Il blog va a scuola

La Repubblica scolastica del blog


L’inserto Multimedia di Repubblica del 4 luglio scorso dedica un’intera pagina (Dallo zainetto spunta un "blog") al fenomeno del contenitore web che, per comodità, i giornalisti del quotidiano hanno voluto accomunare nel “blog”. Certo, può anche ingenerare confusione l'accorpare strumenti diversi come portali, giornalini scolastici e blog… ma direi che il fine può giustificare i mezzi. Trattandosi di dare voce a studenti, o a persone non necessariamente esperte di html, il Content Management System  si presta davvero ad una pubblicazione veloce, sia da parte di un singolo, sia di un gruppo.Bene ha fatto Repubblica a segnalare l’evento: ovvio che abbia parlato anche della Fragola, un esperimento che interessa quasi 6000 scuole, e che dovrebbe giovare anche alla diffusione del giornale cartaceo. Ma rimaniamo ai “fragolini” online: essi come racconta Zetavù nell’apposito articolo (Tutto è cominciato con una "Fragola"), esistono già dal 2000 ed offrono, in una gabbia, a volte un po’ rigida, di pubblicare facilmente un giornalino online. Caratteristiche fondamentali: totale gratuità, sfruttamento di un template (modello leggermente modificabile), uso di un database, redazione cooperativa, inserimento degli articoli in un archivio prima della pubblicazione. L’iniziativa di Repubblica, a rigore, non fornisce un prodotto finale uguale a quello del blog, ma lo spirito è analogo. Se vogliamo non offre la possibilità di commenti da parte dei lettori, non consente il legame permanente ad un messaggio archiviato, le pagine devono essere lette con un browser.Ma si tratta pur sempre di editoria istantanea, personale o di piccolo gruppo. Penso che molte scuole ne abbiano tratto giovamento (si veda un resconto qui.  Viene citata nell’articolo di Repubblica scritto da Laura Kiss, anche l’esperienza, a carattere commerciale, oltre che promozionale, di Garamond: da anni offre al mondo della scuola piattaforme che consentono la gestione di contenuti sia per l’e-learning, sia per  giornali scolastici, basta andare nel sito per verificarne l’offerta variegata. Il caso dei BlogER, (http://blog.scuolaer.it/) è esemplare per la ricchezza dell’offerta e per quanto la piattaforma consente a studiosi e docenti: inserimento di immagini, di allegati, possibilità di intervento, anche nei commenti e sicurezza. Insomma un’esperienza che potrebbe essere ripresa ed imitata, credo con costi abbastanza contenuti. Viene citata anche la “appassionata” prof. di matematica  Maria Teresa Bianchi (mtb per gli amici) che cura Blodidattici AppassionataMente , una delle protagoniste riconosciute della blogosfera educativa italiana, tessitrice anche di convegni e di incontri a diversi livelli, nota anche in campo internazionale, per aver fatto di Gubbio un costante punto di riferimento per le riflessioni in materia.Sono infine citati altri esempi, più che di blog, di giornali scolastici, realizzati anche con tecnologie differenti da quelle del puro e semplice CMS, ma il cui fine espressivo e comunicativo è abbastanza assimilabile al content management system o addirittura al buon vecchio weblog.Non è identica la tecnologia; ma si sa, le tecnologie dovrebbero evolvere; e speriamo che, alla svelta, diventino davvero omogenee e facili da usare, come Zetavù sembra sostenere già lo siano. Per alcuni, forse, ma non per tutti.