Comunytation2.0

religione e comunicazione, tra buone e cattive notizie


“Una società di atei inventerebbe subito una religione” Honoré de BalzacIn tempi di incertezza, il mondo della comunicazione frequenta con una certa continuità questioni di alto rilievo. In particolare, nelle ultime settimane, sia offline che online si discute meno dell’ ultima campagna di questa o quell’ azienda e più dell’ uomo nel suo rapporto con se stesso, con gli altri, con la vita.E riguardano tematiche di fede alcune delle novità in materia di comunicazione a mio avviso più interessanti.Mi riferisco senza dubbio all’ iniziativa dell’ Uaar - unione atei agnostici e razionalisti italiani, che copiando quanto già visto a Londra e Madrid veste i bus di Genova con slogan su buone e cattive notizie riguardanti la presunta non esistenza di Dio.Provocazione? Libertà di espressione? Banalizzazione del tema?Io opto per la terza.Intanto, in Spagna, l’ associazione E-Cristians risponde: “Dio sì che esiste, godi della vita di Cristo.”Stati Uniti. L’ organizzazione CatholicVote per contestare la scelta di Obama di aprire al finanziamento pubblico dell’ aborto diffonde su YouTube un video in cui “un feto” viene lasciato vivere nonostante le mille avversità, di tipo economico, familiare, sociale....”il bambino sarà abbandonato dal padre”…..”la madre avrà enormi difficoltà a crescerlo da sola”..…eppure questo bambino diventerà il primo Presidente afroamericano nella storia degli Stati Uniti.Insomma, tanto di cui parlare.Voi che ne pensate?SimoDg SimoDg ( Fonte ilcomunicatore in quocumque habitu est proficit) di Luca TADDEI