Il blog va a scuola

Il blog italiano è meno incisivo


Chi legga l'ultimo libro di Giuseppe Granieri (Blog Generation, Laterza) può trovare un quadro della maturità e  delle potenzialità dei blog abbastanza promettente.La stessa impressione si ricava dalla lettura dell’articolo pubblicato da diversi giornali italiani di Ian Buruma con il titolo "Un blog in ogni casa mette a nudo i nostri Re", che riporta diversi episodi in cui gli interventi dei blogger sono giovati a modificare l’atteggiamento della stampa professionale o a provocare anche cambiamenti importanti nel suo assetto. Inoltre vengono citati esempi di uso dei blog per raccogliere fondi o per promuovere gruppi di pressione (uso politico o addirittura elettorale). In Italia, può darsi che ci si avvii per questa strada, però attualmente la situazione appare diversa. Sappiamo degli apprezzamenti ricevuti dal blog di Antonio Bassolino, giudicato fra i più attenti e puntuali , e avevamo salutato con interesse il blog di Romano Prodi. Dopo qualche comprensibile momento di assestamento, ci saremmo aspettati un uso esemplare di tale forma comunicativa: Prodi ha abilmente impiegato anche il mezzo televisivo per divulgare complessi concetti di economia e di politica. Ma il blog  -  Lavori in corso. Blog temporaneamente sospeso fino alle Regionali. –  per adesso non parte. Troppi impegni, chiaramente, non possono concedere le necessarie sperimentazioni e quindi il presidente ha preferito rinviare l'esordio.E’ però un peccato, e alcuni blogger l’hanno salutata come un’occasione persa.