Cosa dire e cosa no

Roberto Calderoli (Wikipedia)


Vicepresidente del Senato della Repubblica dall'inizio della legislatura fino a luglio del 2004, assume la carica di "Ministro per le Riforme Istituzionali e la Devoluzione", in sostituzione di Umberto Bossi, eletto al Parlamento europeo.Proposta di riforma costituzionaleIn questa veste è stato tra gli artefici di una riforma costituzionale di ampio respiro finalizzata a trasformare l'Italia in una repubblica federale, a superare il bicameralismo perfetto e a ridurre il numero dei parlamentari. Tale riforma fortemente voluta dalla Lega Nord è stata bocciata da referendum popolare.Legge elettorale "Porcellum"Calderoli è anche uno dei firmatari della Legge elettorale oggi in vigore approvata al termine della legislatura in un clima politico rovente. Detta legge è stata successivamente (precisamente il 15 marzo 2006 alla trasmissione televisiva Matrix) giudicata da Calderoli "una porcata". Da quel momento, la stessa legge è identificata da media e opinione pubblica con l'appellativo di "Porcellum".Vicenda delle vignette danesi su MaomettoIl 15 febbraio 2006 il Ministro Calderoli, in un'intervista televisiva del TG1 sulla libertà di espressione in Europa in seguito alle conseguenze della pubblicazione di alcune caricature di Maometto sul Jyllands-Posten, mostra una maglietta che raffigura Maometto[5][6]. Il servizio viene ripreso e ritrasmesso da tutti i telegiornali RAI.Sebbene la maggioranza degli organi di stampa riporti la notizia che la maglietta in questione riproducesse una delle caricature pubblicate dallo Jyllands-Posten, ciò non corrisponde a verità. Come è possibile verificare dall'analisi del video [7], si tratta in realtà della vignetta pubblicata in prima pagina da France Soir l'1 febbraio 2006, nella quale il profeta Maometto, in presenza Budda e Jahvè, viene rimproverato dal Dio cristiano che gli dice: "Non brontolare, Maometto, siamo stati messi in caricatura tutti quanti, qui" [8]. L'evento suscitò dure reazioni dato che la religione islamica proibisce le raffigurazioni della figura umana in genere, tanto più a quella del profeta Maometto, in particolare se in un contesto considerato irrispettoso perché può portare a ridere di lui, come è il caso di una vignetta satirica: il 17 febbraio ci fu una violenta protesta davanti al Consolato Italiano di Bengasi, in Libia, e la polizia libica sparò sulla folla, uccidendo 11 manifestanti. Secondo dichiarazioni successive dello stesso Gheddafi [10], la rivolta di Bengasi non fu dovuta alle vignette bensì allo storico contenzioso Italia-Libia per il risarcimento dei danni coloniali. La stessa rivolta, secondo commentatori esperti di politica mediorientale, sarebbe stata frutto di accordi sotterranei con movimenti integralisti, fino a quel momento osteggiati dal regime libico [11]. Calderoli si dimette il 18 febbraio 2006, dopo esplicita richiesta dell'intero governo e di tutta l'opposizione, oltre che al richiamo del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi che invoca "comportamenti responsabili" per chi ha "responsabilità di governo". L'episodio della maglietta provoca anche tensioni diplomatiche tra il governo italiano e lo Stato libico.Vice-presidente del Senato (2006-2008)Dal 4 maggio 2006 è nuovamente uno dei vicepresidenti del Senato della Repubblica. Durante il periodo del governo Prodi, presenta in Senato mozioni che vengono votate anche da alcuni membri della maggioranza. Gli episodi contribuiscono a rendere il clima più rovente e ad evidenziare la scarsa tenuta della coalizione di maggioranza in Senato.Dichiarazioni a seguito dei Mondiali del 2006A seguito della vittoria dell'Italia ai danni della Francia nella finale dei Campionato mondiale di calcio 2006, Calderoli ha dichiarato: «Quella di Berlino è una vittoria della nostra identità, dove una squadra che ha schierato lombardi, campani, veneti o calabresi, ha vinto contro una squadra che ha perso, immolando per il risultato la propria identità, schierando negri, islamici e comunisti»I