L'uomodellepromesse

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LO HOBBY...

Post n°7 pubblicato il 19 Marzo 2007 da powder29
Foto di powder29

Ultimamente, sto avendo un tremendo ritorno di fiamma nei riguardi di un mio vecchio hobby.

Stranamente e in modo quasi subdolo, mi vedo circondato da persone che lo praticano, e trasmissioni che ne parlano...

Avete presente, quando vedete qualcuno che fa qualcosa di professione, ma la fa malissimo, e invece voi che la fate molto meglio di costui, avete tutt'altro lavoro?

Immaginate di vedere un cantante che fa successo, ma canta come uno che ha le palle in una morsa.

Immaginate, invece che voi sappiate cantare cento volte meglio di lui...fa parte di voi.. è la vostra seconda natura...ci siete davvero portati...ma fate il ragioniere...

Non vi roderebbe ?

Questo è uno dei motivi della mio voler tornare a dedicarmi alla mia vecchia passione...(che non è il canto).

Già in passato, avrei potuto avere modo di riprenderlo, ma, fino ad oggi, ho sempre pensato che non avrei avuto tempo per farlo come avrei voluto e quindi, meglio niente che metà.

Si...meglio niente che metà...

E' sempre stato il mio motto, anche se non posso dire che la frase, “meglio niente che metà”, sia di mio conio...

Appartiene infatti, al testo di una canzone di Umberto Tozzi.

Il titolo è "invisibile", e a quanto ne so io, sono in pochi a conoscerla e volendo citare la frase da cui è tratta, fa "per chi l'amore più no ha, è meglio niente che metà".

Non è sublime ?

Vi consiglio di ascoltarla, è triste e malinconica, ma non sono queste le canzoni che ci fanno tanto sospirare?

Scusate la piccola divagazione musicale e torniamo a noi...

Sapere di quale hobby io stia parlando, è irrilevante ai fini di ciò che voglio dire e quindi non ne parlerò, per non divagare ulteriormente del come e sul perchè mi piace, non voglio tediarvi con argomenti che potrebbero annoiarvi.

Non condivido quei blog che hanno un titolo interessantemente generico e poi magari parlano solo di quel dato gruppo musicale o di quante volte il blogger ha vinto tornei di pesca.

Se mi piace la pizza, faccio un blog/sito intitolato, "La mia passione per la pizza", non lo intitolo "Le stagioni della mia vita"(ho inventato), e poi parla solo di ricette di pizza... ok?

Il punto è questo...

Perchè devo rinunciare ad una mia passione ?

Da qualche tempo, ho iniziato ad usare l'istinto, ragionevolmente...

Come fosse un cagnolino, che non sai mai se si allontana da te per mordere qualcuno o solo per fare pipì, tengo l'istinto al guinzaglio, pronto a strattonarlo indietro, nel caso andasse nella direzione sbagliata.

Prima, lo portavo a spasso in una gabbia con tanto di museruola, ma sapevo che prima o poi a livello subcosciente, avrei sviluppato la capacità di usarlo intelligentemente, iniziandomi a fidare un pò più di lui...

Ed è proprio per questa mia nuova visione delle cose, ho deciso di coltivare di nuovo il mio hobby, nonostante, io sappia di non avere tempo, il che mi renderà il coltivarlo, un inferno...

E chi se ne frega? Ahhh l'ho detto...

Non sapete, quanto il dire "chi se ne frega", sia innaturale per uno che quando parla, pensa alle eventuali mille risposte che potrebbe ricevere e si prepara mille corrispondenti risposte da dare...

Per me non è importante la conseguenza di una azione, ma la conseguenza della conseguenza della conseguenza...

Chi mi conosce, sa di che parlo...

Odio, il non aver tempo per le mie cose, odio dover usare per fare ciò che voglio, il poco tempo che mi rimane dal fare ciò che devo...

Non riesco ad annullarmi, ne per la famiglia e men che meno per il lavoro...

Ho sempre pensato, che con gli anni, noi tutti avessimo perso qualcosa; un pò d'umanità, la capacità di sorprenderci e di dedicarci alle nostre piccole manie...tutto in nome della cosiddetta "normalità".

E così ci siamo omologati...nascondiamo i piccoli vezzi, le strane tendenze che ci rendono unici...

Il motivo per cui oggi, mi ritrovo a scrivere è proprio per esorcizzare la mia paura dei cambiamenti, già citata due post fa, insieme al fastidio, di dover lottare, con il tempo, per potermi riappropriare di una piccola parte di me...

Grazie dela vostra testimonianza...


