OLTRE......

Pensieri


 Libermente tratto da " Mr Hyde""Mi alzo, mi preparo, vado a lavoro, lavoro anche, mangio, rientro a lavoro e poi rientro a casa e fino a che vado a letto il pensiero è sempre lì che gira e rigira e non mi lascia. Dopo un paio di giorni che ha girato nella mia testa mi sono reso conto che c'era e c'è ancora. Dopo un paio di giorni ho iniziato a pensare che dovrei scriverlo da qualche parte questo pensiero o raccontarlo a qualcuno. Così, magari, se ne va e mi lascia un po' di spazio libero nella testa (guai a chi fa battute). E la mattina quando mi sveglio ho due pensieri fissi nella testa. Mi sveglio, mi lavo, vado a lavoro, lavoro, mangio, rientro a lavoro e poi a casa fino a che vado a letto e questi due pensieri si alternano. Prima il primo e poi l'altro. A volte si sovrappongono. Il primo pensiero e poi l'intento di scriverlo o di raccontarlo. Ma dove lo scrivo? A chi lo racconto? E così inizio a pensare che ho bisogno di carta e penna oppure chiamare Ellend per raccontarle il mio pensiero e puntualmente dimentico di fare tutto questo e puntualmente penso al mio pensiero e poi al fatto che dovrei scriverlo o raccontarlo che ho bisogno di carta e penna che ho bisogno delle orecchie di Ellend. Vado a letto. Sogno che sto raccontando a Ellend del mio pensiero scrivendolo nelle curve delle sue orecchie quando mi rendo conto che è una cosa assurda. Le penne non hanno una punta così sottile per scrivere nelle pieghe di un orecchio. Mi sveglio e penso che dovrei raccontarle il sogno perchè è troppo buffo. Ma prima devo raccontarle questo pensiero che mi assilla e visto che appena sveglia non è il massimo come ascoltatrice (e chi lo è!?!) penso che potrei scrivere il biglietto come avevo già deciso e lasciarlo vicino al letto. Mi lavo, mi vesto, esco e ricordo di aver dimenticato di scrivere il biglietto e di avere un pensiero da raccontare e scrivere e un sogno troppo buffo che non posso tenere solo per me. Vado a lavoro, mangio, rientro, lavoro di nuovo e torno a casa. Apro bocca e inizio a dire a Ellend che in questi giorni alcuni pensieri mi assillano quando la gatta mi sale sulle gambe e inizia a fare le fusa e Ellend fa lo sguardo dolce e io arranco come un uomo che sta perdendo il treno della vita per togliermi questo pensiero del pensiero che penso continuamente alternandolo ad altri pensieri ad esso correlati. Perdo il treno e il pensiero rigira sempre nella testa e ora inizio a pensare che questo pensiero non mi lascerà mai finchè non decido di scriverlo qui... ma ho dimenticato cos'era 'sto pensiero così ogni sera torno a letto pensando di svegliarmi e ricordare quel pensiero senza il quale tutti gli altri non hanno senso e non posso raccontarli"Domenica, 27.11.2011Giornate come questa sono rare... sono particolari.Intrise di tristezza ma di quella tristezza corroborante,che ti spinge ad essere fattiva.Ho fatto mille cose oggi... ho cercato di far contenta la mia famiglia ,ma ho ricevuto comunque musi lunghi e lamentele. Pazienza.Continuo a fare male ma ci sono abituata.Ho messo ordine fra i miei libri, pagine e pagine scritte,molte delle quali non ancora lette (che gioia mi da questo pensiero...), molte delle quali con pezzi di me dentro... sottolineature precise ed ordinate. E a volte ricalcate... a fare di una parola, un concetto, una storia... un mio concetto, una mia parola, la mia storia.Ho ascoltato mia madre... stringendomi il polso quasi a volermelo spezzare... il mio sciocco, inutile, patetico desiderio di avere una speranza. Ho atteso.Ho riflettuto... ma senza accanimento, senza averne un particolare desiderio.In una giornata come questa non sono io a gestire i miei pensieri,sono piuttosto loro a sedermisi di fronte... a fissarmi negli occhi e ad attendere che ne faccia qualcosa. E cosa mai potrei farci con questi pensieri?Con queste sensazioni? Con queste lacrime?Niente.Non ho voglia di farci niente.Sono propensa al mutismo in una giornata come questa.Io non sopporto l'idea che la mia tristezza non sia capita da chi la deve capire. Che sia dirottata. Insabbiata. Non lo sopporto.Eppure non ho nessuna voglia di spiegarla.Nessuna intenzione di spiegarla.Non ho voglia di parlare in una giornata come questa.Passata a sfiorare con lo sguardo quei miei pensieri muti e fissi su di me,passata a vivermi l'innaturale sensazione di indolenza,quella che mi serve per lasciarli lì...Assurdamente soddisfatta di questa pigrizia emotiva e neuronale... accadono cose davvero incredibili... in una giornata come questa.E se io non fossi io... e mi conoscessi anche solo un po'... non dormirei sonni tranquilli.Ma non voglio scappare. Voglio resistere.