L'uomodellepromesse

PECORA IPOCRITA


 Ciao a tutti..Rieccomi a pregare  Dio affinchè mi fulmini…Avete presente quelle giornate nere in cui, se qualcosa può andare storto ci andrà sicuramente e in cui si pensa costantemente di aver toccato il fondo per poi ricredersi, visto che si sprofonda ancora di più?Ecco, se la mia ultima settimana fosse andata così, l’avrei di gran lunga preferita a come invece è stata…Certo, non sprecherò il post a descrivervi le innnumerevoli vicissitudini che susseguendosi negli ultimi sette giorni, hanno fatto di me un pretendente al guinnes per la sfiga, ma tenterò di esprimere le emozioni e gli insegnamenti che credo di averne tratto, cercando nel contempo di trattenere l’enorme voglia che ho, di vomitare…Ho capito che l’onestà non paga.Ho capito che la bontà non paga.L’ intelligenza neanche, paga.Insomma, per farvela breve, niente di ciò che noi generalmente riteniamo “buono”, ha la seppur minima influenza positiva nell’ andamento degli eventi della nostra vita…Già immagino molti di voi, contrariati da queste affermazioni, asserire che non stanno così le cose, convinti che magari perseverando, il “bene” alla fine vince…Non in questo mondo….non in questa società…Io ci credevo, ne ero la dimostrazione vivente…Capiamoci, non sono mai stato un santo…Ma io non parlo solo di “bontà” e non intendo solo “amore”….Io parlo di “bene” e ”male”.Credevo insomma che sarebbe bastato comportarsi bene con tutti, cercando di dimostrare la propria intelligenza, quando ce ne fosse stata occasione, senza tralasciare una buona dose di humor, e le cose sarebbero andate liscie per me…Ma le cose, non vanno come nei film, se non in certi particolari eccezioni.Dipende dal film e dipende da ciò che ci accade…Io i film li colleziono da sempre e sin da piccolo li preferivo alla vita reale, semplicemente perché mi deludevano meno e poi perché proponevano una realtà alternativa alla mia, in cui il bene vince quasi sempre e in quelle rare volte in cui vince il male, lo fa decisamente con stile….Sono cresciuto così. Quelle cinematografiche, erano le mie esperienze di vita…Avete presente quando in una brutta situazione, il protagonista ha sempre la battuta pronta e dice la miglior cosa che si potesse dire al mondo in quel frangente?E tu dici, “grande risposta…quello si che ha le palle!!”Ebbene, quando cresci in questa dottrina, quando hai solo i film come esempio, succede che una parte di te si dissocia da te e diviene un Dio…Mi spiego meglio..Stiamo vivendo come al solito, cercando la via migliore di partecipare allo show della nostra vita, con un atteggiamento normale, più che umano, quando ad un certo punto la luce di uno di riflettori cade casualmente su di noi e per un breve istante ci illumina, ponendoci all’attenzione degli altri. Una luce che ha il potere di farti divenire da semplice spettatore, un membro del cast, anzi ancora meglio il protagonista.Sto parlando di un colloquio di lavoro, di un esame importante, un ‘intervista, un provino o più in generale qualsiasi occasione in cui ci venga servita su un piatto d’argento la possibilità di cambiare più o meno la nostra vita grazie al nostro intervento e non a strane casualità del fato.Ecco…In queste occasioni, istintivamente mi illumino d’ immenso, qualcosa in me fa capolino ed ecco…. Lo stato di grazia prende il sopravvento sul carattere, le remore e la timidezza e quasi guidato da una mano divina, dico la battuta giusta, la magica frase che lascia tutti li attoniti a riflettere…e lo giuro, mi riesce davvero molto molto bene…Ora il punto è questo…Qui e in quest’ epoca, questa capacità, non mi serve a niente…Eppure, in quei bellissimi film americani, il ragazzo che smista la posta nella grande azienda, per puro caso si fa notare dal mega direttore, con una battuta o un suggerimento al momento giusto, che denotano quanto egli sia sprecato per quella mansione e d’incanto il capo, furbo e intelligente capisce il potenziale del ragazzo e fa di lui un dirigente facendolo passare dalle stalle alle stelle nel giro di pochi giorni…Mi viene in mente una scena del film intitolato “ Il grande Lebowsky”.Il protagonista rientra a casa sua e trova ad aspettarlo un paio di scagnozzi che continuano a chiedergli a suon di pugni, dove fossero i loro soldi.Lebowsky, non sapeva di che stessero parlando, visto che il vero debitore era un suo omonimo, ma si ritrovava suo malgrado a dover subire una serie di incursioni facciali nelle acque putride del suo water…Ogni volta che l’energumeno lo tirava su dopo averlo tenuto per alcuni secondi in apnea, ripeteva sempre la stessa domanda: “Dove sono i soldi?”Il nostro amico, allora visto che non volevano sapere di ascoltare le sue spiegazioni…alla terza volta in cui viene tirato su per respirare, indica il water e dice:”li tengo qui sotto, fammi fare un’ altro giro che li ho quasi trovati”…Io mi scompiscio sempre a quella scena, per me vale da sola tutto il film…Al che i due tirapiedi, lo affondano un’ ultima volta e poi lo lasciano stare, avendo finalmente capito che non era