P.S. Solo due cose: 1)Se avete letto fin qui e pensate ancora che il titolo del post sia un errore grammaticale.... provate a cercare nella bibliografia di Tolkien...la mia era solo una citazione.

2) stavolta non sono stato così maledettamente lungo, nello scrivere un post !

 
 
 

CHECKPOINT...

Post n°6 pubblicato il 06 Marzo 2007 da powder29
Foto di powder29

Ogni tanto nella vita, capita di guardarsi indietro e di chiedersi se abbiamo fatto qualcosa fino a quel punto…

A me capita tutti i giorni e vi assicuro che è una cosa davvero terribile vedere che, aperte le mani, esse contengano solo mosche e che inevitabilmente volino via, lasciandoci allo stesso punto del giorno prima.

Ogni santo giorno, lo vivo come un secolo, passato a non far nulla della mia vita…il che dovrebbe essere positivo, almeno in termini temporali, perché mi sento vecchio e pieno di saggezza…

Qualcuno di voi ha mai visto il film con Jack Nicolson, “ A proposito di Shmidt” ?

E’ un film lento, quasi attritico…

Ma scorre…come fosse una biglia che messa su un piano inclinato scivolasse verso il basso, ma ad un decimo della velocità a cui dovrebbe andare…

Parla dellla vita, a partire dal primo giorno di pensione, di mr. Shmidt, un insignificante impiegato di una compagnia assicurativa.

Il film l’ho visto qualche anno fa, quando uscì al cinema…

Ebbene, per quanto mi sforzassi, durante tutto il film di trovare un senso a ciò che accadeva, non mi riusciva.

La vita di quell’uomo scorreva pateticamente monotona e priva d senso, davanti ai suoi occhi, senza che accadesse niente di particolare, niente che le desse un senso, come fosse un piatto di spaghetti in cui un cuoco bastardo si era ostinato a non voler mettere il sale.

Non che il buon vecchio Shmidt non ci provasse.

Ma tutto ciò che faceva per dare una svolta agli avvenimenti della sua vita, finiva in piccoli ulteriori fallimenti che man mano lo accompagnavano verso la fine del film…

Nonostante tutto quello che vedevo, c’era qualcosa che non mi convinceva, un particolare che seppure accaduto, non spiccava, rimanendo sommerso in una melmosa concatenazione di deludenti episodi, che andavano a comporre un quadro surreale e tristemente ricordante la mia realtà.

A tre miuti dalla fine, Shmidt, rientrando a casa , fa il punto della situazione, facendo mentalmente un elenco di tutti i vari fallimenti della sua vita, intervallandoli con la frase “neanche in questo ho fatto la differenza”.

Un sunto, un check point di un esistenza senza la quale il mondo, sarebbe stato assolutamente lo stesso…”non ho fatto la differenza”.

In questo momento ho la pelle d’oca…

Si, non è tanto da maschietto e se aggiungo il fatto che piango ogni volta che lo vedo, non aiuta di certo il mio orgoglio…

Ma tornando al film… Shmidt rientra e i suoi occhi notano tra le altre lettere che erano li ad aspettarlo, una in particolare, che giungeva dall’Africa…

Non vi rovinerò il finale, che vale da solo tutto il film e che ripaga di tutta quell’attesa che accadesse qualcosa…qualcosa accadrà e una forte sensazione di speranza pervaderà tutti coloro che avranno la fortuna di vedere il film.

Stupendo…meraviglioso…

Però…

C’è un però..

Prima o poi si ritorna a fare i conti con la propria esistenza e ci si chiede se magari non potessimo essere più felici, accontentandoci di aver messo su famiglia e fatto figli, i quali, prolungando la nostra stirpe, nei secoli a venire potrebbe fare la differenza col loro passaggio su questa terra…

Ogni tanto ci penso, ma mi sembra di barare; mi puzza di contentino, di placebo…

E rimango costantemente come Shmidt a tre minuti dalla fine del film, a fare i conti con il checkpoint della mia vita, con una morsa allo stomaco e un leggero senso di panico da “tempo che passa”, in attesa che giunga il punto del film in cui mi sarà rivelato invece, in cosa, ho fatto la differenza…

Tòh, non volendo, è venuta fuori l’unica cosa che mi fa paura al mondo…

Nascosta alla coscienza in una piccola tasca della psiche, la paura che diversamente dal film, il mio passaggio in questa vita possa, alla fine dei miei giorni,  essere stato inutile, non essendo riuscito a laciare nemmeno il più piccolo dei segni…

Brrrrr… Sarebbe tremendo…

Ciao e grazie per avermi ascoltato…

 
 
 

Niente per scontato

Post n°5 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da powder29
 
Foto di powder29

Ne sto uscendo…

Il terrore che mi attanagliava l’anima all’idea che il mio nuovo, ipocrita stile di vita, potesse non funzionare, sta scemando pian piano.

