L'uomodellepromesse

Malinconoia ? No... Rabbansia !!


L'ansia...Quest'ultimo, complicato periodo della mia vita potrei chiamarlo "ansia".Nel film di Muccino, "La ricerca della felicità", il protagonista suddivide le fasi della vita che sta raccontando in capitoli con nomi propri.Ecco, anch'io in questo momento non ritengo che debba chiamarlo diversamente da "ansia".La cosa strana è che mentre la depressione o l'angoscia, le subisci quasi passivamente, perchè le provi, riferite a pensieri ed eventi più o meno negativi che ti stanno accadendo, l'ansia è diversa perchè la provi verso cose, pensieri e accadimenti che non ancora sono successi...Questo in me da due forti emozioni di tipo completamente diverso una razionale e l'altra emotiva.Emotivamente ed istintivamente inizio a preoccuparmi delle conseguenze che avrà, su ciò che deve accadere di lì a due tre giorni, qualcosa che mi sta succedendo oggi, come ad esempio un cambio di turno sul lavoro, un accenno a possibili ma solo ipotetici pagamenti imprevisti che fanno scattare in me profondi stati d'ansia, ma anche un incredibile processo di ragionamenti sul perchè in ansia non dovrei stare...C'è una parte di me, infatti che ragiona solo ed esclusivamente col senno di poi.Questa parte mi ricorda ad ogni accenno d'ansia, quanto essa possa risultarmi inutile in quanto l'evento che prevedo è sempre peggio di come poi le cose andranno nella realtà...e non solo...Passo in modo terribile i giorni in mezzo, quelli d'attesa, quelli nei quali non sta succedendo niente di grave...E allora in virtù di questo, sto iniziando una accanita quanto feroce e implacabile lotta alla parte del mio istinto che mi provoca lo stato ansioso...Ma devo dire che è dura !Essì !Inizio il mese pianificandomi le giornate, i movimenti il lavoro, il riposo, i soldi e gli acquisti, se mi taglierò i capelli o se comprerò un vestito, quante volte uscirò di sera a cena con amici e quanto gasolio metterò nella mia auto.Butto giù una lista mentale e non ci penso più...non dovrò pensare a cosa fare o no, non sarò distratto da queste sciocchezze e potrò dedicare tutti i miei pensieri alla realizzazione di me stesso, i miei hobby e il successo personale...Fatta la lista, inizio a sondare il terreno sulla fattibilità della mia scaletta...Chiedo ai colleghi di lavoro se in quei giorni posso stare a casa e in quali invece devo lavorare perchè a casa staranno loro, suddivido in buste lo stipendio, tot soldi per l'auto, tot per l'elettricità...eccetera...chiamo i miei amici e stabilisco i giorni e le quantità delle uscite serali, prenoto dal barbiere e metto via circa 60 euro per il pieno...Tutti mi confermano e mi rassicurano che è tutto ok...sono complementari e al passo con ciò che ho stabilito.Ma ecco che all'improvviso l'imprevisto fa capolino dai più insospettabili pertugi di un mese millimetricamente pianificato...Magari il capo ha bisogno di un collega per un altro lavoro e io lo devo sostituire durante uno dei miei giorni di riposo in cui mi ero messo d'accordo con gli amici delle scuole superiori, per farci una bella rimpatriata a cena...Inizia lo sconforto...Comincio a pensare alle varie ipotesi possibili, cercando di eliminare la peggiore e cioè che la cena salti, o ancor peggio che la facciano senza di me...in questa baraonda di telefonate ad altri colleghi a cui magari far prendere a loro volta il turno appioppatomi, l'accertarmi di quanto sia vera la storia del capo che ha bisogno del collega che devo sostituire....penso poi inoltre alla formula da usare per eventualmente convincere i miei amici a riunirci in un'altra sera e in ultimo, cerco di convincermi che non sia poi cosi grave l'eventualità che per me la cena salti...Tutto questo rimestìo mentale, unito alla rabbia che tutto il casino mi è stato imposto ed è non dipendente dalla mia volontà, mi crea uno stato di ansia e paranoia non indifferente...anche perchè si somma il fatto che ovunque, altrove, la prima ipotesi che viene considerata è quella di dire al capo e i colleghi che si aveva già un impegno improrogabile e loro si arrangiano diversamente, ma qui da me la vita privata del dipendente non esiste...e badate, non ho detto "è come se non esistesse", ho detto proprio "non esiste" e quello che facciamo durante le ore di riposo, sono diletti, rubati ad un'esistenza che dobbiamo per dovere, dedicare anima e corpo a loro...i capi.(azz da come parlo, penso che avrei potuto fare il sindacalista !)In tutto questo, c'è una parte di me che mi suggerisce di non pensarci, di fregarmene degli impegni saltati e dei disguidi conseguenti o perlomeno di rimandare il preoccuparmene al giorno stesso.Forse, se fosse solo ansia funzionerebbe, ma il misto rabbia/ansia, fa si che la prima, persistente e duratura, porti dietro con se anche la seconda.E pensare che riesco a sopportare traumi enormi...tragedie di vita...ma queste cose, davvero no...Anche se, come in tutto ciò che riguarda la mia mente...ci sto lavorando...