L'uomodellepromesse

Coming back to life...


Era da molto che pensavo che un giorno avrei scritto questo post...Più che un progetto però era una speranza...la speranza di ritornare a vivere.Si, magari a chi legge potrà sembrare esagerato, ma fino ad oggi, 31 agosto, ho vissuto in un maledetto limbo.Più o meno lo stesso descrittovi qualche tempo fa, ma la situazione si è protratta per 8 lunghi mesi...Oggi, una telefonata mi annunciava che tutto è finito e che tra breve l'ultimo tassello per comporre il mio personale puzzle di vita "perfetta" si aggiungerà alla collezione...Ma andiamo per gradi...Rimasto senza lavoro, come già scritto in precedenza mi sono visto costretto ad accettare il compromesso di dover fare un lavoro che purtroppo, giusto per usare un eufemismo, “non è nelle mie corde”…Ora, non mi sento di rinfrescare alla memoria la lunga serie di umiliazioni che ho dovuto subire in questi mesi, né il dolore e il senso di colpa nei confronti di chi mi sta vicino, vi basti solo sapere che questa esperienza ha cambiato la mia vita…il mio modo di vedere le cose e l’importanza che davo a certi aspetti della quotidianità…La mia meticolosa natura di analista, mi ha spinto in questo periodo a notare tutti i cambiamenti nei miei punti di vista, e le quasi impercettibili nuove sensazioni che ho dovuto imparare a provare…Per assurdo, sono stato bersagliato dalla colossale marcia di un esercito di luoghi comuni, che mi hanno pesantemente ricordato quale fosse il giusto ordine da dare ai valori della mia vita.Si…davo per scontate molte cose…Odio dirlo, ma nella mia incessante ricerca del “conquista e metti da parte”, mi ero ridotto a sottovalutare un pericolo che conoscevo benissimo e stavo correndo consapevolmente, perché diciamocelo… finché tutto va bene, chi non risica non rosica…Il punto è che poi di colpo, l’enorme bastione di mattoni dalla perfetta cesellatura, è venuto a crollare perché costruito su fondamenta che credevo indistruttibili…Il primo cambiamento e anche il più difficile, fu l’accettazione della consapevolezza della caducità di tutto ciò che mi circonda…di colpo realizzai di non poter contare più su niente…mai più certezze…mai più quella sicurezza che permette di abbassare il livello d’allarme…credo che sia stata la cosa peggiore da imparare…Poi, venne l’aspetto pratico.Il senso di colpa, il non riuscire a godere neanche una mezza giornata a casa sul divano, perché era tempo che in pratica rubavo al cercare la quotidiana sussistenza.Vogliamo parlare della compassione altrui ?Quegli occhi di chi ti guarda e pensa “povero amico mio” e poi “mi devo sicuramente ritenere fortunato rispetto a lui”.Il dover sempre dire grazie a tutti, per il prestito, per il favore, o anche solo per la colazione offerta e che sapevo non avrei potuto ricambiare…Una delle cose che più mi deprimeva era l’idea che un muratore con esperienza aveva molte più possibilità di lavorare di me…mi sentivo come l’ebreo, professore di storia che nel film “schindler’s list” volevano rispedire nel ghetto perché “non necessario”, e lui continuava a ripetere <che vuol dire non necessario ? da quando imparare la storia non è necessario?>Ecco, non solo ero senza lavoro, ma tutto ciò che ero e tutto ciò che nella mia intera vita ho faticato per imparare ad essere, tutte le mie capacità, e le mie caratteristiche peculiari risultavano assolutamente inutili e inutilizzabili se non in un perfetto mondo immaginario…immaginate…io…qui…non servivo a nessuno.Come ogni racconto che si rispetti, non poteva mancare la ciliegina, dolce e succulenta che completa anche la più marcia delle torte…Per mesi casa mia è rimasta invenduta in fondo allo scaffale dell’agenzia a cui l’avevo affidata, e dopo aver perso il lavoro la cosa mi rassicurava alquanto, perché non avrei retto anche l’idea di dover ricomprare casa e traslocare…  ma ecco che sul più bello, arriva un’offerta che non potevo rifiutare senza andare incontro al pagamento della provvigione all’agenzia stessa…in sostanza funziona cosi…se tu dai il mandato ad un’agenzia per vendere la casa ad un prezzo assurdo, e dopo sei mesi quella non la vende, nulla di fatto e amici come prima, ma se putacaso c’è qualche folle che accetta la tua richiesta, anche se non vuoi più vendere, l’agenzia ha comunque diritto alla sua percentuale, che di solito è un casino di soldi…Che mi va a succedere?Vendono la mia casa ad un prezzo di tutto rispetto, ma appena sufficiente per comprarne una nuova, lasciandomi gli oneri della provvigione all’agenzia, il trasloco, e i contorni vari quali allacci, idraulici, elettricisti, muratori, piastrellisti e chi più ne ha più ne metta, accidenti a loro… Ora, tutto ciò, oltre a minare ulteriormente la mia sanità mentale, ha messo un carico da mille sui favori che ho dovuto chiedere qua e la in cerca del modo più economico di trasferire tutta la mia esistenza dalla casa dove sono nato (sigh) alla mia attuale dimora.Posso tranquillamente riassumere gli ultimi otto mesi come (giusto per aggiungere una citazione) una lunga serie di sfortunati eventi, se vogliamo aggiungere l’incidente con l’auto, la batteria scarica (sempre dell’auto) e una brutta emiparesi facciale dovuta ad un consistente quanto piacevole colpo d’aria condizionata nell’orecchio…Sono piuttosto stanco…e mi sarei anche praticamente rotto le palle !! Aprile…Ad aprile, sostengo un colloquio, per il posto