Non mi sbagliavo su come stanno le cose e quest’ ultimo tribolante mese ne è stata la netta conferma.

Le cose vanno meglio.

I nemici, ora quando passano ricominciano a salutarmi; cominciano a credere che io non sia più un pericolo per loro; gli sto lasciando credere che io ora sia dalla loro parte…

Ne sto uscendo… ma non ne sarò mai fuori del tutto …

Queste mie ultime vicissitudini, hanno scosso dalle radici molte delle mie certezze… e qualcosa, in fondo all’anima, è cambiata definitivamente.

Mi spiego.

Sono ormai certo che dare per scontata una qualsiasi cosa è male.

Si rimarrà quasi sempre delusi.

Ora dovete capire che scrivere le ultime due righe per me, equivale a qualcosa come infilarmi un braccio in bocca, fino ad arrivare all’intestino tenue, afferrarlo e tirare il tutto fuori, nel tentativo di rivoltarmi come un calzino…

Se vi capiterà durante la vita di sfogliare un dizionario, andate alla parola abitudinario; lungo le righe della descrizione, troverete un’immagine di me, adagiato su un amaca mentre sorseggio del tè e se in quel momento guarderete l’ora potete esser certi sin da adesso che il vostro orologio farà le cinque in punto.

Odio le sorprese, di qualsisi genere esse siano.

Odio gli imprevisti e le probabilità…perciò vi lascio immaginare che stress per me fosse, da bambino, giocare a monopoli…

Ci sto proprio male se qualcuno mi viene a trovare senza prima aver telefonato; non perché trova la casa in disordine o cazzate del genere, ma solo perché non era nei miei piani, per quella giornata.

I piani.

Se me ne fosse data la possibilità, pianificherei senza problemi tutto il resto della mia vita, fino al giorno della mia morte, fin nei minimi particolari, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto.

E’ solo per questa mia attitudine che mi organizzavo per assiomi.

Praticamente, ogni tanto allo scorgere una serie di eventi ricorrenti, facevo il punto della situazione e stabilivo una regola…

Ne più ne meno di come fà Murphy con le leggi del suo libro (“Le leggi di Murphy”).

Murphy dice che nell’istante dopo in cui noi ci immergiamo nell’acqua di un bagno caldo, qualcuno suonerà al campanello…

A chi non è capitato qualcosa di simile?

Ebbene se si vive la vita notando questi particolari e trasformandoli in regole, si riesce a prevedere la maggior parte dei futuri accadimenti…

Non è magia, ma statistica e buon senso fusi insieme; a voi non è mai capitato di dire “questa cosa so già come andrà a finire”?

E’ più o meno la stessa cosa, ma fatta consciamente.

Solo da adulto ho scoperto che qualcuno ne aveva fatto un libro…anche in chiave ironica…(“Le leggi di Murphy”, appunto).

Il guaio è che per un tipo come me, prevedere “la maggior parte” delle cose, non basta.

Semplicemente perché, inizi a farti dei piani e cominci a credere di poterci contare e il meccanismo magari funziona subdolamente per giorni, settimane intere, fin quando pian piano la mente comincia ad adagiarcisi, comodamente, come fosse un autobus che sappiamo farà capolinea direttamente a casa nostra; si fa strada in noi la certezza di poterci appisolare, certi di non doverci svegliare per far caso alle fermate….

Ed ecco che ci ritroviamo inevitabilmente a sbattere i denti contro l’imprevisto; mazzata micidiale, che ci coglie impreparati e sforniti di scudi, sufficienti a ripararci dal colpo…

Ora basta !

Non darò più per scontato il mio lavoro, anche se tutti mi dicono che siccome sono assunto a tempo indeterminato, non possono licenziarmi senza “giusta causa”.

Non darò più per scontato che formattando il mio pc, quest’ultimo non crasherà più (e infatti !!).

Sono stanco di delusioni!

Sto vivendo una vita da Alice nel paese delle meraviglie… all’inizio ti stupisci, ma poi lasci perdere e smetti di essere sorpreso per le assurdità che ti stanno capitando…

Certo, continuerò così come ho sempre fatto a cercare di prevedere cosa mi succederà, ma con la riserva che potrebbe andare e probabilmente ci andrà, peggio di come avevo previsto…

Credo di stare crescendo e con gli occhi lucidi, guardo sparire nell’allontanarsi oltre l’orizzonte, l’isola che non c’è…

Grazie per avermi letto...

