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Malinconoia ? No... Rabbansia !!

Post n°20 pubblicato il 26 Aprile 2008 da powder29
 
Foto di powder29

L'ansia...
Quest'ultimo, complicato periodo della mia vita potrei chiamarlo "ansia".
Nel film di Muccino, "La ricerca della felicità", il protagonista suddivide le fasi della vita che sta raccontando in capitoli con nomi propri.
Ecco, anch'io in questo momento non ritengo che debba chiamarlo diversamente da "ansia".
La cosa strana è che mentre la depressione o l'angoscia, le subisci quasi passivamente, perchè le provi, riferite a pensieri ed eventi più o meno negativi che ti stanno accadendo, l'ansia è diversa perchè la provi verso cose, pensieri e accadimenti che non ancora sono successi...
Questo in me da due forti emozioni di tipo completamente diverso una razionale e l'altra emotiva.
Emotivamente ed istintivamente inizio a preoccuparmi delle conseguenze che avrà, su ciò che deve accadere di lì a due tre giorni, qualcosa che mi sta succedendo oggi, come ad esempio un cambio di turno sul lavoro, un accenno a possibili ma solo ipotetici pagamenti imprevisti che fanno scattare in me profondi stati d'ansia, ma anche un incredibile processo di ragionamenti sul perchè in ansia non dovrei stare...
C'è una parte di me, infatti che ragiona solo ed esclusivamente col senno di poi.
Questa parte mi ricorda ad ogni accenno d'ansia, quanto essa possa risultarmi inutile in quanto l'evento che prevedo è sempre peggio di come poi le cose andranno nella realtà...e non solo...
Passo in modo terribile i giorni in mezzo, quelli d'attesa, quelli nei quali non sta succedendo niente di grave...
E allora in virtù di questo, sto iniziando una accanita quanto feroce e implacabile lotta alla parte del mio istinto che mi provoca lo stato ansioso...
Ma devo dire che è dura !
Essì !
Inizio il mese pianificandomi le giornate, i movimenti il lavoro, il riposo, i soldi e gli acquisti, se mi taglierò i capelli o se comprerò un vestito, quante volte uscirò di sera a cena con amici e quanto gasolio metterò nella mia auto.
Butto giù una lista mentale e non ci penso più...non dovrò pensare a cosa fare o no, non sarò distratto da queste sciocchezze e potrò dedicare tutti i miei pensieri alla realizzazione di me stesso, i miei hobby e il successo personale...
Fatta la lista, inizio a sondare il terreno sulla fattibilità della mia scaletta...
Chiedo ai colleghi di lavoro se in quei giorni posso stare a casa e in quali invece devo lavorare perchè a casa staranno loro, suddivido in buste lo stipendio, tot soldi per l'auto, tot per l'elettricità...eccetera...chiamo i miei amici e stabilisco i giorni e le quantità delle uscite serali, prenoto dal barbiere e metto via circa 60 euro per il pieno...
Tutti mi confermano e mi rassicurano che è tutto ok...sono complementari e al passo con ciò che ho stabilito.
Ma ecco che all'improvviso l'imprevisto fa capolino dai più insospettabili pertugi di un mese millimetricamente pianificato...
Magari il capo ha bisogno di un collega per un altro lavoro e io lo devo sostituire durante uno dei miei giorni di riposo in cui mi ero messo d'accordo con gli amici delle scuole superiori, per farci una bella rimpatriata a cena...
Inizia lo sconforto...
Comincio a pensare alle varie ipotesi possibili, cercando di eliminare la peggiore e cioè che la cena salti, o ancor peggio che la facciano senza di me...in questa baraonda di telefonate ad altri colleghi a cui magari far prendere a loro volta il turno appioppatomi, l'accertarmi di quanto sia vera la storia del capo che ha bisogno del collega che devo sostituire....penso poi inoltre alla formula da usare per eventualmente convincere i miei amici a riunirci in un'altra sera e in ultimo, cerco di convincermi che non sia poi cosi grave l'eventualità che per me la cena salti...
Tutto questo rimestìo mentale, unito alla rabbia che tutto il casino mi è stato imposto ed è non dipendente dalla mia volontà, mi crea uno stato di ansia e paranoia non indifferente...anche perchè si somma il fatto che ovunque, altrove, la prima ipotesi che viene considerata è quella di dire al capo e i colleghi che si aveva già un impegno improrogabile e loro si arrangiano diversamente, ma qui da me la vita privata del dipendente non esiste...e badate, non ho detto "è come se non esistesse", ho detto proprio "non esiste" e quello che facciamo durante le ore di riposo, sono diletti, rubati ad un'esistenza che dobbiamo per dovere, dedicare anima e corpo a loro...i capi.
(azz da come parlo, penso che avrei potuto fare il sindacalista !)
In tutto questo, c'è una parte di me che mi suggerisce di non pensarci, di fregarmene degli impegni saltati e dei disguidi conseguenti o perlomeno di rimandare il preoccuparmene al giorno stesso.
Forse, se fosse solo ansia funzionerebbe, ma il misto rabbia/ansia, fa si che la prima, persistente e duratura, porti dietro con se anche la seconda.
E pensare che riesco a sopportare traumi enormi...tragedie di vita...ma queste cose, davvero no...
Anche se, come in tutto ciò che riguarda la mia mente...ci sto lavorando...

