Chiuso per furia

ALLO SPECCHIO


Poi ci sono quelle cose che, semplicemente, sai. Vuoi per istinto, per esperienza, per intuizione. Sai come andrà, lo senti vibrare sotto la pelle, ti guardi in uno specchio qualunque e già riesci a vedere quel dolore nei tuoi occhi. Ti racconti che devi essere razionale, valutare bene i pro e i contro, proiettarti nel futuro per toccare con mano quanto soffrirai, devi restare lucida, salda sulle tue posizioni, che sono giuste, che sono sacrosante. Rifai il conto mille volte. Spunti tutte le delusioni archiviate, elenchi i sorrisi, rappezzi il cuore e bruci nel camino della vita qualche ricordo senza importanza. Distilli tutto e se viene fuori un succo amaro sai che il tuo voler restare ancorata a quello scoglio di razionalità è giusto: la cosa più giusta per te. Ma nonostante questa consapevolezza, questo allarme atavico che ti suona nelle ossa, speri. Speri che questa volta possa essere diverso, desideri che lo sia. Perché nessuno mai, prima e dopo, ti ha fatto sentire così. Nessun altro mai ti è entrato nel sangue come inchiostro denso e ha colorato i tuoi giorni così come ha fatto lui. Che poi a volte quel colore sia stato il nero della pece non importa poi tanto, la speranza lo rende brillante, comunque invitante.Allora rifai i conti, pesi di nuovo tutto. E di nuovo ti aggrappi alla tua razionalità. E vai avanti così, raccontandoti che sei molto lucida e matura, ma sai anche che hai smesso di sognare.Forse.