 
 
 

PECORA IPOCRITA 

Post n°4 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da powder29

 

Ciao a tutti..

Rieccomi a pregare  Dio affinchè mi fulmini…

Avete presente quelle giornate nere in cui, se qualcosa può andare storto ci andrà sicuramente e in cui si pensa costantemente di aver toccato il fondo per poi ricredersi, visto che si sprofonda ancora di più?

Ecco, se la mia ultima settimana fosse andata così, l’avrei di gran lunga preferita a come invece è stata…

Certo, non sprecherò il post a descrivervi le innnumerevoli vicissitudini che susseguendosi negli ultimi sette giorni, hanno fatto di me un pretendente al guinnes per la sfiga, ma tenterò di esprimere le emozioni e gli insegnamenti che credo di averne tratto, cercando nel contempo di trattenere l’enorme voglia che ho, di vomitare…

Ho capito che l’onestà non paga.

Ho capito che la bontà non paga.

L’ intelligenza neanche, paga.

Insomma, per farvela breve, niente di ciò che noi generalmente riteniamo “buono”, ha la seppur minima influenza positiva nell’ andamento degli eventi della nostra vita…

Già immagino molti di voi, contrariati da queste affermazioni, asserire che non stanno così le cose, convinti che magari perseverando, il “bene” alla fine vince…

Non in questo mondo….non in questa società…

Io ci credevo, ne ero la dimostrazione vivente…

Capiamoci, non sono mai stato un santo…

Ma io non parlo solo di “bontà” e non intendo solo “amore”….

Io parlo di “bene” e ”male”.

Credevo insomma che sarebbe bastato comportarsi bene con tutti, cercando di dimostrare la propria intelligenza, quando ce ne fosse stata occasione, senza tralasciare una buona dose di humor, e le cose sarebbero andate liscie per me…

Ma le cose, non vanno come nei film, se non in certi particolari eccezioni.

Dipende dal film e dipende da ciò che ci accade…

Io i film li colleziono da sempre e sin da piccolo li preferivo alla vita reale, semplicemente perché mi deludevano meno e poi perché proponevano una realtà alternativa alla mia, in cui il bene vince quasi sempre e in quelle rare volte in cui vince il male, lo fa decisamente con stile….

Sono cresciuto così.

Quelle cinematografiche, erano le mie esperienze di vita…

Avete presente quando in una brutta situazione, il protagonista ha sempre la battuta pronta e dice la miglior cosa che si potesse dire al mondo in quel frangente?

E tu dici, “grande risposta…quello si che ha le palle!!”

Ebbene, quando cresci in questa dottrina, quando hai solo i film come esempio, succede che una parte di te si dissocia da te e diviene un Dio…

Mi spiego meglio..

Stiamo vivendo come al solito, cercando la via migliore di partecipare allo show della nostra vita, con un atteggiamento normale, più che umano, quando ad un certo punto la luce di uno di riflettori cade casualmente su di noi e per un breve istante ci illumina, ponendoci all’attenzione degli altri.

Una luce che ha il potere di farti divenire da semplice spettatore, un membro del cast, anzi ancora meglio il protagonista.

Sto parlando di un colloquio di lavoro, di un esame importante, un ‘intervista, un provino o più in generale qualsiasi occasione in cui ci venga servita su un piatto d’argento la possibilità di cambiare più o meno la nostra vita grazie al nostro intervento e non a strane casualità del fato.

Ecco…

In queste occasioni, istintivamente mi illumino d’ immenso, qualcosa in me fa capolino ed ecco…. Lo stato di grazia prende il sopravvento sul carattere, le remore e la timidezza e quasi guidato da una mano divina, dico la battuta giusta, la magica frase che lascia tutti li attoniti a riflettere…e lo giuro, mi riesce davvero molto molto bene…

Ora il punto è questo…

Qui e in quest’ epoca, questa capacità, non mi serve a niente…

Eppure, in quei bellissimi film americani, il ragazzo che smista la posta nella grande azienda, per puro caso si fa notare dal mega direttore, con una battuta o un suggerimento al momento giusto, che denotano quanto egli sia sprecato per quella mansione e d’incanto il capo, furbo e intelligente capisce il potenziale del ragazzo e fa di lui un dirigente facendolo passare dalle stalle alle stelle nel giro di pochi giorni…

Mi viene in mente una scena del film intitolato “ Il grande Lebowsky”.

