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INFEZIONE ALIMENTARE


 Il baratro per il Cardarelli sembra non avere mai fine. In data 10 aprile si sono verificati diversi casi di profusa  diarrea per probabile tossinfezione alimentare. Simili episodi, coinvolgenti meno pazienti, in queste ultime settimane si sono ripetuti in diverse altre strutture, ma non sono stati segnalati.L’unica cosa di diverso, questa volta,  è che il Primario ha avuto il senso civico e di responsabilità di chiedere la disinfezione del suo reparto.In un primo momento la Direzione sembrava come suo solito aver fatto orecchio da mercante.Dopo la nostra manifestazione di giovedì nell’incontro con i vertici aziendali, informati del fatto, avevamo denunciato che dopo casi di diarrea per tossinfezione alimentare la Direzione non aveva provveduto ad eseguire la dovuta disinfezione. Dopo le sollecitazioni del primario e nostre finalmente la Direzione Sanitaria  con una nota datata 10.4.08 prot. N. 3921 predisponeva la necessaria sanificazione ambientale. Quello che doveva essere una prassi normale ,in un contesto di condizione subumana per i pazienti costretti in barella, si è riuscito ad ottenere solo grazie alla costanza del primario ed alla nostra sollecitazione. MA L’ASSURDO DELLA STORIA NON FINISCE QUI . In un ospedale normale casi di tossinfezione alimentare sono da studiare per appurarne le cause al fine di evitare che si ripetano.Inoltre tali casi ultimamente ci sono stati segnalati anche in altre unità operative. Tenendo presente che ultimamente è stata attivata la nuova cucina ospedaliera delle persone dotate di normale buon senso che avrebbero fatto ?Si sarebbero adoperate per accertarsi se queste probabili tossinfezioni alimentari nascano da qualche problema della cucina  o meno. NIENTE DI TUTTO QUESTO .Sembra che si voglia individuare responsabilità assurde nei lavoratori della ditta di pulizia che con il cibo non hanno nulla a che fare. Ci si accorge ora persino che i pazienti in barella sono costretti a tenere il cibo sulle finestre dei corridoi. Ma questa assurda condizione era già presente prima e non ha dato origine a casi di tossinfezione alimentare. Siccome noi non siamo i soloni della Direzione Sanitaria , ma degli umili operatori sanitari dotati di buon senso, crediamo che in caso di tossinfezione alimentare si deve partire da chi cucina ed impacchetta il cibo perché qui vi è al 90% l’origine di una tossinfezione alimentare.Noi chiediamo chiarezza su una tale problematica che può essere letale in pazienti debilitati, nel Cardarelli sembra si voglia solo mettere il silenziatore e deviare il problema.Chiediamo, tenendo presente l’insorgere ultimamente di diversi casi del genere, agli organi di con-trollo le ispezioni del caso per appurare se le condizioni di preparazione ed impacchettamento del cibo siano idonee .