Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 26 Luglio 2006 da impossible1978

IL GENIO PERFIDO DI SIR WINSTON, MAESTRO DI VITA E DI POLITICA – “MR CHURCHILL, QUAL È IL SEGRETO NEL SUCCESSO NELLA VITA?” – “MAI RESTARE IN PIEDI QUANDO SI PUÒ STARE SEDUTI. E MAI, MAI STARE SEDUTI QUANDO SI PUÒ RIMANERE SDRAIATI”…



Livia Manera per il Corriere della Sera

Al numero 187 di Piccadilly, più o meno di fronte all’arcata della Royal Academy e di fianco alle vetrine di Fortnum & Mason, c’è da oltre due secoli una delle più belle librerie di Londra: tre piani di libri attraversati da un’ampia scala di mogano, un’ottima scelta di novità sui tavoli all’ingresso e nelle retrovie una preferenza molto inglese per biografie, saggi storici e travel books . C’è anche, naturalmente, una vetrina dei bestseller del momento. Ma Hatchards, «librai dal 1797», come recita la scritta in oro sull’insegna verde scuro, ha tanta personalità da permettersi di avere da anni un bestseller tutto suo. Sta in una piccola pila accanto alla cassa ed è intitolato The Wicked Wit of Winston Churchill (Michael O’Mara Books): una raccolta di aforismi e battute dell’inglese più geniale, egocentrico, infantile e maschilista che abbia attraversato il XX secolo. L’unico a cui sarebbe mai venuto in mente, arrivando sulla spiaggia della Normandia sei giorni dopo il D-Day, di mandare all’amico Roosevelt una cartolina con scritto: «Wish you were here» («Vorrei che fossi qui»). Come i fidanzatini che si scrivono «mi manchi» dai posti di vacanza dove ci si diverte.

(Winston Churchill)


Sir Winston Leonard Spencer Churchill era, si sa, un oratore formidabile che preparava i suoi discorsi a letto. Era anche un uomo esuberante e viziato, gentile e crudele, e spudorato nel mostrare i propri sentimenti («Guardi che singhiozzo spesso e volentieri - disse a un nuovo segretario privato -. Dovrà farci l’abitudine»). Ma soprattutto aveva senso del teatro. Lo storico Paul Johnson raccontava qualche tempo fa, in un’intervista al Corriere , di averlo avvistato quando era all’apice della sua gloria, mentre usciva da un portone a Londra. Johnson, che all’epoca aveva 17 anni, si precipitò a chiedergli: «Mr Churchill, sir, qual è il segreto nel successo nella vita?». Churchill si girò serissimo verso il ragazzo: «Moderare lo sforzo!». E poi, con l’aria solenne di chi impartisce una lezione: «Mai restare in piedi quando si può stare seduti. E mai, mai stare seduti quando si può rimanere sdraiati». Dopodiché si infilò nella Bentley che lo aspettava col motore acceso.

In questa antologia, curata da Dominique Enright, Churchill sembra interpretare la politica come l’arte della duttilità (ciò che occorre al politico, dice, è «la capacità di prevedere cosa accadrà domani, la settimana prossima, il mese prossimo e l’anno prossimo. E l’abilità di spiegare a posteriori perché non è accaduto nulla di tutto ciò»), posizione che difendeva dichiarando: «Migliorarsi è cambiare; cambiare spesso è essere perfetti». Ma ciò che più emerge da queste pagine è la sua sensibilità per la lingua, a dispetto del fatto che a scuola era stato un somaro.

Con una bella immagine marziale, Kennedy disse di lui: «Ha mobilitato la lingua inglese e l’ha mandata in battaglia». Churchill era davvero convinto che «un uomo può perdonare a un altro uomo qualunque cosa, eccetto una cattiva prosa». E quando un generale americano gli chiese il suo parere circa un piano che aveva redatto, glielo restituì con annotato sopra: «Troppi verbi al passivo e troppe zeta», lasciandolo basito. Erano battute che gli guadagnavano simpatie e antipatie in eguale misura. Uno dei suoi bersagli preferiti era il maresciallo Montgomery, di cui si divertiva a dire: «Imbattibile nella sconfitta, insopportabile nella vittoria». E quando l’altro gli rimproverò indirettamente i suoi vizi, dicendo: «Non bevo, non fumo e sono in forma al 100 per cento», Churchill gli rispose: «Io bevo, fumo e sono in forma al 200 per cento».

Un’altra vittima sacrificale del suo umorismo era il rivale laburista Clement Attlee, che Churchill si divertiva a chiamare «un agnello travestito da agnello» e a sfottere con la famosa battuta: «Un taxi è arrivato vuoto a Downing Street e ne è sceso Attlee». Chiamò il duca di Windsor «un ometto col vestito della festa». E disse del tormentato eroe nazionale Lawrence d’Arabia: «Ha un modo tutto suo di ritirarsi nella luce della ribalta».