 
 
 

Nonsensi unici

Post n°19 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da powder29
Foto di powder29

A volte, come questa sera, ho voglia di scrivere, ma non sò di cosa parlare...
Si.
Spesso inizio un post spinto da eventi quotidiani (spesso negativi), 
ma stasera ho voglia di scrivere, ma non so l'argomento...
E' solo voglia di scrivere fine a se stessa e il cercare spunti nella
 mia mente, ora, mi fa sentire alquanto sciocco...
Potrebbe essere l'umore o forse solo una grande voglia di parlare
 per avere la sensazione che qualcuno ti ascolta.
Non è neanche uno dei miei giorni di scazzo, quelli in cui mi sento 
come ubriaco e carico di aneddoti e teorie...
Non ho ancora avuto modo di stabilire che diavolo mi sia pigliato, 
ma le mie dita scorrono sulla tastiera facendola "ciottolare"
 in modo frenetico.
Quest'ultima frase mi fa venire in mente una riflessione 
che faccio spesso...
Avete mai fatto caso al modo in cui, nei film, gli attori 
maneggiano i computer?
Qualsiasi cosa essi debbano ottenere, con qualsiasi 
software abbiano a che fare, non usano mai il mouse e 
cambiano finestre e cartelle con il solo uso della tastiera...
e non solo...tutti quanti, 
dal poliziotto che scheda il criminale allo scienziato 
che immette i dati, tutti, 
nessuno escluso ha una straordinaria capacità dattilografica a 10 dita...
Eh che il mouse lo uso solo io ?
Potrebbero fingere, se non imbranataggine, almeno umanità...o no ?
Comunque, forse se anch'io dovessi usare come quelli 
di C.S.I. dei programmi che mi rivelano quanti etti di 
pancetta poteva aver mangiato prima di morire un mio lontano
 antenato morto più di cent' anni fà, riesumato solo per sapere il
 perchè io abbia una minima propensione al colesterolo, mi vergognerei 
a digitare con due dita davanti ai miei colleghi...
Sono al lavoro e benchè mi stia arrabattando per trovare qualcosa 
di interessante da dire, mi continua a tornare in mente che sono qui,
 quello che finora è il luogo più fuori dalla grazia divina che io conosca...
Ho amici che pensano la stessa cosa del loro posto di lavoro, 
ma qui da me, si rasenta il paradosso...
Immaginate un capo, che figlio di capi, non ha la minima idea di 
cosa voglia dire lavorare...
Non solo!
Un capo cresciuto in un ambiente, dove egli è sempre 
stato il "figlio del capo"...
Immaginate inoltre che, essendo questo un Hotel, egli sia 
cresciuto e vissuto tra queste mura, senza mai doversi 
confrontare con l'esterno...
Come fosse Quasimodo (il gobbo di Notre Dame)...ignaro 
di quali siano le più normali e semplici regole di convivenza 
tra persone normali...
E' come se ognuno di noi, vivesse da quando è nato in un 
mondo dove tutti ti danno ragione, ti sorridono e ti coccolano...
Una specie di "the Truman show" dove egli è il protagonista e 
gli altri sorridono...
Certe volte, giuro che mi fa pena.
Se per caso facciamo un discorso in tono colloquiale ed egli i
nalberandosi in assurde teorie, inizia a sparare delle grosse 
stupidaggini che non stanno ne in cielo ne in terra; sono sempre 
profondamente indeciso se dirgli che sta sbagliando o se stare 
zitto e iniziare a farmi sanguinare le orecchie...
Il punto è che se gli faccio notare che portare un ordinazione 
scritta su un foglietto dalla portineria al ristorante (20 mt) a piedi
 è meno veloce del passare l'ordinazione alla sala ristoraante via 
telefono,(fatto oggettivo,senza dubbio e fuori discussione) egli
 inizia ad arrampicarsi sugli specchi, inventando assurde e 
confutabilissime teorie sul perchè invece sia meglio fare 
come dice lui...
Non concepisce l'avere torto...ma non realizza neanche che 
statisticamente nessuno può avere sempre ragione !
Hei!
Sto parlando di lavoro!!
Chiedo perdono...
Questa croce mi è stata data affinchè ne sopportassi le 
conseguenze da solo e non perchè angosciassi voi passanti...
(per croce intendo l'ambiente, non il lavoro).
Ho appena finito la mia mezza minerale e gli occhi iniziano 
a farmi male...poco fà è giunto l'ultimo cliente smadonnando 
perchè ha avuto dei problemi sull'autostrada...
(ma poi a me che caxxo mi frega ?)
Fare il turno di notte mi piace.
Mi permette di vedere l'ambiente da un'angolazione diversa, 
con una diversa percezione delle cose...
Se mi concentro, riesco a sentire anche una porta che 
si chiude su al secondo piano...un televisore acceso 
nell'ala ovest e qualcuno che muove una sedia da qualche parte a est...
E' come se per pochi attimi, sentissi la responsabilità 
di tutto ciò che può accadere stanotte...solo e unico a 
vegliare sul gigante che dorme e su tutti i piccoli omini 
che dormono nella sua pancia...
Oh!
Detto tra noi, speriamo non accada nulla !!
Giuro, questo è il post più sgangherato che io abbia mai 
scritto o pensato di scrivere e chiedo venia 
per tanta melensa banalità...
Cercherò di recuperare, in futuro...nel frattempo vi
 saluto pieno di gratitudine per aver resistito fino a queste ultime righe...
Ciao !