commenti di Calderoli hanno provocato forti proteste dall'ambasciatore francese a Roma Yves Aubin De La Messuzière: «Le dichiarazioni di Calderoli a proposito della multietnicità della squadra francese sono inaccettabili. Sono scioccato, ma sono certo che a essere rimasti scioccati sono stati soprattutto gli italiani: anche perché alcuni dei giocatori francesi giocano in squadre italiane del nord. Queste affermazioni non possono che provocare reazioni di odio razziale». Ulteriori proteste sono state portate dalla Federazione dei Verdi e dal PdCI, tra gli altri.Indagato nell'ambito dell'affaire AntonvenetaL'11 giugno 2007 viene iscritto al registro degli indagati, con l'ipotesi di appropriazione indebita, dalla Procura della Repubblica di Lodi nell'indagine sui comportamenti del banchiere Giampiero Fiorani e di Antonveneta.Ministro per la Semplificazione Normativa (2008)Dal 7 maggio 2008 è ministro per la Semplificazione Normativa nel Governo Berlusconi IV.Soppressione di "leggi inutili"A febbraio 2009 annuncia di aver soppresso 29.000 leggi considerate inutili, il cui mantenimento costava 2.000 euro all'anno, per un risparmio totale che ammonterebbe, secondo Calderoli, a 58.000.000 di euro l'anno.Tra le varie norme cancellate nel marzo 2009 sono state incluse anche di quelle istitutive di alcuni comuni italiani tra cui Follonica, Sabaudia, Carbonia e Aprilia, oltre alla legge di abolizione della pena di morte e alla norma istitutiva della Corte dei Conti. Un successivo decreto "salva-leggi" è dovuto intervenire a rettificare gli errori del precedente decreto "taglia-leggi".L'operazione complessiva ha ricevuto diverse critiche, in base al principio di abrogazione implicita e per successione delle norme; secondo Sergio Rizzo, "eliminare migliaia di leggi inutili perché «esauste», che cioè hanno esaurito la propria funzione e quindi non sono più concretamente vigenti, anche se formalmente continuano a essere in vigore, è un’operazione di per sé inutile. Anche la legge che le elimina può quindi essere considerata una legge inutile".Soppressione di enti inutiliNel disegno di legge sul Codice delle Autonomie, presentato nel 2009, Calderoli aveva previsto l'eliminazione di una serie di istituti, denominati «enti dannosi»: consorzi di bonifica, bacini imbriferi, comunità montane, difensori civici, tribunali delle acque, enti parco. Il disegno di legge è stato successivamente rimaneggiato e rimandato in più momenti.Gli enti pubblici non economici hanno ottenuto di poter presentare un piano di riordino prima del 31 ottobre 2009, per evitare di essere aboliti. L'abolizione dei difensori civici comunali e delle circoscrizioni comunali dovrebbe entrare in vigore nel 2011.Norma sulla chiarezza dei testi normativi Con la Legge 69/2009 del 18 giugno 2009[20], all'art. 4, è introdotto l'art. 13-bis alla legge 400/1988 (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), una norma sulla chiarezza dei testi normativi, che impegna inderogabilmente il Governo a far sì che "ogni norma ... indichi espressamente le norme sostituite, modificate, abrogate o derogate; ogni rinvio ad altre norme ... contestualmente indichi, in forma integrale o in forma sintetica e di chiara comprensione, il testo ovvero la materia alla quale le disposizioni fanno riferimento o il principio, contenuto nelle norme cui si rinvia, che esse intendono richiamare".Ciononostante, a causa dell'assenza di sanzioni, che avrebbero dovuto essere rivolte allo stesso governo, la norma è rimasta inapplicata. La stessa legge 69/2009, così come il decreto milleproroghe, è stata fortemente criticata per la sua cripticità e il linguaggio burocratese.Prese di posizione controverseNel giugno 2008 Calderoli ha sostenuto che alcune etnie (con speciale riferimento ai rom) "hanno una maggiore propensione a delinquere". Nel novembre 2009, a seguito del referendum svizzero sul bando ai minareti, Calderoli ha sintetizzato "Sì ai campanili, no ai minareti", e che avrebbe voluto che la Svizzera facesse da modello per l'Italia