come le rondini

Jerusalema


 Si chiama "Jerusalema" e sta ottenendo un successo incredibile e probabilmente inaspettato la canzone scritta dal musicista e produttore africano Master KG, con il feat della cantante Nomcebo. Ma nel mondo in cui TikTok può rendere un pezzo un successo interplanetario, ridefinendo anche la scrittura e l'idea di alcune canzoni, è una cosa a cui potremmo abituarci. Il brano ha ottenuto una popolarità improvvisa e dirompente, nonostante sia un brano per noi incomprensibile, perché scritto in lingua venda. Ma più che la lingua sono il ritmo e l'idea di legarci un ballo gli ingredienti vincenti che ne hanno fatto un piccolo tormentone che pian piano sta invadendo anche il nostro paese. Il significato di Jerusalema  La canzone nasce come un brano gospel prima di diventare quello che comunemente definiamo tormentone. Il brano è stato pubblicato quasi un anno fa, nel novembre del 2019 e prima che qualcuno la notasse e la rendesse popolare su TikTok era rimasta abbastanza localizzata. Il brano, spensierato e ballabile, poi è diventato l'esempio perfetto di come in un attimo si possa trovare una platea mondiale che, anche se non comprende nulla di ciò che viene detto, si adegua al ritmo e costruisce coreografie. La canzone, infatti, è una preghiera a Dio, un'invocazione a portarlo con sé: "Gerusalemme è la mia casa, guidami, portami con te non lasciarmi qui – canta Master KG -. Il mio posto non è qui, il mio Regno non è qui, guidami, portami con te". Il successo in Italia e nel mondo"Ho solo 24 anni, questo è solo l'inizio" ha detto il producer sudafricano che ha ritrovato la sua canzone riproposta con varie coreografie su piattaforme come Youtube e TikTok, appunto, dove la gente sta caricando migliaia di video con l'hashtag #jerusalema, appunto. Il video ufficiale aveva superato i 60 milioni di visualizzazioni, gli streaming anche sono decine di milioni per una canzone che sta facendo sempre più presa anche in Italia: nell'ultima rilevazione EarOne il brano era al 29° posto tra i brani più trasmessi dalle radio italiane. E proprio in Italia, racconta il musicista, sarebbe dovuto venire prima che il Covid rendesse tutto più complesso. In un'intervista radio ha anche spiegato che all'inizio aveva pensato di smettere di fare musica: "Quando ho cominciato la gente diceva cose brutte, ma ho proseguito e adesso continuerò a spingere, voglio far ballare più gente possibile, voglio unire le persone". dal web