Il protagonista rientra a casa sua e trova ad aspettarlo un paio di scagnozzi che continuano a chiedergli a suon di pugni, dove fossero i loro soldi.

Lebowsky, non sapeva di che stessero parlando, visto che il vero debitore era un suo omonimo, ma si ritrovava suo malgrado a dover subire una serie di incursioni facciali nelle acque putride del suo water…

Ogni volta che l’energumeno lo tirava su dopo averlo tenuto per alcuni secondi in apnea, ripeteva sempre la stessa domanda: “Dove sono i soldi?”

Il nostro amico, allora visto che non volevano sapere di ascoltare le sue spiegazioni…alla terza volta in cui viene tirato su per respirare, indica il water e dice:”li tengo qui sotto, fammi fare un’ altro giro che li ho quasi trovati”…

Io mi scompiscio sempre a quella scena, per me vale da sola tutto il film…

Al che i due tirapiedi, lo affondano un’ ultima volta e poi lo lasciano stare, avendo finalmente capito che non era lui che cercavano…

Sapete qual è la cosa triste?

E’ che ho scoperto che nella mia realta, le cose non vanno così.

Se hai spirito e cerchi di uscire dalle situazioni imbarazzanti con Humor intelligente, i tuoi interlocutori ti guardano come se li stessi sfidando e continuano a perseguitarti…

Sul lavoro è la stessa cosa, potrei lavorare 24 ore su 24, facendo in questo tempo anche le faccende dei miei colleghi, mentre magari lavo e stiro i panni del capo e lui mi guarderà con la faccia di chi dice: “stai solo facendo il tuo dovere, pensavi che te li regalassi i soldi?”

L’unica via d’uscita l’avevo trovata negli stati di grazia….

La risposta giusta al momento giusto…

La punizione immediata, non punibile ne recriminabile…

Qualcosa del tipo: “Hei tu ragazzo, non sarebbe ora di accorciare quellla barba?” e io: “Si, volevo giusto andare dal barbiere appena mi avrebbe pagato gli straordinari del mese scorso”.

Vi giuro che è capitato…

Una risposta inattaccabile, secca e pronta, sferzata con l’abilità di un lanciatore di coltelli.

Sapete cosa mi ha portato il mio comportamento?

Tutta una serie di minacce, da parte dei colleghi spaventati da questo vento di ribellione !!

Vi rendete conto?

Dai colleghi!!

E allora ho capito…

Mi sono tolto gli occhiali rosa e per la prima volta mi sono guardato intorno senza il filtro della fantasia…

Sono disgustato e deluso…molto…moltissimo.

Sapete cosa ho visto?

 Un gregge di pecore, che segue il pastore…ma non silenziosamente…

I miei “cari” colleghi, non fanno altro che lamentarsi delle nostre comuni condizioni lavorative.

Questo non va, così non si può continuare, eccetera.

Tanto che ero convinto di poter usare la parola per colpire anche per loro e meritare tutta la loro stima… sarei divenuto il loro giustiziere, amato e coccolato come un eroe…

Hanno addirittura indetto una riunione per dirmi come la pensavano…

Sai a noi oramai manca poco per la pensione, e quindi non ci conviene fare colpi di testa…/…certi problemi li hai solo tu, che sei l’ultimo arrivato e non ci possiamo andare di mezzo anche noi…

Decine e decine di stronzate che andavano sempre più definendo la loro sconfinata condizione di ipocriti.

Tutto è cominciato così…

Ora la mia vita è cambiata.

Quando ho l’opportunità di dare una delle mie mitiche risposte, le mando indietro.

Semplicemente le ingoio come farei se, dato un morso ad una mela, in una cena di gala, in un palazzo reale e io fossi l’ospite d’onore che siede ad un passo dalla regina, scoprissi che la mela è abitata da una copiosa colonia di vermi….tutto me stesso mi dice “sputa !”… è evidente che quel boccone non deve stare dentro ma fuori e comunque ingoio, mostrando il più cortese dei sorrisi.

Ora sono tarato così.

Soffoco il mio istinto e cerco di fare buon viso a cattivo gioco.

E così ho scoperto che anche fuori dal lavoro è tutto uguale…

Se qualcuno mi chiede se sta bene con quel vestito, io rispondo che gli sta una favola, tutto ciò che mangio a casa di qualcuno è il miglior cibo che io abbia mangiato…eccetera eccetera.

Poi mi sono chiesto: “e se fossi anche cattivo, oltre che ipocrita?”.