Qualcuno rispondeva ai suoi insulti. Attlee chiamò Churchill «per metà genio e per metà pazzo furioso», mentre Roosevelt, che pure gli voleva bene, diceva di lui: «Ha un centinaio di idee al giorno e quattro sono buone». Ma la sua vera nemica, dentro e fuori il Parlamento dove Churchill non riusciva a capire perché mai dovessero entrare le donne (e perché mai dovessero votare essendo non tanto inferiori, ma diverse), era Nancy Astor, che un giorno sbottando gli disse: «Winston, se fossi tua moglie ti metterei il veleno nel caffè». Lui rispose furioso: «Nancy, se fossi tuo marito lo berrei». In un’altra occasione, quando al bar della Camera dei Comuni la deputata Bessie Braddock lo apostrofò gelida: «Winston, sei ubriaco», lui si alzò e le rispose: «Signora, lei è brutta. Ma io domani sarò sobrio».

«Ricordati sempre che l’alcol mi ha dato più di quello che mi ha tolto» diceva all’adorata moglie Clementine e, tanto perché fosse chiaro come la vedeva, non si stancava di ripetere: «Non fidarti mai di un uomo che non abbia almeno un vizio che lo redima».
Lui ne aveva certamente molti, che col senno di poi appaiono minori e irresistibili. Ma non tutti la pensavano a questo modo e a un certo punto, in modo per lui sorprendente e crudele, gli inglesi lo misero da parte. Non Montgomery, però, che malgrado le frecciate ricevute continuò ad andarlo a trovare nella casa di Chartwell fino alla fine. «Sono pronto a incontrare il Creatore - gli disse un giorno Churchill, mentre prendevano il tè scambiandosi ricordi -. Se poi il Creatore sia pronto per l’ardua prova di incontrare me, questa è un’altra questione».


 
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Viaggio a ritroso (all'inizio di luglio)

Post n°54 pubblicato il 20 Luglio 2006 da impossible1978

Sono da poco andati via i miei parenti americani del Virginia che non avevo mai conosciuto; i classici americani in vacanza: pantaloncini corti e cappellino!ma mi hanno raccontato una parte della mia storia: di quando la sorella di mio nonno nel 1920 dovette abbandonare la sua famiglia per andare a cercare fortuna in america.

 

Pazzesco – ho pensato – c’è qualcuno che io non conosco al mondo a migliaia di km che sa qualcosa di me e della mia famiglia che io non so!

 

Quella donna aveva negli occhi e nelle parole la malinconia delle immagini dei luoghi che le erano stati strappati e che non sapeva se avrebbe mai rivisto!

 

La famiglia che ha creato ha di italiano solo il cognome e le immagini di quei luoghi tramandate attraverso i racconti di una anziana signora che non avevano alcun riferimento nella mente dei suoi interlocutori.

 

Questi luoghi, che a me sembrano imprescindibili al limite del noioso, devono essere rimasti in fondo agli occhi di quella donna, che verso la fine della sua vita aveva fatto il passaporto per tornare a rivederli, così come quelle spiagge desolate da cui partono le tartarughe appena nate e a cui prima o poi dovranno tornare.

 

Lei è morta prima di riuscire a realizzare il suo sogno di riabbracciare la sua terra!

 

La figlia, che anziana ormai anch’ella ha voluto fare quel viaggio a ritroso, mi ha detto che la piccola collina che si inerpica dietro casa mia è meravigliosa:

 

perché è quella che vedevano gli occhi di sua madre!

 
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Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 11 Giugno 2006 da impossible1978

LA PEOR DERROTA DE UNA PERSONA ES CUANDO PIERDE SU ENTUSIASMO 
"Entusiasmo..........quien no lo tiene?  si es una persona viva.
Yo me pregunto......existira un hombre con unos principios claros,  muy alto, de 45 a 50 años,  dulce, sincero y con entusiasmo de tener una pareja estable, con la cual poder compartir lo bueno,  lo malo,   las risas, las lagrimas.............tan dificil es ?  donde estas?"
anonima e inconsapevole poetessa spagnola

 
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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 04 Giugno 2006 da impossible1978

the unending gift

Un pittore ci aveva promesso un quadro.

Ora, in New England, ho saputo che è morto. Ho sentito, al pari di altre volte, la tristezza di comprendere che siamo come un sogno. Ho pensato all'uomo e al quadro perduti.

(Solo gli dèi possono promettere, perché sono immortali).

Ho pensato a un luogo prefissato che la tela non occuperà.

Poi ho pensato: se stesse lì, sarebbe col tempo una cosa di più, una cosa, una delle vanità o abitudini della casa; ora è illimitata, incessante, capace di qualsiasi forma e qualsiasi colore e non costretta in alcuno.

