L'uomodellepromesse

Pessi-mistica-mente


Salve…            Sono in una brutta fase…Oggi, tornando al lavoro, mi sono scoperto triste….Molto triste…Lo so.Dopo il mio ultimo post, molti penseranno che sono un pessimista cronico/depresso…Ma io penso che lo dicevano pure di Masini, e quello va ancora in giro a guadagnare soldi….O no?Purtroppo, mi viene da scrivere solo in momenti come questo o se mi accade qualcosa di incredibilmente bello…Bè, oggi, non è accaduto niente di particolare….Per intenderci, il solito schifo: il capo deficiente, il portafogli al verde, ecc.Ma la tristezza, mi deriva proprio da questo…Sopporto molto male i momenti di stasi tra una gioia e l’altra…Non è che non mi accontenti mai.Più che altro, il tempo che intercorre tra questi eventi è troppo lungo.Sapete, è tutta la vita che in queste cadute d’umore mi capita di pensare sempre a come avrei voluto che fosse stata la mia vita alla mia età, e a come invece è….Il divario tra queste due immagini mi uccide ogni volta.Sarà anche banale, magari succede a tutti. (magari meno frequentemente).Qualche settimana fa ho conosciuto una persona particolare…Io stavo lavorando e questo mi si avvicina chiedendomi se poteva lasciarmi una ottantina di copie del suo libro da distribuire gratuitamente alle persone che avrei incontrato.Questo signore era quello che si definisce il classico scemo del paese.Ora gli scemi del paese, sono di due tipi: Quello ritardato che prende una pensione di invalidità da sempre e gira per la città conosciuto da tutti, e che frequenta sempre gli stessi bar e negozi, dove comunque sa di essere ben accetto.Questo primo tipo, è innocuo e il massimo che può combinare è quello di chiamarti per nome urlando dall’altro lato di una piazza affollata, come se fossi il suo miglior amico, solamente perché ricorda che un anno fa gli hai offerto un caffè.Il signore che ho conosciuto io, è del secondo tipo…l’ invisibile.Immaginate uno che all’ età di 45 anni vive ancora con la madre, che ha lavorato una vita come impiegato, fino al prepensionamento per esaurimento nervoso.L’immagine del colletto bianco per eccellenza, capelli neri liscissimi con la riga da un lato e che gira in montgomeri in ogni periodo dell’anno.Occhiali spessi, calati sulla punta del naso e sigaretta fissa, incollata a due ingialliti indice e medio della mano destra.Un esserino che , gobbo, passeggia per la città tenendosi ai margini del marciapiede con lo sguardo basso, bofonchiando parole senza senso con voce bassissima parlando tra se e se.Insomma misi presenta davanti questo tizio, con questa richiesta, aggiungendo che lo aveva scritto e se l’era fatto stampare, nell’ ordine di 200 copie, di cui 120 vendute e 80 avanzate.Io gli rispondo che se è gratis non c’è problema e dopo qualche giorno porta ottanta copie di un libercolo di una settantina di pagine.L’ ho letto subito tutto.Parlava del suo disperato amore, non ricambiato, per una negoziante della mia città, una disperato racconto, sotto forma di diario, dei suoi tentativi di approccio, tutti puntualmente respinti, alla giovane ragazza.Il libro era un crescendo di paranoia e ostinazione amorosa, l’amore platonico non ricambiato.Pensate…per quattro lunghi anni lui la incontra per strada, le scrive, passa a salutarla in negozio, e per quattro lunghi annni, lei a malapena lo saluta, deride e cestina le sue lettere e lo caccia puntualmente dal suo negozio.Ogni singolo evento è raccontato nel libro, con tono triste ma ostinato.Lui ha capito come stanno le cose, si sente umiliato e stremato ma non può fare a meno di amarla.Il libro ha preso piede più di un manuale di barzellette scritto da Gino Bramieri.Chi  cercava di sapere se era tutto vero, chi diceva che oramai quella storia la conoscevano tutti, in città era risaputo, del tormentatore della negoziante e chi semplicemente leggeva il libro facendosi matte risate pensando alla faccia del povero sfigato, mentre tentava di salutare la ragazza.Nesuno di loro comunque, era al corrente che l’ uomo ne avesse scritto un libro, fino a quel momento.E’ curioso, ma per un seppur breve istante l’ho invidiato.Badate, seppur rispetti ogni persona degna di rispetto, appunto, non avevo davvero nulla da invidiare a quell’uomo.Eppure la per la, ho pensato a lui come a qualcuno che ha il coraggio delle proprie opinioni.Un uomo che andando irragionevolmente controcorrente, si caccia in una situazione assurda, suo malgrado, in quanto l’amore ti fa fare un sacco di cazzate, ma nonostante tutto vive la situazione giorno per giorno, pienamente.Non solo.Quando finisce il tutto, non archivia e basta. Non cerca di dimenticare e passare avanti. Celebra il suo grande amore, trascrivendo tutto e stampandolo.Rende concreta una storia divenuta quasi una diceria, mette un tappo d’acciaio ad una bottiglia piena di lacrime o meglio, esorcizza ciò che era successo intrappolandolo nell’ inchiostro che poi andrà a rinchiudere nelle pagine di carta di un libro.In altre parole, rende oggettivamente reale quello che era stato solo soggettivamente reale.Come a dire io l’ho fatto è questa ne è la prova, voi che prova avete delle vostre grandi azioni?Avrò sbagliato, sarò uno sciocco, ma è successo e ve lo sbatto in faccia…Egli ora esiste, non è più invisibile.O perlomeno, io è cosi che la vedo.In tutto ciò io mi ritrovo a dover nascondere a me stesso dei talenti naturali, la cui esibizione, troppo mi farebbe pensare all’enorme differenza tra ciò che so fare e ciò che faccio.Solo a volte, ma molto raramente, qualcuno, di solito una donna,incrocia il suo sguardo con il mio e capisce.Si.Certo è raro, ma vi posso assicurare che di quando in quando, si incontra qualcuno a cui non dobbiamo dare spiegazioni, qualcuno verso il quale non dobbiamo sforzarci per farci conoscere profondamente.Basta uno sguardo e tutto ciò che siamo viene immediatamente percepito e ricambiato.Molti lo conoscono come il colpo di fulmine, ma io dico che va ben oltre l’amore.E’ un incontro a pelle di due menti affini, l’ istintivo bisogno di far parte della vita di altra persona, anche solo come amici.Il discorso è lungo e magari lo finirò un’ altra volta.Ora sono stanco e devo lavorare (le contraddizioni della vita…).Perciò saluto chiunque mi abbia letto e che in qualche modo mi ha dato la possibilità di sfogarmi e quindi di stare meglio…Grazie, sconosciuto.