di portiere di notte in un albergo di nuova costruzione…un Best western 3 stelle superior…A mio avviso credo di aver dato una buona impressione e di aver fatto capire quanto io sia ferrato in materia.Ma non sono molto pratico nei colloqui e le mie potrebbero essere state solo conclusioni errate, dovute al barlume di speranza che l’evento aveva lasciato in me…Salutato col solito “le faremo sapere”, metto comunque la cosa in stand-by senza contarci più di tanto…oramai avevo imparato la lezione e gli allori li evitavo come la peste… Maggio…Il 31 maggio mi arriva una mail, dove mi viene detto che l’hotel aprirà i battenti a settembre e che nella fine di agosto avrebbero avuto il piacere di rivedermi in presenza del direttore di quest’ultimo…Beh…non ero mai arrivato ad un secondo colloquio e a dir la verità erano stati ben pochi anche i primi…Una fiammella di speranza, soffocata da mesi di melmose e dense delusioni, stentava a rimanere accesa e ha covato silenziosa fino allo scorso 25 agosto… Agosto…Il 25 alle 12:27 ricevo una telefonata sul cellulare da un numero sconosciuto…<Salve, sono XY, il direttore del nuovo albergo…beh oramai siamo agli sgoccioli e alla fine di settembre finalmente apriremo i battenti… la volevo informare che giovedì 27 alle 12:30, avrei il piacere di conoscerla…è disponibile a quell’ora?>Inutile dire che col cuore in gola ho accettato giorno e ora.Il giorno 26 è stato angosciante, ma ancora il bello doveva venire…domande a raffica partivano dal mio subconscio per interrogare la mia coscienza per mettermi atroci dubbi.Non ha detto secondo colloquio, ha solo detto che voleva finalmente conoscermi, ma nella mail di maggio si parlava come di un secondo colloquio…che nel frattempo i giochi fossero stati chiusi ?Magari avevano già deciso e io dovevo solo conoscere il direttore…Oppure ero ancora in una folta schiera di candidati e il direttore sarebbe stato solo l’ultimo filtro ?Immaginate cosa avrebbe potuto significare tutto questo per me…la fine di un incubo o della speranza…Giovedì 27 arrivò fin troppo presto…le 12:30 furono temporalmente distorte alle 7 di mattina, tanta fu la celerità del loro arrivo… Io mi presentai nell’ ufficio dell’altra volta, alle 12, per far vedere quanto fossi bravo e puntuale…Dopo una attesa di più o meno 20 minuti (ma potevano essere anche 10 o un secondo…per me durò all’incirca un secolo)…un deciso <prego, si accomodi>, interruppe la mia cacarellante attesa…Beh, per farvela breve, c’erano gli stessi due della volta precedente, che ho intanto scoperto essere l’uno, facente parte di una agenzia che si occupa di aprire hotel, dalla selezione del personale alla scelta del tovagliato e l’altra (dolce e carinissima signorina) la niente popò di meno figlia del committente, nonché proprietario ultramegagalattico di tutto l’hotel e il centro industriale/artigianale in cui sorgerà.I due, mi avevano dato la possibilità di essere lì per una seconda volta e avrei voluto abbracciarli di cuore…(specialmente lei)Il gentile ragazzo che mi aveva accompagnato dentro era lo stesso che mi aveva convocato due giorni prima cioè il direttore XY…Mi fanno subito capire che ero lì per mostrarmi anche a lui, che avrei dovuto parlargli di me ne più ne meno che come avevo fatto con loro ad Aprile…Si può dire che se c’è una cosa che lo spettacolo ti insegna , sicuramente è come reagire nelle situazioni di panico, quando entri in un teatro gremito di gente o ti alzi in una tavolata di persone che ti guardano ansiose di vedere cosa hai da proporre loro…L’unica cosa da fare è buttarsi e parlare nel modo più “solito” possibile, dove per solito, intendo come se fossi un cameriere che porta un caffè al presidente degli stati uniti, senza sapere che è lui… sei gentile, ma ti esprimi tranquillamente, senza l’ansia di dire qualcosa di fatalmente sbagliato, in altre parole agire come se si stesse parlando davanti a qualcuno dal quale NON dipenda il nostro futuro…Credetemi…questa capacità si acquista per disperazione…se sei obbligato a parlare con qualcuno e sai che il balbettio che ti creerebbe l’emozione avrebbe risultati peggiori di frasi inesatte ma dette con sicurezza, vai e ti butti a testa bassa…finisca male…purché finisca…<Allora grazie, la prossima settimana le faremo sapere la risposta definitiva, perché stiamo valutando anche altre persone.>A dire la verità questo continuo rimandare, stava per uccidermi…Era giovedì e avrei dovuto aspettare come minimo lunedì.Da tre a otto giorni e mezzo per avere la conferma definitiva di quel che ne sarebbe stato della mia vita.Venerdi, sabato e domenica, ho trattato male chiunque, a dispetto del mio credo, avevo i nervi a fior di pelle e mi rifiutavo di sperare…di credere anche per un solo istante che avrei ricevuto risposta positiva…Neanche per un secondo avrei permesso ad una risposta negativa di spezzare un eventuale castello in aria…perciò non ne ho fatti…stavo li zitto a condividere i miei giorni, con persone che già erano pronte a festeggiare con simboliche bottiglie di spumante tra le mani…ancora  più incazzato perché mi si accusava di essere negativo e di non avere entusiasmo…Credevano che ci speravo meno di loro, pensavano che mi portasse male.E intanto rincaravano la dose sul mio stato…facendomi stare da male a malissimo, come oramai da sempre fanno tutti quelli che mi circondano quando prendo male una notizia…(segue...)