Cosa dire e cosa no

Andrea Ronchi (Wikipedia)


A seguito delle elezioni politiche del 2006, Ronchi conferma il suo seggio alla Camera dei Deputati, venendo eletto con Alleanza Nazionale nella circoscrizione Lombardia 1 ed entra a far parte della III Commissione permanente (Affari Esteri e Comunitari). All'interno di AN, Ronchi è considerato un finiano doc, ovvero uno dei fedelissimi del leader del partito.Ministro per le politiche comunitarie (2008-?)Nel 2008 viene rieletto con il Popolo della Libertà, e nel Governo Berlusconi IV è Ministro per le Politiche Comunitarie.Il 17 febbraio 2009 ne viene pubblicata una foto insieme ad uno dei fondatori del circolo neofascista Cuore nero, e presidente del comitato Destra per Milano (confluito nel Popolo della libertà), Roberto Jonghi Lavarini. Il ministro ha replicato dicendo che "probabilmente è una vecchia foto di quando Jonghi era iscritto ad An"Decreto Ronchi (2009)Nel 2009 il governo Berlusconi IV pone la questione di fiducia sulla conversione in legge del decreto Ronchi, che in 30 articoli intende soddisfare in ritardo obblighi comunitari e sanare procedure di infrazione su argomenti disparati, quali le autoriparazioni, la liberalizzazione delle rotte marine, lo smaltimento delle apparecchiature elettroniche, la definizione del made in Italy.In tema di acqua, il decreto recepisce i principi comunitari di "economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento" per l'addifamento ai privati dei servizi pubblici locali o la scelta del partner privato nelle aziende miste. Il decreto stabilisce inoltre che nelle società già quotate in borsa che si occupano della gestione di servizi idrici la quota di capitale in mano pubblica non sia superiore al 30%, lasciando quindi la maggioranza ai privati; d'altra parte, come già la legislazione previgente, lascia aperta la possibilità di una gestione interamente pubblica attraverso società cosiddette "in house", previo parere non vincolante dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il provvedimento ha suscitato dure reazioni da parte di chi ritiene che con la privatizzazione i prezzi potrebbero aumentare.