 

 
 
 

Bambino prestigio...

Post n°17 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da powder29
 
Foto di powder29

Riuscivo a toccare con mano, quasi fosse tangibile, la tensione dei miei amici o se vogliamo essere più precisi "colleghi", li sul palco del Sant'Andrea, un cinema teatro alquanto bistrattato in città.
Eppure quella sera si respirava magia da vendere.
Tutti i posti a sedere erano occupati e per un attimo il vecchio teatro apparve fiero ed impettito, tornato ad uno splendore ed uno sfarzo che forse non aveva mai neanche avuto, travestito da generale con manifesti recanti la scritta "Notte magica 1991", esposti a mò di medaglie al valore, in bella vista nelle locandine.
Io ero uno dei circa venti "ragazzi del club magico " che di li a poco si sarebbero esibiti.
Avevano ritagliato una parte anche per noi "non professionisti" o "piccoli" ed eravamo li sul palco in fila, aspettando il nostro turno per esibirci.
Un solo effetto a testa, un solo gioco di prestigio per ognuno di noi, scelto da noi, con musica scelta da noi.
Tutta la fiducia accordataci però, non nasceva da una profonda stima nelle nostre capacità, ma solo dalla mancanza di tempo.
Tempo per prepararci, per allenarci o anche solo per insegnarci a stare su di un palcoscenico.
Perchè essere li sopra non era facile e cercavo scuse ed attenuanti da raccontare a me stesso nel vano tentativo di rallentare il battito cardiaco o l'affannosa respirazione che l'accompagnava.
Prima di noi, su quel palco si erano esibiti grandi prestigiatori e dopo di noi molti altri ancora evrebbero rapito gli occhi e le menti degli spettatori, trasportandoli nel nostro mondo, dove la fisica e la logica hanno un corso tutto loro e smettono di obbedire alle rispettive leggi...
Parlo di persone che all'epoca per me erano dei perfetti sconosciuti che avevano avuto l'ardire e il coraggio di fare della magia la loro professione.
Nomi quali Martin, Borsalino, Fabian, Bob Noceti, Vittorio Marino e Daryl Mendoza.
La cosa interessante era che nei camerini, tutti giravano liberamente e noi, prima dell'esibizione, avevamo avuto modo di vedere la preparazione dei singoli artisti, il loro modus operandi e le loro caratteristiche peculiari...
C'era Victor conl'aria del cinquantenne elegante , che cercava di rispondere alle mie domande con linguaggio più semplice possibile e mi diceva che di li a poco manipolando una palla di circa venti centimetri di diametro, avrebbe prodotto fumo dalle mani...
Quell'anno con me al club c'era anche il mio amico Fabio.
Fù socio solo quell'anno ed ebbe anch' egli l'occasione di esibirsi in un numero che preparai per lui.
Cosa curiosafu che mi propose, prima dello spettacolo di bere qualcosa di "forte" per allentare la tensione.
Morii dal ridere nel pensarmi ubriaco, sul palco nel cercare di convincere il pubblico che in mano avevo due palline, li dove poco prima ce n'era una sola, solo perchè ci vedevo doppio...
Non bevemmo, anche perchè sono astemio e affrontammo la serata sobriamente terrorizzati.
Era il 1991 ed io ero socio del club magico dal 1986 e benchè avessi fatto altri piccoli spettacoli, perlopiù in feste private, quella sera ero lì ad assistere come membro attivo a qualcosa di veramente magico...
Una delle cose curiose di quella sera fu il come io, da bimbo ingenuo e smaliziato, mi ritrovai a chiacchierare e forse a volte importunare personaggi che oggi, sono al top nel campo della prestigiazione, ma che allora erano solo degli ottimi professionisti.
Basti pensare Fabian...
Un tipo simpatico, che eseguiva giochi di magia generale, quindi con cose tipo corde, carte e foulard, intervallando gli effetti con performance di cabaret...
