L'uomodellepromesse

Bambino prestigio...


Riuscivo a toccare con mano, quasi fosse tangibile, la tensione dei miei amici o se vogliamo essere più precisi "colleghi", li sul palco del Sant'Andrea, un cinema teatro alquanto bistrattato in città. Eppure quella sera si respirava magia da vendere. Tutti i posti a sedere erano occupati e per un attimo il vecchio teatro apparve fiero ed impettito, tornato ad uno splendore ed uno sfarzo che forse non aveva mai neanche avuto, travestito da generale con manifesti recanti la scritta "Notte magica 1991", esposti a mò di medaglie al valore, in bella vista nelle locandine. Io ero uno dei circa venti "ragazzi del club magico " che di li a poco si sarebbero esibiti. Avevano ritagliato una parte anche per noi "non professionisti" o "piccoli" ed eravamo li sul palco in fila, aspettando il nostro turno per esibirci. Un solo effetto a testa, un solo gioco di prestigio per ognuno di noi, scelto da noi, con musica scelta da noi. Tutta la fiducia accordataci però, non nasceva da una profonda stima nelle nostre capacità, ma solo dalla mancanza di tempo. Tempo per prepararci, per allenarci o anche solo per insegnarci a stare su di un palcoscenico. Perchè essere li sopra non era facile e cercavo scuse ed attenuanti da raccontare a me stesso nel vano tentativo di rallentare il battito cardiaco o l'affannosa respirazione che l'accompagnava. Prima di noi, su quel palco si erano esibiti grandi prestigiatori e dopo di noi molti altri ancora evrebbero rapito gli occhi e le menti degli spettatori, trasportandoli nel nostro mondo, dove la fisica e la logica hanno un corso tutto loro e smettono di obbedire alle rispettive leggi... Parlo di persone che all'epoca per me erano dei perfetti sconosciuti che avevano avuto l'ardire e il coraggio di fare della magia la loro professione. Nomi quali Martin, Borsalino, Fabian, Bob Noceti, Vittorio Marino e Daryl Mendoza. La cosa interessante era che nei camerini, tutti giravano liberamente e noi, prima dell'esibizione, avevamo avuto modo di vedere la preparazione dei singoli artisti, il loro modus operandi e le loro caratteristiche peculiari... C'era Victor conl'aria del cinquantenne elegante , che cercava di rispondere alle mie domande con linguaggio più semplice possibile e mi diceva che di li a poco manipolando una palla di circa venti centimetri di diametro, avrebbe prodotto fumo dalle mani... Quell'anno con me al club c'era anche il mio amico Fabio. Fù socio solo quell'anno ed ebbe anch' egli l'occasione di esibirsi in un numero che preparai per lui. Cosa curiosafu che mi propose, prima dello spettacolo di bere qualcosa di "forte" per allentare la tensione. Morii dal ridere nel pensarmi ubriaco, sul palco nel cercare di convincere il pubblico che in mano avevo due palline, li dove poco prima ce n'era una sola, solo perchè ci vedevo doppio... Non bevemmo, anche perchè sono astemio e affrontammo la serata sobriamente terrorizzati. Era il 1991 ed io ero socio del club magico dal 1986 e benchè avessi fatto altri piccoli spettacoli, perlopiù in feste private, quella sera ero lì ad assistere come membro attivo a qualcosa di veramente magico... Una delle cose curiose di quella sera fu il come io, da bimbo ingenuo e smaliziato, mi ritrovai a chiacchierare e forse a volte importunare personaggi che oggi, sono al top nel campo della prestigiazione, ma che allora erano solo degli ottimi professionisti. Basti pensare Fabian... Un tipo simpatico, che eseguiva giochi di magia generale, quindi con cose tipo corde, carte e foulard, intervallando gli effetti con performance di cabaret... Ebbene, ricordo che dopo avergli chiesto un autografo, gli dissi che la battuta era una bella battuta e benchè fosse la stessa di un anno prima, egli la riusciva a proporre sempre come nuova e divertente. Al chè mi guardò come uno che pensa e rispose solo un gentile ed imbarazzato . Avevo appena messo in difficoltà Aldo Colombini...colui che oggi, 16 anni dopo vive e lavora stabilmente in America ed è stato premio FISM per il close-up e nominato due volte "Mago dell'anno" dal famoso Magic Castle di Hollywood. Comunque sto divagando... Dicevo che ero sul palco e ripassavo nella mente i movimenti che stavo per eseguire con le palline che mi erano state prestate poco prima da un prestigiatore in camerino... Questo ragazzo, ne aveva una serie argentata e perfettamente modellata per aderire alle dita senza il pericolo che cadessero. Egli si offrì subito di prestarmi le sue, appena vide quelle che stavo per usare io, piccole, logore e assolutamente liscie. Allora pensai che era solo per spavalderia che si offrì con tanta generosità, ma ora col senno di poi, lo devo ringraziare perchè le sue erano professionali oltre chè palesemente più funzionali. Quel ragazzo era Bob Noceti. Un grandissimo manipolatore, che tutt'ora fa parlare abbondantemente di se. Il mio numero quindi era un classico: la moltiplicazione delle biglie. Si parte con una pallina tra pollice ed indice ed istantaneamente, con un gesto magico ce ne sono due, quella di prima ed un'altra tra indice e medio. Questa seconda la si prende con la mano sinistra e la si fa sparire lanciandola in aria per poi ritrovarla nella tasca sinistra della giacca e riporla nuovamente tra le dita... Insomma per farla breve nel giro di pochi minuti, ci sono 4 palline, apparse magicamente tra le dita della mano destra del prestigiatore, in quel caso la mia mano... E ora il momento di Gianluca Di Virgiliooooo !!! Il cuore fa un sussulto. Espiro una folata d'aria intrisa di legnoso odore di assi di palcoscenico e finalmente espiro...parte la mia musica, un mix di indiano new age. Prima pallina, gesto magico e ops seconda pallina, inizio a pensare che mi basterebbe essere ignorato, non voglio gli applausi, ma solo indifferenza...la seconda pallina sparisce in aria e la ripesco nella tasca e la riposiziono tra medio e anulare...piccola pausa e guardo verso il pubblico...le luci sono decisamente su di me...non vedo che il buio e qualche leggero movimento nella penombra della prima fila...sono solo e sto facendo miracoli. Il mio braccio è teso, altezza spalla e la mia mano è ferma con due palline in bilico tra le mie dita. Continuando a guardare il pubblico, "produco" la terza pallina tra indice e medio e appena in vista mi giro verso la mia mano e fingo stupore... Come un temporale primaverile che ti coglie all'improvviso a grandi goccioni, inizio a sentire lo scrosciare improvviso di un fragoroso applauso rivolto al mio gesto, alla mia magia, alla mia arte ! Mancava ancora una pallina per finire la routine, ne avrei dovute produrre quattro, ma alla terza il pubblico mi applaude felice... Non lo si può spiegare, posso solo ritenermi fortunato per averlo vissuto. Era un rapporto a due...io e loro. E far apparire la quarta biglia fù solo un fiocco su un pacchetto, la classica ciliegina sulla torta. Apparsa la quarta pallina, inchino di rito e secondo applauso. Non so, come vederla oggi 16 anni dopo, erano circa 200 persone e io ero uno dei circa venti ragazzi in fila. Finito io avanti il prossimo. Ma ricordo con certezza che fui l'unico a ricevere due applausi. Uno di rito, alla fine del numero come tutti e uno a metà perchè ero stato davvero bravo...