lui che cercavano…Sapete qual è la cosa triste?E’ che ho scoperto che nella mia realta, le cose non vanno così.Se hai spirito e cerchi di uscire dalle situazioni imbarazzanti con Humor intelligente, i tuoi interlocutori ti guardano come se li stessi sfidando e continuano a perseguitarti…Sul lavoro è la stessa cosa, potrei lavorare 24 ore su 24, facendo in questo tempo anche le faccende dei miei colleghi, mentre magari lavo e stiro i panni del capo e lui mi guarderà con la faccia di chi dice: “stai solo facendo il tuo dovere, pensavi che te li regalassi i soldi?”L’unica via d’uscita l’avevo trovata negli stati di grazia….La risposta giusta al momento giusto…La punizione immediata, non punibile ne recriminabile…Qualcosa del tipo: “Hei tu ragazzo, non sarebbe ora di accorciare quellla barba?” e io: “Si, volevo giusto andare dal barbiere appena mi avrebbe pagato gli straordinari del mese scorso”.Vi giuro che è capitato…Una risposta inattaccabile, secca e pronta, sferzata con l’abilità di un lanciatore di coltelli.Sapete cosa mi ha portato il mio comportamento?Tutta una serie di minacce, da parte dei colleghi spaventati da questo vento di ribellione !!Vi rendete conto?Dai colleghi!!E allora ho capito…Mi sono tolto gli occhiali rosa e per la prima volta mi sono guardato intorno senza il filtro della fantasia…Sono disgustato e deluso…molto…moltissimo.Sapete cosa ho visto? Un gregge di pecore, che segue il pastore…ma non silenziosamente…I miei “cari” colleghi, non fanno altro che lamentarsi delle nostre comuni condizioni lavorative.Questo non va, così non si può continuare, eccetera.Tanto che ero convinto di poter usare la parola per colpire anche per loro e meritare tutta la loro stima… sarei divenuto il loro giustiziere, amato e coccolato come un eroe…Hanno addirittura indetto una riunione per dirmi come la pensavano…Sai a noi oramai manca poco per la pensione, e quindi non ci conviene fare colpi di testa…/…certi problemi li hai solo tu, che sei l’ultimo arrivato e non ci possiamo andare di mezzo anche noi…Decine e decine di stronzate che andavano sempre più definendo la loro sconfinata condizione di ipocriti.Tutto è cominciato così…Ora la mia vita è cambiata.Quando ho l’opportunità di dare una delle mie mitiche risposte, le mando indietro.Semplicemente le ingoio come farei se, dato un morso ad una mela, in una cena di gala, in un palazzo reale e io fossi l’ospite d’onore che siede ad un passo dalla regina, scoprissi che la mela è abitata da una copiosa colonia di vermi….tutto me stesso mi dice “sputa !”… è evidente che quel boccone non deve stare dentro ma fuori e comunque ingoio, mostrando il più cortese dei sorrisi.Ora sono tarato così.Soffoco il mio istinto e cerco di fare buon viso a cattivo gioco.E così ho scoperto che anche fuori dal lavoro è tutto uguale…Se qualcuno mi chiede se sta bene con quel vestito, io rispondo che gli sta una favola, tutto ciò che mangio a casa di qualcuno è il miglior cibo che io abbia mangiato…eccetera eccetera.Poi mi sono chiesto: “e se fossi anche cattivo, oltre che ipocrita?”.E quindi, non faccio più passare gli altri quando sono in una fila ad uno sportello o al supermercato, se un signore anziano, sta facendo cento manovre per parcheggiare lì dove io potrei entrare in un attimo, semplicemente io entro e parcheggio al posto suo.Se dovessi trovare un portafogli, mi piglio i soldi e lo ributto a terra. Pensate che qualcuno il mio me lo ridarebbe intatto?Ci siete cascati è ?Ci ho provato, ma non ci riesco.La cattiveria, non fa parte di me…Ciò non toglie che a questo mondo va avanti solo chi usa i più subdoli espedienti, per vivere a discapito del prossimo.Lo so perché è a me che non concedono di passare avanti alle code nei supermercati, anche se ho comprato solo una coca e loro due carrelli di spesa; sono io quello a cui fregano costantemente il parcheggio…. E poi tra l’altro scendono dall’auto e ti guardano come per dire “bè ? che cazzo vuoi?”Sono stanco…Molto…Stanco di fingere.Stanco di fare la pecora ipocrita per portare uno stipendio a casa…Ma così stanno le cose e devo stare al gioco, almeno se non voglio rimanere solo uno spettatore…O voi siete di quelli che pensano veramente che Giovanni Rana con tutti i soldi che ha, vada veramente a cucinare a casa della gente i suoi tortellini?Il Lebowsky che è in me non mi abbandonerà mai, anche se per il momento lo devo mascherare da Clark Kent e ogni tanto si fa sentire sottoforma di scariche di adrenalina…Nella bibbia c’è scritto che un giorno satana sotto forma di uomo, portò Gesù sulla cima di un monte, affinchè egli potesse ammirare l’immenso panorama che gli si stagliava davanti…Al che disse a Gesù “rinnega tuo padre e tutto questo sarà di tuo dominio”…Ora non importa cosa rispose Gesù, ma ragionando su quella storia mi ha sempre colpito un altro aspetto…Come poteva satana offrire qualcosa a Gesù, se questo qualcosa non fosse stato suo?Grazie dell’attenzione…come ogni mio post, voleva essere solo un altro momento di sfogo, un piccolo lusso che adesso posso permettermi…