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Localizzazione di antenne e apparati per la telefonia mobile

Post n°1 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da comitato2006

Lo scopo di questo spazio è creare un'area di dialogo fra tutti i cittadini che intendono denunciare le indiscriminate installazioni di antenne e/o infrastrutture per la telefonia mobile che, sempre più spesso, vengono realizzate senza un'adeguata valutazione dei contesti ambientali.

La minimizzazione dei fattori di interferenza visiva sul paesaggio, la trasparenza dell'informazione alla cittadinanza e l'attivazione di meccanismi di partecipazione alle scelte di carattere urbanistico cedono il passo di fronte a manufatti costruiti  "fuori scala" che creano, all'interno di aree urbanizzate, disarmonie dimensionali rispetto agli impianti insediativi già esistenti.

E' il caso dell'area  verde comunale di Udine, situata fra via Monza, via Lodi e via Sagrado (zona Stadio Friuli) ove è stata impiantata una stazione Radiobase per servizio pubblico radiomobile ... l'ennesimo caso di antenna per telefonini.

129 residenti del quartiere hanno inteso esprimere con la lettera, che qui pubblichiamo, il personale disappunto alle autorità competenti

  1. per non aver dato adeguata informazione alla cittadinanza
  2. e per non aver attivato quei meccanismi di partecipazione alle scelte di carattere urbanistico attraverso incontri presso le circoscrizioni.

Il risultato è non solo lo "scempio visivo" dell'area, peraltro evitabile con un'analisi più accurata del territorio che ancora offre valide alternative  alla localizzazione dell'impianto (si pensi all'arteria autostradale, all'ampia area di parcheggio dello stadio o agli incontaminati spazi verdi disponibili nella zona), ma il sensibile deprezzamento economico degli immobili.

Non è quindi intenzione del "Comitato 2006" assumere una posizione sterile, aprioristicamente avversa allo sviluppo delle tecnologie e al loro radicamento territoriale, quanto - piuttosto - avviare un equilibrata valutazione fra gli interessi in gioco: la tutela della salute dagli effetti dell'esposizione ai campi elettromagnetici, la salvaguardia dell'ambiente e contemperare la presenza di tali beni alle necessità del servizio.

Alcune note giurisprudenziali aiuteranno gli utenti a confrontarsi con una materia che ancora difetta di precise e dettagliate disposizioni normative.

Per qualsiasi ulteriore chiarimento si prega di contattare la seguente mail: comitato2006@libero.it

***

LETTERA APERTA AL SINDACO, ALLA CIRCOSCRIZIONE E AI QUOTIDIANI LOCALI

 Con la presente i residenti di via Monza, via Lodi e via Sagrado – zona Stadio Friuli – intendono esprimere alle autorità competenti una vibrante protesta contro l'installazione, nella stessa area di proprietà del Comune di Udine, di una stazione Radiobase per servizio pubblico radiomobile, ovvero di un’ennesima antenna per telefonini Vodafone Omnitel GSM.

Noi cittadini intendiamo protestare per la mancata informazione sia da parte dell’autorità comunale, sia da parte della circoscrizione n. 2 circa l'intenzione di procedere all’installazione dell’impianto. Da quanto risulta agli scriventi esiste un regolamento di attuazione della legge regionale 6 Dicembre 2004 n. 28 “Disciplina in materia di infrastrutture per la telefonia mobile”che prevede tutta una serie di regole per l'individuazione dei siti idonei. L’art. 2 del TITOLO  1 “Linee guida per la formazione del Piano”, così, infatti, recita:

“La metodologia utilizzata per l'elaborazione del Piano deve assicurare trasparenza al processo di localizzazione degli impianti (…)” con l’obiettivo “di condurre al riconoscimento di aree idonee ad ospitare impianti complessivamente compatibili con i vincoli di natura territoriale.”

E al punto 2: “Il piano considera la totalità del territorio comunale e persegue i seguenti obiettivi generali:

a) la tutela della salute dei cittadini dagli effetti dell'esposizione ai campi elettromagnetici;”

h) La riqualificazione del territorio da conseguire anche mediante interventi concordati di rilocalizzazione degli impianti;”

k) la trasparenza dell’informazione alla cittadinanza e attivazione di meccanismi di partecipazione alle scelte di carattere urbanistico.”

In base a quanto appena esposto ci chiediamo come mai, se tra i punti fondamentali di questo regolamento sono indicati l'informazione, la trasparenza e la salute dei cittadini, non siamo stati tempestivamente informati né dell'installazione, né delle possibili conseguenze derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici indotti dall’edificando impianto. L'antenna, infatti, è stata installata in soli tre giorni e senza nessun preavviso di cantiere. E ci chiediamo altresì come possiamo sentirci rassicurati se invece di venire informati ci vengono imposte queste antenne quasi in gran segreto.

Nel regolamento citato, è previsto che in fase di presentazione della richiesta di installazione di un nuovo impianto, vengano presentate dall'azienda richiedente l'installazione, le direzioni di massimo irraggiamento delle antenne da installare, con l'indicazione degli edifici e delle aree adiacenti in cui vi sia una permanenza non inferiore alle 4 ore al giorno, nonché l’intensità di irraggiamento dalle onde elettromagnetiche.

