Condomino Lui_x_lui.

Post N° 411


Allegri ... Prostituti"Vestito piaccio, nudo convinco" - scritta e diretta da Flavio Mazzini con Stefano Pais e Riccardo Bergo e con Paolo Ricchi, Angelo Curci, Fabrizio Foligno Roma - Teatro dei Contrari, via Ostilia, 22 dal 15 aprile al 4 maggio Milano - Teatro Libero, via Savona 10 il 14 e il 15 maggio.La novità è che si ride più di quanto non ci si spogli. E da Flavio Mazzini era proprio questo che ci aspettavamo. Perché sulla prostituzione si è detto fin troppo, tra stucchevole perbenismo e reiterate proposte di riapertura delle case chiuse. Persino nelle versioni al maschile, che tratteggiavano gli accompagnatori per signore con tocchi ironici e raffinati, mentre ai ragazzi di vita riservavano tratti cupi e colori acidi: belli e dannati, quasi sempre giovanissimi, lontani dalle famiglie e pronti ad arraffare tutto quello che capita, proprietari solo del proprio corpo, di un codice etico non scritto e della speranza che un giorno la loro vita cambi. Una speranza spesso destinata a rimanere tale. Vestito piaccio, nudo convinco scardina invece i clichè, facendo prevalere il grottesco sull’erotico e concentrandosi sulla professione come fosse un lavoro qualsiasi, in cui, tra situazioni straordinarie e banali, emergono e sentimenti e psicologie prima ancora che porzioni di pelle. Nonostante il titolo, infatti, i ragazzi si spogliano e rivestono quasi per caso, in decisa controtendenza rispetto ad un teatro spesso zeppo di nudità fuori luogo che ormai non stupiscono più nessuno. L’unico strip integrale – di Walter – si risolve all’inizio e di spalle al pubblico. L’espressione di Ettore, che gira attorno al suo partner e sembra soddisfatto di quello che solo lui può vedere, ci indica che non si tratta di uno spettacolo sul sesso, ma sulle reazioni delle per-sone quando lo fanno. Entrando dentro la casa e nel letto stesso dei prostitu-ti in una giornata qualunque di lavoro, pare che essi stessi abbiano preso in mano la penna per replicare ai tanti giornalisti, scrittori e registi che li hanno sempre fotografati da lontano, convinti di effettuare chissà quale scoop. “Adesso vi raccontiamo la verità”, sembrano dire Ettore e Walter, i due giovani protagonisti, dai caratteri ben distinti ma uniti da un legame profon-do, che coinvolge il corpo e la mente, il denaro e il divertimento e quei problemi cui allude il titolo. Nel loro essere spregiudicati, a tratti cinici, ma mai ingrati, si nasconde quasi una purezza che suscita simpatia: il mestiere richiede “un po’ di vocazione”. La preparazione è accurata e ci si cala nel personaggio da interpre-tare come veri animali da palcoscenico: arriva il cliente che vuole parlare e lo si ascolta, con quello sbrigativo si va al sodo, quello pruriginoso lo si stuzzica e di fronte a quello fantasioso si finge interesse, a costo di rimanere legati davanti alla tv, agitandosi ogni tanto, pur di farlo contento. L’importante è “tenere gli occhi aperti”, sostiene il prostituto “e sorridere sempre”, sapendo bene comunque che si è liberi di decidere se, quando, come e con chi farlo, perché, qualora non se ne abbia la voglia, “non c’è cifra che tenga”. Se per gli accorti giovanotti cavalcare altri uomini, usare catene e museruole, frustini e guinzagli, altro non è che mera routine, saranno invece i clienti a rivelare desideri segreti, frustrazioni morbose e tutte le ambiguità delle loro doppie vite. Basta un attimo ed ecco formarsi una valanga che potrebbe travolgere tutti: “Inseguo la noia da tempo, ma lei mi sfugge sempre”, confessa Ettore, vestito dei panni di Sabrina, la sua alter ego femminile. Eppure, anche l’imprevedibile alla fine può rientrare nella norma. Perché, sopra ogni cosa e al di là di ogni riflessione, è il grottesco a divorare tutto, rivendicando per sé l’ultima parola.Fonte: www.gayclubbing.it