OLTRE......

Sulle differenze: Ironizzando e non


"La differenza tra me e te Non l’ho capita fino in fondo veramente bene Uno dei due sa farsi male, l’altro meno Però me e te E’ quasi una negazione. Io mi perdo nei dettagli e nei disordini, tu no E temo il tuo passato e il mio passato La mia vita Mi fa perdere il sonno, sempre Mi fa capire che è evidente La differenza tra me e te Poi mi chiedi come sto E il tuo sorriso spegne i tormenti e le domande A stare bene, a stare male, a torturarmi, a chiedermi perché????"( T. Ferro)Esiste una differenza inconciliabile tra uomo e donna su di un aspetto secondario ma cruciale della vita quotidiana e cioè sul diverbio del modo di appendere il rotolo della carta igienica, se rasente alla parete o sporgente verso l'esterno.F. A.Tablereader nel suo famoso studio statistico sul “Modo d’appendere il rotolo della carta igienica”, ha analizzato un’enorme quantità di materiale desunto da questionari giuntigli da tre diversi continenti. L’85 per cento di tutte le donne  fissa il rotolo in modo che la carta si svolga posteriormente lungo la parete. Al contrario quasi tutti gli uomini (una percentuale altissima, ben il 96%!) preferisce far pendere la  carta dal lato rivolto verso l’utente. Tralascio la spiegazione ;-))))Altra enorme differenza è il senso dell’orientamento.Molti maschietti hanno spesso deriso le loro donne disperse per le strade di città caotiche. Gli uomini si stupiscono della scarsa abilità femminile nel leggere una mappa e nel districarsi  fra le periferie urbane.Perché le donne hanno meno senso di orientamento dei maschi? Come mai questa abilità si è sviluppata di più negli uomini? Magari perché la donna dell’età della Pietra si allontanava di meno dall’accampamento, limitata com’era dal dover accudire e trasportare con sé i figli. Erano invece gli uomini a spingersi lontano per battute di caccia che potevano spingersi fino a 30 chilometri dall’accampamento.In compenso negli uomini è minore la capacità di comprendere linguaggi poco articolati, quali quelli dei bambini piccoli, abilità nella quale la donna è di molto superiore. Una piccola differenza, la si scopre chiedendo ad una persona di guardarsi le unghie. La donna lo farà allungando la mano e guardandola da sopra, per vederne il dorso e l’effetto che fanno le dita a mano aperta, simulando il comportamento di un estraneo che stia osservando le sue unghie. Se si fa la stessa richiesta ad un uomo, questi  piegherà la propria mano a pugno e porrà davanti ai propri occhi le dita piegate. Egli controlla la sua mano come la vedrebbe lui stesso, e non come la vedrebbero gli altri. C’è inoltre una cosetta su maglioni e magliette. Un uomo si leva questi indumenti mettendo una mano dietro il proprio collo, afferrandoli e tirandoli via dalla testa. La donna incrocerà le braccia, afferrerà i due lembi della maglia e la tirerà verso l’alto. Per finire: il “Pomo d’Adamo”, detto anche “gozzo”. Questo carattere sessuale secondario, è diventato oggi un indizio in qualche modo utile; si possono incontrare, in autobus o a una festa, dei trans molto ritoccati da chirurghi ed ormoni, tanto da rendere difficile l’attribuzione ad un genere o all’altro. Ecco allora che il “Pomo d’Adamo” può trarre d’impaccio, visto che il gozzo è complesso da riprodurre e quasi impossibile da eliminare. Che io sappia non esiste una specifica “chirurgia estetica del collo” Sembra ci sia anche una discriminante cerebrale tra maschi e femmine. Una differenza nel modo di ragionare, di affrontare problemi e trovare soluzioni. L’uomo ha una mente detta “lineare”, si impegna fino in fondo su una e una cosa soltanto, che assorbe tutta intera la sua attenzione. La donna ha invece un cosiddetto “pensiero circolare”, che la mette in grado di eseguire più compiti e diversificati tra loro.  Identificare questa benedetta differenza fra uomini e donne è fondamentale per quel che riguarda l’amore. Senza un’acuta percezione delle differenze caratteriali, non c’è pace ma io penso che l’Amore per quanto abbia tante, innumerevoli sfaccettature debba concretizzarsi nell’essere unico.