Ebbene, ricordo che dopo avergli chiesto un autografo, gli dissi che la battuta era una bella battuta e benchè fosse la stessa di un anno prima, egli la riusciva a proporre sempre come nuova e divertente.
Al chè mi guardò come uno che pensa e rispose solo un gentile ed imbarazzato .
Avevo appena messo in difficoltà Aldo Colombini...colui che oggi, 16 anni dopo vive e lavora stabilmente in America ed è stato premio FISM per il close-up e nominato due volte "Mago dell'anno" dal famoso Magic Castle di Hollywood.
Comunque sto divagando...
Dicevo che ero sul palco e ripassavo nella mente i movimenti che stavo per eseguire con le palline che mi erano state prestate poco prima da un prestigiatore in camerino...
Questo ragazzo, ne aveva una serie argentata e perfettamente modellata per aderire alle dita senza il pericolo che cadessero.
Egli si offrì subito di prestarmi le sue, appena vide quelle che stavo per usare io, piccole, logore e assolutamente liscie.
Allora pensai che era solo per spavalderia che si offrì con tanta generosità, ma ora col senno di poi, lo devo ringraziare perchè le sue erano professionali oltre chè palesemente più funzionali.
Quel ragazzo era Bob Noceti.
Un grandissimo manipolatore, che tutt'ora fa parlare abbondantemente di se.
Il mio numero quindi era un classico: la moltiplicazione delle biglie.
Si parte con una pallina tra pollice ed indice ed istantaneamente, con un gesto magico ce ne sono due, quella di prima ed un'altra tra indice e medio.
Questa seconda la si prende con la mano sinistra e la si fa sparire lanciandola in aria per poi ritrovarla nella tasca sinistra della giacca e riporla nuovamente tra le dita...
Insomma per farla breve nel giro di pochi minuti, ci sono 4 palline, apparse magicamente tra le dita della mano destra del prestigiatore, in quel caso la mia mano...
E ora il momento di Gianluca Di Virgiliooooo !!!
Il cuore fa un sussulto.
Espiro una folata d'aria intrisa di legnoso odore di assi di palcoscenico e finalmente espiro...parte la mia musica, un mix di indiano new age.
Prima pallina, gesto magico e ops seconda pallina, inizio a pensare che mi basterebbe essere ignorato, non voglio gli applausi, ma solo indifferenza...la seconda pallina sparisce in aria e la ripesco nella tasca e la riposiziono tra medio e anulare...piccola pausa e guardo verso il pubblico...le luci sono decisamente su di me...non vedo che il buio e qualche leggero movimento nella penombra della prima fila...sono solo e sto facendo miracoli.
Il mio braccio è teso, altezza spalla e la mia mano è ferma con due palline in bilico tra le mie dita.
Continuando a guardare il pubblico, "produco" la terza pallina tra indice e medio e appena in vista mi giro verso la mia mano e fingo stupore...
Come un temporale primaverile che ti coglie all'improvviso a grandi goccioni, inizio a sentire lo scrosciare improvviso di un fragoroso applauso rivolto al mio gesto, alla mia magia, alla mia arte !
Mancava ancora una pallina per finire la routine, ne avrei dovute produrre quattro, ma alla terza il pubblico mi applaude felice...
Non lo si può spiegare, posso solo ritenermi fortunato per averlo vissuto.
Era un rapporto a due...io e loro.
E far apparire la quarta biglia fù solo un fiocco su un pacchetto, la classica ciliegina sulla torta.
Apparsa la quarta pallina, inchino di rito e secondo applauso.
Non so, come vederla oggi 16 anni dopo, erano circa 200 persone e io ero uno dei circa venti ragazzi in fila.
Finito io avanti il prossimo.
Ma ricordo con certezza che fui l'unico a ricevere due applausi.
Uno di rito, alla fine del numero come tutti e uno a metà perchè ero stato davvero bravo...