Appare opportuno e necessario ribadire che tutti gli edifici e le aree adiacenti sono unità abitative e di conseguenza con permanenze delle persone ben superiori alle 4 ore al giorno.

Pertanto, a tutela della nostra salute, chiediamo alla commissione che ha autorizzato l’installazione in oggetto se:

1. è stata valutata la verifica del rispetto dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, nonché delle misure di cautela fissate dalla normativa vigente, tenuto conto che nella zona dello stadio, oltre a tre antenne per telefonia mobile, è presente, fatto del tutto non secondario, un elettrodotto dell’alta tensione i cui cavi passano tra l’altro, sopra varie abitazioni;

2. è stata valutata la possibilità di ubicare il medesimo impianto solo ad alcune centinaia di metri dall’attuale localizzazione, nella zona, per esempio, del parcheggio dello stadio “Friuli” che è già sufficientemente distante dalle abitazioni.

Al fine di tutelare “il diritto alla salute”, diritto fondamentale di tutti i cittadini sancito dalla Costituzione Italiana, chiediamo l’immediata sospensione dei lavori al fine di procedere alle verifiche dei siti già esistenti relativamente all’inquinamento elettromagnetico e, inoltre, una dichiarazione scritta da parte degli enti preposti dalla legge ad autorizzare queste installazioni, in questo caso il Comune di Udine e l'ARPA, sulla certa assenza di conseguenze che in futuro potrebbero manifestarsi per la salute dei residenti.

Ai destinatari in indirizzo, e segnatamente all’amministrazione comunale, gli scriventi fanno altresì presente come l’installazione di un apparato del tipo in oggetto apporti un notevole decremento (anche del 40 %) del valore di mercato degli immobili siti nella stessa area. E questo deprezzamento a fronte di quali benefici? Non è forse anche il diritto alla proprietà un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione?

I firmatari, infine, anche a nome di coloro che rappresentano, si riservano comunque la possibilità di procedere nelle opportune sedi, per la tutela della propria salute, nonché a salvaguardia del certo danno economico derivante dall’imposizione di un’antenna a pochi metri dalle proprie abitazioni.

Il comitato 2006:

Alessandro Santucci - Alessandra Galvani - Marco Rodaro - Alessandro Botto

Seguono n. 129 firme

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Commenti al Post:
tosoratti
tosoratti il 24/02/06 alle 11:13 via WEB
Sono Victor Tosoratti, Consigliere della Seconda Circoscrizione. Premetto di non essere correttamente informato nè dal punto di vista giuridico nè tecnico sull'argomento, pur avendo letto qualcosa a riguardo e pur conoscendo alcune persone che fanno parte di comitati analoghi (di cui uno proprio ai Rizzi dove abito), ma ho sempre concordato con questa teoria: non essendo ancora chiaro l'effetto delle onde elettromagnetiche sul corpo umano (purtroppo credo ci voglia ancora qualche anno per una casistica appropriata), ed essendo tali installazioni assolutamente oscene visivamente (tra l'altro recentemente si sta aprendo - finalmente! - una nuova visione del valore paesaggistico come veicolo di crescita anche economica!) perché non fare in modo di piazzare queste seppur ormai necessarie installazioni in luoghi appropriatamente individuati, lontani dalle case e meglio mascherati? E' evidente che da un lato l'interesse dei gestori di telefonia è tale da potersi permettere di agire per vie legali là dove vi sia un ostacolo o una opposizione da parte delle amministrazioni comunali, ed è evidente che dall'altro lato quest'ultime devono attenersi alle normative vigenti per non rischiare sanzioni, ma quali sono effettivamente i margini su cui poter agire? In ogni caso concordo con la protesta del comitato anche a riguardo del comportamento di Comune e Circoscrizione, anche se con le scusanti del caso: ad esempio nel nostro caso si è verificata una anomalia interna che ha portato i consiglieri a non essere a conoscenza del caso specifico. Sia chiaro comunque che il ruolo delle circoscrizioni è (purtroppo) limitato nella stragrande maggioranza dei casi a pura espressione di parere non vincolante. Credo comunque manchi un po' di coraggio, anche se ripeto che bisogna sempre attenersi alle normative, che però, in questo caso, sembra non fossero comunque rispettate dagli installatori, ma mi riservo di approfondire la questione. E' importante comunque che esistano questi comitati per la difesa del bene comune e sarebbe sempre più importante l'interazione con le circoscrizioni. Buon lavoro! Victor Tosoratti
(Rispondi)
violetta59
violetta59 il 22/08/10 alle 11:25 via WEB
Salve, tutto vero nonchè rispettoso quello che scrivete, ma ai fini dei diritti è una battaglia persa, enti e comuni respingono ogni richiesta sia di risarcimento economico della proprietà che di danni elettromagnetici, interpretando e fornendo risposte sempre a loro favore, sentenze in tribunale comprese.
(Rispondi)
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