E quindi, non faccio più passare gli altri quando sono in una fila ad uno sportello o al supermercato, se un signore anziano, sta facendo cento manovre per parcheggiare lì dove io potrei entrare in un attimo, semplicemente io entro e parcheggio al posto suo.

Se dovessi trovare un portafogli, mi piglio i soldi e lo ributto a terra. Pensate che qualcuno il mio me lo ridarebbe intatto?

Ci siete cascati è ?

Ci ho provato, ma non ci riesco.

La cattiveria, non fa parte di me…

Ciò non toglie che a questo mondo va avanti solo chi usa i più subdoli espedienti, per vivere a discapito del prossimo.

Lo so perché è a me che non concedono di passare avanti alle code nei supermercati, anche se ho comprato solo una coca e loro due carrelli di spesa; sono io quello a cui fregano costantemente il parcheggio…. E poi tra l’altro scendono dall’auto e ti guardano come per dire “bè ? che cazzo vuoi?”

Sono stanco…

Molto…

Stanco di fingere.

Stanco di fare la pecora ipocrita per portare uno stipendio a casa…

Ma così stanno le cose e devo stare al gioco, almeno se non voglio rimanere solo uno spettatore…

O voi siete di quelli che pensano veramente che Giovanni Rana con tutti i soldi che ha, vada veramente a cucinare a casa della gente i suoi tortellini?

Il Lebowsky che è in me non mi abbandonerà mai, anche se per il momento lo devo mascherare da Clark Kent e ogni tanto si fa sentire sottoforma di scariche di adrenalina…

Nella bibbia c’è scritto che un giorno satana sotto forma di uomo, portò Gesù sulla cima di un monte, affinchè egli potesse ammirare l’immenso panorama che gli si stagliava davanti…

Al che disse a Gesù “rinnega tuo padre e tutto questo sarà di tuo dominio”…

Ora non importa cosa rispose Gesù, ma ragionando su quella storia mi ha sempre colpito un altro aspetto…

Come poteva satana offrire qualcosa a Gesù, se questo qualcosa non fosse stato suo?

Grazie dell’attenzione…come ogni mio post, voleva essere solo un altro momento di sfogo, un piccolo lusso che adesso posso permettermi…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

Pessi-mistica-mente

Post n°3 pubblicato il 10 Dicembre 2006 da powder29
Foto di powder29

Salve…

            Sono in una brutta fase…

Oggi, tornando al lavoro, mi sono scoperto triste….

Molto triste…

Lo so.

Dopo il mio ultimo post, molti penseranno che sono un pessimista cronico/depresso…

Ma io penso che lo dicevano pure di Masini, e quello va ancora in giro a guadagnare soldi….

O no?

Purtroppo, mi viene da scrivere solo in momenti come questo o se mi accade qualcosa di incredibilmente bello…

Bè, oggi, non è accaduto niente di particolare….

Per intenderci, il solito schifo: il capo deficiente, il portafogli al verde, ecc.

Ma la tristezza, mi deriva proprio da questo…

Sopporto molto male i momenti di stasi tra una gioia e l’altra…

Non è che non mi accontenti mai.

Più che altro, il tempo che intercorre tra questi eventi è troppo lungo.

Sapete, è tutta la vita che in queste cadute d’umore mi capita di pensare sempre a come avrei voluto che fosse stata la mia vita alla mia età, e a come invece è….

Il divario tra queste due immagini mi uccide ogni volta.

Sarà anche banale, magari succede a tutti. (magari meno frequentemente).

Qualche settimana fa ho conosciuto una persona particolare…

Io stavo lavorando e questo mi si avvicina chiedendomi se poteva lasciarmi una ottantina di copie del suo libro da distribuire gratuitamente alle persone che avrei incontrato.

Questo signore era quello che si definisce il classico scemo del paese.

Ora gli scemi del paese, sono di due tipi: Quello ritardato che prende una pensione di invalidità da sempre e gira per la città conosciuto da tutti, e che frequenta sempre gli stessi bar e negozi, dove comunque sa di essere ben accetto.

Questo primo tipo, è innocuo e il massimo che può combinare è quello di chiamarti per nome urlando dall’altro lato di una piazza affollata, come se fossi il suo miglior amico, solamente perché ricorda che un anno fa gli hai offerto un caffè.

Il signore che ho conosciuto io, è del secondo tipo…l’ invisibile.

Immaginate uno che all’ età di 45 anni vive ancora con la madre, che ha lavorato una vita come impiegato, fino al prepensionamento per esaurimento nervoso.

