come le rondini

Covid


Abbiamo superato i 100.000 morti di Covid. L'8 marzo 2021 le vittime della pandemia in Italia sono arrivate a 100.103. Adriano Trevisan è stato il primo, era il 21 febbraio 2020, e da allora il conteggio delle vite perse non si è mai fermato. In estate sembrava finita ma poi i numeri sono tornati a crescere. E oggi siamo nella terza ondata. E in questo giorno è il momento di fermarsi in segno di rispetto per il dolore, i lutti e le lacerazioni che colpiscono così tanti fra noi.Il Covid-19 è un nemico invisibile che ci ha colpito a sorpresa, è entrato nei nostri corpi, nelle nostre vite, ed ha portato morte e devastazione come mai avvenuto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ogni vittima ha un nome, ha lasciato una vita con affetti, speranze, sogni. Il nostro giornale di oggi è avvolto da volti e storie di alcune di loro. Sono i nostri parenti ed amici, i nostri vicini di casa e colleghi di lavoro, le persone che incontriamo uscendo di casa, salendo sull’autobus, andando a scuola.Ogni volto, ogni caduto nella guerra al virus è un tassello del nostro Paese: hanno nomi, origini, fedi, generi e colori diversi ma in comune c’è l’appartenenza ad una comunità nazionale che ha il dovere di ricordarli per le generazioni a venire.Perché erano come noi, perché potevamo essere al loro posto, perché ciò ci aiuterà a proteggerci da nuove minacce collettive e perché ciò consentirà di ricostruire ciò che è stato distrutto. Guardando avanti, nel loro ricordo. Perché la vita prevale sempre sulla morte se la memoria del dolore cementa la nostra identità.dal web
100.000      E' davvero il momento di fermarsi in segno di rispetto per il dolore!!!!!