Non siamo qui

Tanti, ma tanti anni fa (dodici, direi) conobbi Angelo al parco per cani e diventammo amiche; fu lei che, in occasione degli eventi che vado a narrare, mi fece conoscere la chat.

Angelo incontrò il Grifo in chat: il Grifo era in paturnia pesante per la pseudo-fidanzata; Angelo era una ragazza con un senso dell'umorismo micidiale e con una certa attrazione per le disgrazie altrui, grazie alle quali aveva occasione di raccontar le proprie. Angelo ed il Grifo divennero buoni amici e il Grifo quasi tutti i fine settimana prendeva il treno e veniva a Bologna.

Fu così che conobbi il Grifo, che iniziò ad uscir regolarmente con noi. Capitò una volta, che l'Angelo non fosse a casa per il fine settimana e il Grifo rimase da me. Mai ebbi ospite migliore. Era come se non esistesse per tutte le seccature che concernono avere ospiti, ma la compagnia era ottima, e in due giorni mi aggiustò tutto quel che c'era di scasso in casa.
Un giorno il Grifo mi chiamò dicendomi: sto tornando dalla festa della birra a Monaco. sono in condizioni disgustose non posso farmi vedere a casa così. mi fermo qualche giorno da te, il tempo di riprendere un aspetto umano. Risi parecchio, ancora me lo ricordo.
Così il Grifo passò un paio di giorni a lavare (se stesso e tutto il misero bagaglio che lo accompagnava).

Venne il compleanno della Regina, e si decise di festeggiare alla grande: tagliatelle fatte in casa e vino a fiumi. Ed ovviamente c'erano anche Angelo ed il Grifo.
Quella notte, ricordata poi come  "la notte del grande bleah", vomitammo più o meno tutti e la Regina si ruppe una gamba ancora non sappiamo spiegarci come.
il Grifo era di turno a casa mia quel fine settimana e la Regina mi telefonò dicendomi: se chiedessi al Grifo se si ferma qua qualche giorno ad aiutarmi, che con la gamba rotta non riesco a far nulla? risposi: gh gh gh gh.

Così il Grifo-cavalier-servente andò ad accudir la Regina e qualche tempo dopo si sposarono.