L’immagine del colletto bianco per eccellenza, capelli neri liscissimi con la riga da un lato e che gira in montgomeri in ogni periodo dell’anno.

Occhiali spessi, calati sulla punta del naso e sigaretta fissa, incollata a due ingialliti indice e medio della mano destra.

Un esserino che , gobbo, passeggia per la città tenendosi ai margini del marciapiede con lo sguardo basso, bofonchiando parole senza senso con voce bassissima parlando tra se e se.

Insomma misi presenta davanti questo tizio, con questa richiesta, aggiungendo che lo aveva scritto e se l’era fatto stampare, nell’ ordine di 200 copie, di cui 120 vendute e 80 avanzate.

Io gli rispondo che se è gratis non c’è problema e dopo qualche giorno porta ottanta copie di un libercolo di una settantina di pagine.

L’ ho letto subito tutto.

Parlava del suo disperato amore, non ricambiato, per una negoziante della mia città, una disperato racconto, sotto forma di diario, dei suoi tentativi di approccio, tutti puntualmente respinti, alla giovane ragazza.

Il libro era un crescendo di paranoia e ostinazione amorosa, l’amore platonico non ricambiato.

Pensate…per quattro lunghi anni lui la incontra per strada, le scrive, passa a salutarla in negozio, e per quattro lunghi annni, lei a malapena lo saluta, deride e cestina le sue lettere e lo caccia puntualmente dal suo negozio.

Ogni singolo evento è raccontato nel libro, con tono triste ma ostinato.

Lui ha capito come stanno le cose, si sente umiliato e stremato ma non può fare a meno di amarla.

Il libro ha preso piede più di un manuale di barzellette scritto da Gino Bramieri.

Chi  cercava di sapere se era tutto vero, chi diceva che oramai quella storia la conoscevano tutti, in città era risaputo, del tormentatore della negoziante e chi semplicemente leggeva il libro facendosi matte risate pensando alla faccia del povero sfigato, mentre tentava di salutare la ragazza.

Nesuno di loro comunque, era al corrente che l’ uomo ne avesse scritto un libro, fino a quel momento.

E’ curioso, ma per un seppur breve istante l’ho invidiato.

Badate, seppur rispetti ogni persona degna di rispetto, appunto, non avevo davvero nulla da invidiare a quell’uomo.

Eppure la per la, ho pensato a lui come a qualcuno che ha il coraggio delle proprie opinioni.

Un uomo che andando irragionevolmente controcorrente, si caccia in una situazione assurda, suo malgrado, in quanto l’amore ti fa fare un sacco di cazzate, ma nonostante tutto vive la situazione giorno per giorno, pienamente.

Non solo.

Quando finisce il tutto, non archivia e basta.

Non cerca di dimenticare e passare avanti.

Celebra il suo grande amore, trascrivendo tutto e stampandolo.

Rende concreta una storia divenuta quasi una diceria, mette un tappo d’acciaio ad una bottiglia piena di lacrime o meglio, esorcizza ciò che era successo intrappolandolo nell’ inchiostro che poi andrà a rinchiudere nelle pagine di carta di un libro.

In altre parole, rende oggettivamente reale quello che era stato solo soggettivamente reale.

Come a dire io l’ho fatto è questa ne è la prova, voi che prova avete delle vostre grandi azioni?

Avrò sbagliato, sarò uno sciocco, ma è successo e ve lo sbatto in faccia…

Egli ora esiste, non è più invisibile.

O perlomeno, io è cosi che la vedo.

In tutto ciò io mi ritrovo a dover nascondere a me stesso dei talenti naturali, la cui esibizione, troppo mi farebbe pensare all’enorme differenza tra ciò che so fare e ciò che faccio.

Solo a volte, ma molto raramente, qualcuno, di solito una donna,incrocia il suo sguardo con il mio e capisce.

Si.

Certo è raro, ma vi posso assicurare che di quando in quando, si incontra qualcuno a cui non dobbiamo dare spiegazioni, qualcuno verso il quale non dobbiamo sforzarci per farci conoscere profondamente.

Basta uno sguardo e tutto ciò che siamo viene immediatamente percepito e ricambiato.

Molti lo conoscono come il colpo di fulmine, ma io dico che va ben oltre l’amore.

E’ un incontro a pelle di due menti affini, l’ istintivo bisogno di far parte della vita di altra persona, anche solo come amici.

Il discorso è lungo e magari lo finirò un’ altra volta.

Ora sono stanco e devo lavorare (le contraddizioni della vita…).

