Comitato 2006

Relazione del Dr. Marinelli Fiorenzo, ricercatore del C.N.R.


Ma il cellulare è compatibile con la vita umana?Se lo è chiesto e lo ha chiesto al pubblico al termine del suo intervento il Dr. Fiorenzo Marinelli, primo ricercatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bologna. Egli si è soffermato in particolare sull'inquadramento scientifico della telefonia cellulare: essa utilizza uno spettro di frequenze che fino a 30 anni fa era completamente libero. Il tipo di trasmissione non è paragonabile a radio e televisione, ma piuttosto alla tecnica del radar, con tecnologia pulsata. Le numerose ricerche condotte presso l'Istituto di citomorfologia dimostrano in modo inequivocabile non solo che le radiazioni dei cellulari e delle antenne radiomobili provocano un effetto biologico, ma anche che in corrispondenza al trattamento con onde pulsate ad alta frequenza si verifica un'alterazione della regolazione del ciclo cellulare. Il Dr. Marinelli ha passato in rassegna numerose ricerche condotte in tutto il mondo, evidenziandone alcune particolarmente serie, anche condotte da ricercatori alle dipendenze delle multinazionali della telefonia. "Ciò che hanno in comune queste ricerche" - ha affermato - "è non solo che provano in modo scientifico e riproducibile la correlazione tra alte frequenze ed effetti biologici a potenze molto ridotte, fino a 0,19 Volt/metro, ma anche il fatto che sono state completamente ignorate dagli Organismi che dovrebbero tutelare la salute dei cittadini". Egli ha quindi illustrato in particolare i valori e i documenti predisposti dalla Commissione internazionale ICNIRP, evidenziando l'infondatezza delle argomentazioni addotte per negare la necessità di misure incisive a tutela della popolazione. Analizzando alcuni passi tratti da testi originali, il Dr. Marinelli ha puntato inoltre l'attenzione sul fatto che tale stesso Organismo, tra l'altro privo di qualsiasi mandato ufficiale ad operare, ha espressamente dichiarato di "non potersi ritenere responsabile per una tutela della salute a lungo termine". Infine sono state illustrate in anteprima le risultanze della Commissione istituita dall'attuale Governo italiano per valutare una revisione della normativa in materia di elettrosmog. La conclusione cui pervengono gli esperti di tale Commissione, in parte già noti alla letteratura scientifica per le particolari posizioni assunte nella ricerca, sarebbe che "non è necessaria l'adozione di criteri di precauzione". Il nocciolo del dibattito scientifico - ha concluso il Dr. Marinelli - è che "si vuole far credere che gli studi che non sono riusciti ad individuare alcuna correlazione tra l'irradiazione ad alta frequenza e la salute umana vadano a compensare, annullandoli, quelli che invece hanno stabilito serie relazioni. Dal momento che l'assenza di danni alla salute non è scientificamente dimostrabile, uno studio che non trovi nulla non è automaticamente dimostrativo di innocuità". Cosa si intende per "valori limite"?L’elettrosmog causato da telefoni cellulari e antenne della telefonia mobile non è così trascurabile come certe posizioni politiche e tecniche vorrebbero farci credere. Gli incontri con gli esperti organizzati a Bolzano all’inizio di maggio hanno fatto scoprire una realtà diversa: esiste una ricca documentazione prodotta da numerosi studi scientifici che provano in modo chiaro i danni causati da questa tecnologia. Perché allora i politici non reagiscono di fronte a tali evidenze scientifiche e non decidono di migliorare di conseguenza la tutela della popolazione da queste radiazioni nocive? Lo abbiamo chiesto a Siegfried Zwerenz, portavoce della “Bürgerwelle”, la maggiore associazione europea dei comitati di cittadini per una salute senza elettrosmog, di professione naturopata ed omeopata. Nel presentare i risultati del suo lavoro di ricerca, Zwerenz non esita a individuare il vero ostacolo da superare: “Gli studi che provano la pericolosità delle radiazioni non ionizzanti sono assai numerosi, ma essi vengono sistematicamente disconosciuti e messi da parte sia dalla competente Commissione che dalla OMS”. La “Commissione competente” – spiega Zwerenz – è la Commissione Internazionale per la tutela dalle radiazioni non ionizzanti, in sigla ICNIRP. Essa detiene un ruolo strategico nella fissazione di valori limite nei diversi Stati, in quanto svolge funzioni consultive per gli stessi. L’apparenza curata dall’ICNIRP è quella di un organismo sovranazionale ed indipendente, ma la verità illustrata da Zwerenz è che “l’ICNIRP è composta da lobbysti, e tra questi non c’è neppure un medico”. E non basta. Dal momento che l’ICNIRP ha sempre volutamente ignorato tutti i lavori scientifici comprovanti la pericolosità di queste radiazioni, la “Bürgerwelle”, guidata da Siegfried Zwerenz, ha invitato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Anaahn, a rivedere la composizione della Commissione per la tutela dalle radiazioni, sostituendone i membri con persone veramente esperte. La risposta del Segretario Generale delle Nazioni Unite si è fatta attendere nove mesi, ma quando è arrivata ha avuto un effetto dirompente: “Kofi Anaahn ci ha comunicato” – spiega Zwerenz – “che gli è impossibile procedere a sostituire i membri della Commissione, in quanto la natura dell’ICNIRP è quella di un’associazione privata”. Con ciò secondo Siegfried Zwerenz della Bürgerwelle è stata definitivamente sancita la perdita definitiva di qualsiasi legittimazione di tale Commissione quale organismo indipendente e degno di credibilità: “L’ICNIRP non è né più né meno che un’associazione privata, e come tale va anche considerata!“ Nonostante ciò, questa Commissione riesce a mantenere un’immagine di autorevolezza presso i diversi Governi nazionali, che continuano a richiamarsi ad essa nella fissazione dei relativi valori limite di riferimento per l’elettrosmog, continua Zwerenz. L’Italia rappresenta l’esempio migliore: un documento non ancora pubblicato redatto da una Commissione governativa a Roma intenderebbe ritirare il valore di attenzione fissato in 6 Volt/m, dal momento che secondo l’ICNIRP non sussisterebbe la necessità di precauzioni per la popolazione. Le ultime ricerche scientifiche sulle quali si basa invece la “Bürgerwelle” indicano che un danno alle cellule umane ed animali si verifica già in presenza di 0,19V/m. Per ulteriori informazioni si veda: www.buergerwelle.de