Cosa dire e cosa no

CENSURA RAI SU VIDEOCRACY


La lettera inviata dalla Rai a Domenico Procacci della Fandango,per comunicargli la decisione di non mandare in ondai trailer di «Videocracy» tocca vette comico-surreali. Neltentativo disperato di difendere Berlusconi, il risultato è unboomerang clamoroso. Ecco un passaggio significativo. Vistoche il film cita le tv del Cavaliere e alcuni suoi programmi«caratterizzati da immagini di donne prive di abiti e dal contenutolatamente voyeuristico delle medesime, si determina uninequivocabile richiamo alle problematiche attualmente all’ordinedel giorno riguardo alle attitudini morali dello stesso eal suo rapporto con il sesso femminile formulando illazionisul fatto che tali caratteristiche personali sarebbero emersegià in passato nel corso dell’attività di imprenditore televisivo». Inoltre, la Rai non si fa scrupoli ad ammettere che lacensura è dovuta al fatto che lo spot veicola «un inequivocabilemessaggio politico di critica al governo». Nella Rai dioggi è permessa solo l’apologia del premier. Inequivocabile.