Cliodea

Nota critica: "Le Parole del Cuore" di Mariarosaria Salerno


  Mariarosaria Salerno e la liricità grecaNota critica a”Le parole del cuore”  “Le parole del cuore”, canzoniere di Mariarosaria Salerno, edito da Cliodea è l’espressione artistica di stati d’animo, di immagini filtrate dai sensi, di attimi intensamente sospesi ed evocativi, i cui motivi dominanti sono l’amore e la religiosità. I componimenti di Mariarosaria Salerno sono il frutto di una profonda ricerca personale e culturale, di un’ introspezione intellettualmente interiore, forgiata dal silenzio e dalla solitudine. E’ un poetare leggero, a tratti quasi evanescente, inebriato di passione e di malinconia, costantemente anelante di speranza. L’autrice, si lascia andare ai misteri dell’universo, canta la voluttà, la sfrenata gioia di vivere, sebbene senta il vano fluire delle cose, invoca la forza travolgente e l’impeto potente dell’amore, di cui avverte tutto lo smarrimento. L’autrice s’interroga, avvia un segreto dialogo con il suo cuore, compagno fedele, a volte anche languido, sa riconoscere le pulsioni e i fremiti di quel cuore, ma, pur sempre ne rimane affascinata. Le immagini battono sul suo cuore e i suoi versi poetici li rivelano e li liberano. I suoi moduli espressivi ci portano ad evidenziare le tensioni della sua psiche, la costante ricerca, attraverso l’astratto, di certezze, con un anelito struggente al futuro, in un modo che trova riscontri nella produzione poetica arcaica, preludio e fondamento di tutta la poesia europea classica e moderna. Spiritualmente intuitiva e riflessiva, Mariarosaria Salerno, infatti, sembra ridare voce e valore al lirismo greco; i suoi versi, le sue parole, riecheggiano, con quella dolcezza e quell’intelletto propri di una donna del suo tempo, la delicata sensibilità dell’antico lirismo greco femminile, in particolare la musicalità e l’intima armoniosità di quella poesia melica che nell’Ellade era, sovente, accompagnata da uno o più strumenti a corda e, ancor più, gli esigui, straordinari frammenti pervenutici di antiche poetesse come Saffo, Anite e Nosside. I loro animi femminili, i loro cuori palpitanti di vita, al pari della nostra autrice Salerno, ci hanno rivelato quella dimensione intima e personalissima, traboccante di emozioni, quei sentimenti unici verso la natura, verso la terra, madre calda e feconda, verso il mare, amante impetuoso ed imprevedibile, quelle descrizioni fresche ed immediate di paesaggi meravigliosamente arcani, di cui cogliere tutta la bellezza e la sacralità, quella commozione, impalpabile e pura, tutta femminile, verso i piaceri e i tormenti amorosi, da cui scaturiscono, vicendevolmente, sofferenze ed estasi. “Le parole del cuore”, a prescindere, dai temi trattati, richiamano forti contenuti affettivi e soggettivi: l’autrice ferma, attraverso una straordinaria perfezione formale ed un uso pressoché costante di immagini metaforiche, i moti individuali dell’animo e le vicende della sua vita interiore, sospesa tra sogni e visioni. Ciò che caratterizza i suoi componimenti sono l’omogeneità di fondo del suo pensiero poetico, l’ispirazione autentica e genuina e la capacità di comunicare con parole scevre da ogni esasperante ricerca linguistica. Una silloge poetica, dunque, ricca di quell’ “humanitas”, che è anche il titolo di un suo componimento, un’opera tutta da meditare, poiché ella non “dice”, ma riassume la propria anima. Mariarosaria Salerno, colta e raffinata, si avvale del mito antico, della filosofia, della religione, ed incarna quell’ideale di intellettuale di cui oggi purtroppo si hanno rari esempi. Un merito particolare all’editore, Atanasio Bisignano, giovane e lungimirante mecenate contemporaneo, che, nell'ambito del variegato panorama editoriale, ha saputo liberare la soave arte poetica, da quella condizione a cui è stata ingiustamente relegata dalla scuola e dagli studi accademici, conferendogli una nuova, ampia fruibilità e un rinnovato piacere per la lettura.Dott.ssa Ines Ferrante