Esiste, in qualche modo. Vivrà e crescerà come una musica e starà con me fino alla fine. Grazie, Jorge Larco.

(Anche gli uomini possono promettere, perché nella promessa è qualcosa d'immortale).


j.l.borges
 
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lezioni di vita by elio

Post n°51 pubblicato il 02 Maggio 2006 da impossible1978

» Cara ti amo (risvolti psicologici nei rapporti tra giovani uomini e giovani donne) «

[parlato] Sei rimasta delusa che non ti ho spedito nessun testo? Rimedio subito con un brano di musica classica che e' stato scritto nel 1816 pero' parla di fatti attualissimi cioe' parla del rapporto fra giovani uomini e giovani donne Cosa succede al giorno d' oggi? Succede che le giovani donne ingabbiano i giovani uomini, gli fanno gli occhiolini ballando la musica house, attirano nella loro trappola di mantidi questi poveri esseri implumi, con tanti peli, pero' inoffensivi e indifesi, e praticamente, dopo 15 giorni, dopo avergli succhiato ogni liquido, ogni umore, praticamente glielo mettono nel culo, ecco...
E allora noi che abbiamo vissuto queste cose dall'esterno ma anche dall'interno, non so se si e' capito, c' era un doppio senso, abbiamo pensato di stilare un freddo campionario delle frasi che queste giovani donne dicono ai giovani uomini indifesi e abbiamo composto questo brano che abbiamo intitolato "Risvolti psicologici nei rapporti fra giovani uomini e giovani donne"

Lui : Eravamo fidanzati, poooooi, tu mi hai lasciato, senza addurre motivazioni plausibili...

Lei: Noo...o....oooh..on e' vero, tu non capisci l'universo femminile, la mia spiccata sensibilita' , si contrappone al tuo gretto materialismo maschilista...

...ciononostante...

Lui: Cara ti amo .
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Esco appena da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo !

(musichetta...) (il momento dello humor ci vuole)

Lui: Rimani in casa.
Lei: Voglio essere libera.
Lui: Esci pure con chi ti pare.
Lei: Non ti interessi mai di quello che faccio

Lui: Vorrei palparti le tette.
Lei: Porco !
Lui: Mai ti toccherei neanche con un fiore.
Lei: Finocchio !

Lui: Mi drogo, bestemmio, picchio i bambini e non ti cago.
Lei: Ti amo !
Lui: Mi faccio il culo quattordici ore di seguito per mantenerti e ti cago.
Lei: Ti lascio per un tossicomane che non fa un cazzo tutto il giorno, che bestemmia e picchia i bambini.

Lui: Mi metto il goldone ...
Lei: Ho un desiderio di maternita' .
Lui: Ho un desiderio di paternita' .
Lei: Mettiti il goldone.

Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Esco da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo !

(...giovani comici...)

lui: Rimango in casa.
Lei: Mi opprimi.
Lui: Esco.
Lei: Questa casa non e' un albergo.

Lui: Ti passo un cubetto di ghiaccio intinto nel Cointreau sulla pancia dopo di che ti scopo bendata.
Lei: Non sono una troia.
Lui: Allora in posizione canonica io sopra tu sotto?
Lei: Che palle !

Lui: Disse la vacca al mulo...
Lei: Oggi ti puzza il culo !
Lui: Disse il mulo alla vacca...
Lei: Ho appena fatto la cacca...

Lui: Cara ti amo.
Lei: Mi sento confusa.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Devo stare un po' da sola.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Brrr.. esco da una storia di tre anni con un tipo.
Lui: Cara ti amo !
Lei: Non mi voglio sentire legata.
Lui: Cara ti amooooo!

(...harg harg harg...)

Lui: Ed ora uniamo i nostri corpi nell'estasi suprema che e' propria dell'idillio dell'amore.
Lei: No, perche' quando avevo 13 anni mio cugino me l ' ha fatto vedere e da allora sono traumatizzata pero' possiamo restare abbracciati tutta la notte senza fare niente, sara' bellissimo lo stesso...
Lui: (te lo tronco nel culo)
Lei: (dai sii serio)

Lui: Usciresti con me domani sera.
Lei: Sono stanca forse ho gia' un' altro impegno.
lui: Beh, poco male cosi' vedo i miei amici.
Lei: Sono libera.

Lui: Mettiamola sul sesso.
Lei: Ho bisogno d'affetto.
Lui: Mettiamola sull'affetto.
Lei: Chiaviamo.

Lui: Io sono come sono.
Lei: Cerca di cambiare.
Lui: Sono cambiato.
Lei: Non sei piu' quello di una volta.

Lui: Tu mi appartienti.
Lei: L' utero e' mio !
Lui: Eccoti i soldi per la pelliccia.
Lei: Eccoti l ' utero !

Evviva l ' amoreeeee !!!

 
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