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Rassegna Stampa: La Nuova Vicenza, 15-2-2012

Post n°25 pubblicato il 15 Febbraio 2012 da Comitato_Laghetto

Piano Laghetto rinviato, capolavoro democristiano


Ieri sera, nella striminzita e affollatissima saletta del consiglio della fu circoscrizione 5 (faceva schifo uno spazio più grande, alla faccia della retorica sulla “partecipazione”?), è andata in scena la maestria del Variati politico democristiano di lungo corso. Il piatto forte della tappa del tour nei quartieri era il Green Way, il piano dell’archistar Mario Cucinella (stessa firma di Veneto City, suggerito dal trasversalissimo architetto Sergio Carta) che è una versione colorata di verde del vecchio e contestatissimo Pp10. Pardon, non un piano prendere o lasciare, ma un “concept” (orribile dictu, come ha ammesso lo stesso sindaco): cioè una proposta. Completa di tutto punto, però, e che si voleva far passare in Comune come se nulla fosse, quatti quatti, ancora nella primavera scorsa. Uscita sulla stampa la notizia, l’agguerrito comitato dei residenti è resuscitato facendo muro, incagliare il progetto e rischiare il lancio delle monetine addosso alla giunta. A farne le spese, anche emotivamente parlando, l’assessore all’urbanistica Francesca Lazzari, che all’indomani dell’assemblea del 1 dicembre finita fra le urla di rabbia della gente, aveva intimato che il piano in ogni caso si fa, salvo poi tornare sui suoi passi.
E ieri sera, infatti, quella che ne usciva più scornata era lei. Variati, infatti, ha abbandonato nettamente la velleità di far digerire in qualche modo il rospo al quartiere, optando per una stategia collaudata: rinviare il problema, e intanto ammorbidire il terreno. Ha accolto la mano tesa della guida politica del comitato, Ciro Asproso di Sel, il quale ha ottenuto quel che voleva: la moratoria e l’avvio di un percorso partecipato aperto ai cittadini. Il Green Way, così com’è, è stalciato dall’attuale Piano degli Interventi (PI), e andrà, parola di sindaco, in un “secondo” PI. Quando? Achille lo ha fatto intendere chiaramente: l’anno prossimo, dopo che questa maggioranza di centrosinistra verrà confermata al governo della città. Traduzione: votate per noi, altrimenti con gli altri chissà che succede.
Una maggioranza che potrà essere allargata proprio a Sel. E’ questo il disegno di Variati e del suo consigliori Jacopo Bulgarini, e certo ad Asproso & co la prospettiva non deve dispiacere. Diciamo pure che il rapporto è coltivato, e serve a coprire l’ala sinistra, magari tagliando fuori comunisti e Idv. Nello specifico del piano Laghetto, l’ingresso di Sel in maggioranza può mantenere quell’alto potere contrattuale conquistato meritoriamente dai cittadini in rivolta apportando modifiche nel merito. Asproso pensa di spostare almeno parte del residenziale nei condomini solitari di via B. Da Breganze, e cassare di netto il commerciale.
Il punto sta nel concetto di “diritti edificatori”. Secondo la concezione fin qui adottata dal Comune, sono più o meno assoluti. Ora, di assoluto, nel nostro ordinamento, c’è solo la prima parte della Costituzione, e anche quella, volendo, si può cambiare. Asproso lo ha fatto presente citando sentenze della Cassazione, e invoca la perequazione, ovvero trasferire il diritto dei privati a costruire da un’altra parte. Ma lui stesso è il primo ad ammettere, come lo ha ammesso a chi scrive, che la perequazione totale è difficile – cioè, aggiungiamo noi, impossibile.
Realisticamente, dunque, nell’area interessata qualcosa si costruirà, con buona pace della protesta. Il metodo scelto, e comunicato ai privati (gente importante, fra cui un consigliere comunale di maggioranza, Pigato della lista Cicero), è di pazientare ancora un anno, rimandando tutto alla prossima consiliatura. L’alternativa era lo scontro totale, e addio per sempre ai quattrini. Neppure Variati poteva permettersi di perdere i 1300 voti presentatigli ieri sotto forma di raccolta firme, che in realtà sono di più, perchè l’impuntatura cementificatoria della giunta ha indignato parecchio elettorato di centrosinistra. La trincea non conveniva neppure a Sel, che uno sbocco alleandosi con Achille deve pur trovarlo. L’unica che ha tenuto la posizione sul no senza se e senza ma è stata Cinzia Bottene, ma invano. Variati ha intortato tutti anche questa volta.

Vedi l'articolo sul web: http://www.nuovavicenza.it/2012/02/piano-laghetto-rinviato-capolavoro-democristiano/

 
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