 
 
 

Donne col suv...

Post n°16 pubblicato il 05 Dicembre 2007 da powder29
 
Tag: auto, soldi, suv
Foto di powder29

Stanotte, tra il ticchettio dei quattro orologi francesi dell'ottocento alle mie spalle e il fastidioso beeppare del supertecnologico orologio/stazione metereologica di fianco a me qui nell'albergo dove lavoro, mi chiedo come sto...
Non ho più tempo neanche per gli scazzi, (vedi qualche post fa) tanto freneticamente la vita mi sta scorrendo davanti...
E' un periodo molto pieno, quasi senza respiro, trascorro le giornate a fare quello che mia madre e la maggior parte dei genitori chiamano "sacrifici"...quelli che a tutti prima o poi sono stati, se non rinfacciati, fatti pesantemente notare dai "grandi".
E penso che un giorno potrei anch'io dire ai miei bimbi frasi del tipo "sai quanti sacrifici abbiamo dovuto affrontare io e la mamma per comprarti quei libri che tu adesso neanche leggi ?" e mi rendo conto che non lo capirebbero...
Non lo capirebbero come non lo capivo io e in questa età di mezzo, tra il ricordare ancora il me bambino e il divenire il me uomo, noto come le due cose, convivano e si alternino nella stessa persona col passare degli anni.
Certo l'ideale sarebbe, non dover fare i sacrifici che la vita richiede per poter sopravvivere ed essere cosi sfacciatamente ricchi da fregarsene dei libri e quant'altro la prole un giorno possa denigrare o distruggere, ma poi mancherebbero le basi di rispetto per le persone e per il valore delle cose...
Ma poi alla fin fine...chi se ne frega?
Dovrei passare una vita a farmi il mazzo, solo per apprezzare ciò che ho?
Purtroppo, non c'è una regola che stabilisce che sei una persona moralmente migliore o più buona e saggia, se hai sofferto...le combinazioni sono troppe per farne una regola tipo quella che spesso si dice "se non hai la salute che ci fai dei soldi ?" come se tutte le persone ricche fossero malate...
Sono solo modi di dire...
Quindi ciò che mi auguro è di diventare ricco al più presto possibile, cosi potrei applicare al meglio l'eventuale saggezza del periodo dei sacrifici e non sperpererei i miei averi grazie al fatto di aver appreso il valore dei soldi e degli oggetti che andrei ad acquistare...
Questa riflessione mi fa pensare ad una cosa che ho notato e di cui non ho mai occasione di parlare con nessuno... Le donne col suv...
Ogni tanto mi capita di incrociare signore sposate dai 30 anni in su, che maldestramente cercano di parcheggiare un enorme suv nel parcheggio di qualche supermercato...
E penso...
Ma quella come ce l'ha il suv?
Non credo che sia il mezzo migliore per una donna per fare la spesa...