Perciò saluto chiunque mi abbia letto e che in qualche modo mi ha dato la possibilità di sfogarmi e quindi di stare meglio…

Grazie, sconosciuto.

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: powder29
Data di creazione: 24/10/2005
 

MENTAL NIGHT

 



Un' occasione per vedere qualcosa di diverso...

La spettacolarità come era concepita negli show dei mentalisti degli anni 50, con il ritmo e la dinamicità dei giorni nostri...

MENTAL NIGHT...

Qualcosa che vissuto dal vivo non si dimentica facilmente...

MENTAL NIGHT...

 

 

LA MIA BIBBIA...

 

Caramelle gommose zuccherate alla fragola e noccioline...

Un ottimo connubio...

Bisogna solo scegliere da cosa iniziare...

 

COLIN HAY..."OVERKILL"

Questa canzone, parla dei fantasmi e le ombre con le quali dobbiamo convivere tutti i giorni...

Quei piccoli problemi che si risolveranno, ma che ci fanno cosi paura...

 

TESTO E TRADUZIONE...

Overkill

I can't get to sleep
I think about the implications
Of diving in too deep
And possibly the complications

Especially at night
I worry over situations
I know I'll be alright
Perhaps it's just imagination

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away

Alone between the sheets
Only brings exasperation
It's time to walk the streets
Smell the desperation

At least there's pretty lights
And though there's little variation
It nullifies the night from overkill

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away
Come back another day

I can't get to sleep
I think about the implications
Of diving in too deep
And possibly the complications

Especially at night
I worry over situations
I know I'll be alright
It's just overkill

Day after day it reappears
Night after night my heartbeat shows the fear
Ghosts appear and fade away
Ghosts appear and fade away
Ghosts appear and fade away

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Esagerazione

non riesco a prender sonno
penso alle implicazioni
di andare troppo a fondo
e ipotizzo complicazioni

Specialmente di notte
mi preoccupo della situazione
so che andrà tutto bene
Forse è solo la mia immaginazione

giorno dopo giorno ricompare
notte dopo notte il battito del mio cuore tradisce la paura
Fantasmi compaiono e svaniscono

Starsene solo fra le lenzuola
porta solo all'esasperazione
è ora di camminare per la strada
fiutare la disperazione

Almeno ci sono delle belle luci
e sebbene cambi poco
impedisce alla notte di esagerare

giorno dopo giorno ricompare
notte dopo notte il battito del mio cuore tradisce la paura
Fantasmi compaiono e svaniscono
tornate un'altro giorno

non riesco a prender sonno
penso alle implicazioni
di andare troppo a fondo
e ipotizzo complicazioni

Specialmente di notte
mi preoccupo della situazione
so che andrà tutto bene
Forse è solo un'esagerazione

giorno dopo giorno ricompare
notte dopo notte il battito del mio cuore tradisce la paura
Fantasmi compaiono e svaniscono
Fantasmi compaiono e svaniscono
Fantasmi compaiono e svaniscono

 

 

AIMEE MANN - WISE UP - DAL FILM "MAGNOLIA"

La traduzione letterale del testo dice "fino a quando non aprirai gli occhi", ma il senso è "finchè non hai imparato la lezione"...

 

TESTO E TRADUZIONE...

It's not     
What you thought
When you first began it
You got
What you want
Now you can hardly stand it though,
By now you know
It's not going to stop
It's not going to stop
It's not going to stop
'Til you wise up

You're sure
There's a cure
And you have finally found it
You think
One drink
Will shrink you 'til you're underground
And living down
But it's not going to stop
It's not going to stop
It's not going to stop
'Til you wise up

Prepare a list of what you need
Before you sign away the deed
'Cause it's not going to stop
It's not going to stop
It's not going to stop
'Til you wise up
No, it's not going to stop
'Til you wise up
No, it's not going to stop
So just...give up
 

Non è
come pensavi
Quando hai iniziato
Hai preso
Quello che vuoi (volevi)
Ora puoi a mala pena rimanere in piedi sebbene,
Da ora tu sai
Non si fermerà
Non si fermerà
Non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi

Sei sicuro
ci sia una cura
E di averla finalmente trovata
Tu pensi
Una bevuta
Ti nasconderà fino a che sarai nell'oscurità   
  E ti farà dimenticare
Ma non si fermerà
Non si fermerà
Non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi

Prepara una lista di cio' di cui hai bisogno
Prima di firmare il contratto
Perchè non si fermerà
non si fermerà
non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi
No non si fermerà
Fino a quando tu non aprirai gli occhi
No non si fermerà
Quindi ora rinuncia.

 
 

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