Chemisette

Ilaria Alpi


 Il caldo dell’ Africalo avevi dentrosognavi da semprele sue lucii suoi colorile sue distese di sabbiala sua gentele strade polverosele sue albei suoi tramontiCon il tuo tesserino celesteappeso alla camiciacon i capelli al solescompigliati dalla brezzacamminavi per quelle stradeinstancabile e fermatra sentieri di sabbiae vicoli buitra bianche casee povere baraccheAscoltavi donne di ogni etàgiovani con i loro sognianziani con i loro silenziper stenti dolori fame guerre sopportateAttorno a te-sterminato- il solenudità di anime di corpi spesso alla finee un gran peso al cuorementre gli occhi dell'anima si offuscavanoMa Tu andaviprendendo la forzanell’azzurro cielonelle nuvole silenziosenelle parole del mare...Ci ritrovavi te stessae ti ascoltaviforte per ripartiree andavi….con la caparbia serenitàdel tuo esserecon quel tuo volere direcapiresentiredoverabbia e illusionelasciavano sempre il postoall’informazionealle veritàquandomicrofono alla manoraccontaviintervistavicon le labbra strettee gli occhiattenti alle sfumaturedelle paroledegli sguardidei gestiattentaalle verità celateoltrel’immediatezza dell’immagineE la guerra...Visi di bambinimutisguardi profondivicini a fucilida usareLa guerra…volti senza piùespressioni umanesenza più dolcezzaocchi cupilabbra cucitesospettidurezzecatenetortureE ancora guerra…senza parolesenza pietà silenzi mortaliincatenati per semprea vite distruttee corpidi donnedi bambinidi uoministerminati da cicatriciferite profondequanto la paura dei loro cuorio i silenzi delle loro paroleE tu andavi…..coi capellitirati dietro a treccialegati in frettacon quelle cioccheche stanchescivolavano giùsul viso tesoquasi a farti compagniae cercavie cercavi ancorae osservavi silenziosacecchinimilitariribellie pianti dirompentidi donnecoi figli uccisitra le bracciae grida di dolori straziantialla ricerca di un perchémentrediviseed uomini di sicurezzatroppo spessonon stavano più ai posti giustiAvevi registratodi poteri nascostidi interessi multinazionalidi fondi dirottatidi contrabbando di armiti sentivi sempre più vicina a quella verità occultatadai potentiQuella mattina sorrideviper smorzare la tensione per nascondere quasiquel tuo riserbo innatoLa luce dell’Africailluminava la tua pelle chiaragli odori dell’Africaaccompagnavano il tuo lavoroin quella strada piena di polvere e di pericoliImprovvisamentedue colpiun attimobrutaledisumano..Ti stringi le guance tra le manimentre mille e mille immaginiti passano dinanzie le persone caree gli affetti e il tuo lavoroe la tua stessa vitaun attimo...Vorresti direabbracciareconfortarementretanta luce ti cullati riscaldati sorrideti porta viaimmensasfolgoranteluminosaE oggiTu ci seie ci sarai domanie domani sempreAndrai per quelle strade amatecon le parole di altricon gli sguardi di altricon i passidi chi come tevuole ancora credereNei loro gestivivranno i tuoi gestinei loro occhi parleranno i tuoi occhinei loro sorrisibrilleranno i tuoi sorrisiSaraila loro guidasicuradecisanel cercare veritàcontro le sporcizie del mondomentre da lassù il sole d’Africa riprenderà a sperarea crederein un domani più umanomeno sporcopiù attentoai bisognidelle genti di questa nostra Terrairene