E allora penso che possa essere del marito che sicuramente è ricco...
E ancora, se uno si compra il suv...spende tutti quei soldi per un mezzo che poi userà la moglie per fare la spesa?
E mentre la moglie fa la spesa, lui dov'è?
Starà lavorando...
E perchè sarà andato al lavoro senza il suo suv?
Penso che per giustificare a se stesso e alla famiglia l'acquisto di cotanto mezzo, egli debba per lavoro, averne bisogno...come se lavorasse in montagna o almeno in un luogo, come un cantiere, dove c'è bisogno di un auto che cammini a volte anche in mezzo a terreni dissestati...
Ma se cosi fosse, perchè il suv non lo usa lui e lo lascia alla moglie che con cosi tanta fatica cerca di guidarlo?
Forse lui sta andando a lavoro con l'altra auto, quella piccola (piccola, per un riccone col suv è comunque una berlina...).
E se lui usa quella piccola, per andare a lavoro, perchè ha comprato il suv?
Forse lui lavora sotto casa ed esce a piedi ed hanno una sola auto...il suv appunto..e la moglie dovendo uscire per spese lo prende e lo usa...
Quest'ultima ipotesi non mi convince, anche perchè oggi come oggi, ci vogliono sempre due auto altrimenti uno dei due è costretto a non muoversi di casa...e siccome con i soldi del suv, ci compri due macchine e mezzo, la mia triste conclusione finale è che il suv, non serve assolutamente a niente, perchè anche se abiti nella steppa, di certo non ti compri il suv, color grigio topo champagne metallizzato, col rischio di graffiare la carrozzeria...
Credo invece che sia un'altro status simbol del cavolo...quello che va di moda adesso e il signorotto dei miei stivali lo lascia a casa perchè portarlo sul cantiere potrebbe sporcarlo o graffiarlo, senza stupidamente considerare che lasciare che lo usi la moglie per fare spese, lo espone allo stesso identico pericolo...anzi...
Ed è per questo che nel mio testamento ho lasciato scritto che se per caso dovessi diventare ricco e mi comprassi un suv, potrebbero a diritto, dichiararmi incapace di intendere e volere, in quanto questi incredibili sprechi di soldi mi fanno alquanto girare le palle !!
Sarà che sono qui al lavoro, e sopporto una persona idiota che mi comanda, quando non è capace neanche di dire "se io avessi" piuttosto di "se io avrei", sarà, che il tutto lo faccio in cambio di un misero stipendio, ora pensare ai ricchi acquista-suv, mi rode e non poco...e mi scuso se tra quanti di voi mi leggeranno, ci fosse uno di loro...
Mi auguro di non avervi sbrindellato le scatole e nel caso fosse accaduto, che ci fate ancora qui a leggere? Siete masochisti?
Saluti e baci...ora devo tornare a correre...mannaggia!
 

 
 
 

Elogio a ciò che fui...

