gemme di guarire, proteggere, esercitare i loro poteri?Non dimentichiamo che il rame è un ottimo conduttore di corrente e viene comunamente usato in elettricità.Allora, proviamo a leggere con più fede gli antichi manuali, a ripercorrere alcuni eventi storici e a riscoprire le tradizione e le leggende popolari, a non avere preconcetti, ad aprirci a nuove dimensioniSecondo la tradizione,l’agata protegge dai veleni e dalle avversità ed era utilizzata per propiziare gli incontri d’amore;l’ametista respinge l’ubriachezza ed i Greci la usavano come antidoto all’alcol;la in realtà era realizzata in quarzo,molto noto per le sue proprietà.Il rubino ha il potere di calmare le passioni e far rimarginare le ferite;mentre il topazio, oltre a calmare le passioni, pare proteggesse dalla peste.Lo smeraldo possiede poteri straordinari, è un potente talismano,in grado di ridare la vita e proteggere dal morso dei serpenti.La tradizione ci tramanda che era la gemma, caduta dalla fronte di Lucifero, quando venne cacciato dai cieli e il Santo Graal dell’ultima cena era appunto una coppa di smeraldo. Nel campo dei metalli l’oro e l’argento sono stati da sempre oggetto di studio e di uso.L’oro per la sua lucentezza,ritenuto il metallo più prezioso, era utilizzato per monili e suppellettili, come pure l’argento, che ha la proprietà di proteggere dai batteri.Gli alchimisti medioevali cercarono di trasformare il rame in argento,sfruttando una ricetta del III secolo d.C., che utilizzava un’amalgama infornata di due dracme di stagno, quattro di mercurio e due di terra di Chio, ma il prodotto finale aveva solo la parvenza dell’argento.Anche la tradizione astrologica associò le virtù terapeutiche dei minerali ai segni zodiacali e ai pianeti.Gli assemblaggi definiti dall’ astrologo Agrippa di Nettesheim,vissuto tra il Quattrocento e il Cinquecento,sono i seguenti:l’ariete,dominato dal pianeta marte, è protetto dallo smeraldo; il toro, con venere nel segno, preferisce la padparadscha,una pietra esotica; il granato è la pietra dei gemelli, dominati da mercurio; il dolce cancro con la luna nel segno, è beneficato dalla perla e dalla pietra di luna; il leone,dominato dal sole,preferisce il diamante; la vergine ,il topazio e mercurio; l’estetica bilancia è protetta da venere e dall’ametista; lo scorpione con marte nel segno è positivizzato dal rubino; lo zaffiro giallo e il pianeta giove sono stati associati al sagittario; il capricorno con saturno nel segno è associato allo spinello azzurro;mentre l’acquario trarrà benifici dall’acquamarina;i pesci,dominati da giove, dovrebbero utilizzare zaffiro e lapislazzuli.