Post n°15 pubblicato il 11 Ottobre 2007 da powder29
Foto di powder29

Sono stanco...
Non depresso, ma triste e stanco...solo triste e stanco...
Gli eventi che accompagnano questo mio nuovo modo di vedere le
cose, l'intraprendenza, la foga di vivere che esplode in me in
questo periodo, cozzano amaramente con ciò che era la mia vita
sino a questo momento.
Una vita  ordinata e perfetta, in cui tutte le cose erano in un
certo ordine.
L' auto c'è, casa c'è, lavoro c'è...tutti assiomi creati col
tempo, castelli di tenera argilla, che col sole si erano induriti,
col vento si erano levigati e con la pioggia rafforzati di
calcaree incrostazioni, formatesi su di essi a mò di armatura.
La vita come l'avevo sempre desiderata e vista, mi sta guardando
come se la stessi tradendo.
E stasera ho voglia di piangere la scomparsa, ormai effettiva del
vecchio me stesso, presente fino a poco fa.
Mi manco...
So che sembra una stupidaggine, ma è cosi...
Penso a cosa potrei cambiare della mia vita e di me stesso in
continuazione.
Reagisco con più audacia e meno timidezza, come se stessi fuggendo
dal fantasma del mio solito vecchio comportamento che ora, ai miei
occhi, tanto ha rallentato i positivi cambiamenti che sto vivendo.
Ma stasera, ho nostalgia...è come se avessi smesso di bere e in
questa piovosa serata d'ottobre, mi sentissi attratto da una buona
bottiglia di vino.
Pensieri di ciò che ho fatto e di ciò che farò, si intrecciano
nella mia mente in un assurdo turbinio di emozionanti essenze,
presagendo una lunga e agonizzante nottata passata a rimuginare...
Ancora una volta dovrò tracciare una linea, ancora una volta dovrò
fare il punto della situazione...
Sento caldo, molto caldo, come se quel vino l'avessi bevuto
davvero...caldo eppure fuori piove a dirotto.
Sono al lavoro e per la prima volta, non so cosa accadrà domani,
intendo dire che non so se le cose andranno come le ho
programmate. Se dormirò, come avevo deciso di fare, se poi uscirò
come avevo deciso di fare, ne se comprerò ciò che avevo deciso di
acquistare.
Prima sapevo tutto, e a costo di fare cose assurde, portavo sempre
a compimento i miei precedenti intenti, solo per poter gustare la
sensazione di aver realizzato le mie previsioni per l'indomani,
anche se magari erano cose che l'indomani alla luce del giorno,
non avevano poi tutto quel senso...
Ma ora, non ho neanche voglia di spiegarmi il perchè di tutto
questo, non ho voglia di chiedermi come ci sono arrivato, non mi
va di sviscerare il lungo cammino che ha modulato in siffatte
sembianze i miei nuovi comportamenti...
Ho già quelle risposte, so esattamente cosa è accaduto, e l'unica
cosa che ho voglia di dire a me stesso è che devo continuare cosi,
a vedere amore, sesso, soldi e amicizia come fossero un bel film
che visto una volta all'anno, cambia in quanto lo si guarda con
gli occhi nuovi di un anno di saggezza in più...cambia il punto di
vista, il modo di rapportarcisi, e la facilità nell' ottenerli...
Questo post credo sia l'epitaffio scritto col sangue e il sudore
sulla lapide dei miei precedenti atteggiamenti, cari e dolci nella
mia memoria.
Sono malinconico stasera, forse è per qualcosa che ho mangiato o
per la concatenazione di più eventi, tipo la pioggia, la
stanchezza e struggeti canzoni d'amore che insisto nel voler
mettere tra gli mp3 della mia autoradio...proprio non saprei...
ma la cosa strana è che questo mio ignorare, non mi da affatto
fastidio, come al solito, ma mi fa pensare a domani mattina,
quando risalendo in macchina, forse chissà, deciderò di ascoltare
la radio...o magari no.
Buonanotte...

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: powder29
Data di creazione: 24/10/2005
 

MENTAL NIGHT

 



Un' occasione per vedere qualcosa di diverso...

La spettacolarità come era concepita negli show dei mentalisti degli anni 50, con il ritmo e la dinamicità dei giorni nostri...

MENTAL NIGHT...

Qualcosa che vissuto dal vivo non si dimentica facilmente...

MENTAL NIGHT...

 

 

LA MIA BIBBIA...

 

Caramelle gommose zuccherate alla fragola e noccioline...

Un ottimo connubio...

Bisogna solo scegliere da cosa iniziare...

 

COLIN HAY..."OVERKILL"

Questa canzone, parla dei fantasmi e le ombre con le quali dobbiamo convivere tutti i giorni...

Quei piccoli problemi che si risolveranno, ma che ci fanno cosi paura...

 

TESTO E TRADUZIONE...

Overkill

I can't get to sleep
I think about the implications
Of diving in too deep
And possibly the complications

Especially at night
I worry over situations
I know I'll be alright
Perhaps it's just imagination

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away

Alone between the sheets
Only brings exasperation
It's time to walk the streets
Smell the desperation

At least there's pretty lights
And though there's little variation
It nullifies the night from overkill

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away
Come back another day

I can't get to sleep
I think about the implications
Of diving in too deep
And possibly the complications

Especially at night
I worry over situations
I know I'll be alright
It's just overkill

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away
Ghosts appear and fade away
Ghosts appear and fade away

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Esagerazione

non riesco a prender sonno
penso alle implicazioni
di andare troppo a fondo
e ipotizzo complicazioni

Specialmente di notte
mi preoccupo della situazione
so che andrà tutto bene
Forse è solo la mia immaginazione

giorno dopo giorno ricompare
notte dopo notte il battito del mio cuore tradisce la paura
Fantasmi compaiono e svaniscono

Starsene solo fra le lenzuola
porta solo all'esasperazione
è ora di camminare per la strada
fiutare la disperazione

Almeno ci sono delle belle luci
e sebbene cambi poco
impedisce alla notte di esagerare

giorno dopo giorno ricompare
notte dopo notte il battito del mio cuore tradisce la paura
Fantasmi compaiono e svaniscono
tornate un'altro giorno

non riesco a prender sonno
penso alle implicazioni
di andare troppo a fondo
e ipotizzo complicazioni

Specialmente di notte
mi preoccupo della situazione
so che andrà tutto bene
Forse è solo un'esagerazione

giorno dopo giorno ricompare
notte dopo notte il battito del mio cuore tradisce la paura
Fantasmi compaiono e svaniscono
Fantasmi compaiono e svaniscono
Fantasmi compaiono e svaniscono

 

 

AIMEE MANN - WISE UP - DAL FILM "MAGNOLIA"

La traduzione letterale del testo dice "fino a quando non aprirai gli occhi", ma il senso è "finchè non hai imparato la lezione"...

 

TESTO E TRADUZIONE...

It's not     
What you thought
When you first began it
You got
What you want
Now you can hardly stand it though,
By now you know
It's not going to stop
It's not going to stop
It's not going to stop
'Til you wise up

You're sure
There's a cure
And you have finally found it
You think
One drink
Will shrink you 'til you're underground
And living down
But it's not going to stop
It's not going to stop
It's not going to stop
'Til you wise up

Prepare a list of what you need
Before you sign away the deed
'Cause it's not going to stop
It's not going to stop
It's not going to stop
'Til you wise up
No, it's not going to stop
'Til you wise up
No, it's not going to stop
So just...give up
 

Non è
come pensavi
Quando hai iniziato
Hai preso
Quello che vuoi (volevi)
Ora puoi a mala pena rimanere in piedi sebbene,
Da ora tu sai
Non si fermerà
Non si fermerà
Non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi

Sei sicuro
ci sia una cura
E di averla finalmente trovata
Tu pensi
Una bevuta
Ti nasconderà fino a che sarai nell'oscurità   
  E ti farà dimenticare
Ma non si fermerà
Non si fermerà
Non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi

Prepara una lista di cio' di cui hai bisogno
Prima di firmare il contratto
Perchè non si fermerà
non si fermerà
non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi
No non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi
No non si fermerà
Quindi ora rinuncia.

 
 

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