La vita non libero

Post N° 6


Il'padrone' aveva cacciato la sua ragazza._____________________________________________I TESTIMONI Ieri sono stati sentiti tre giovani russi sordomuti, anche  loro 'schiavi del connazionale assassinato: Resteranno in Italia  con un permesso di soggiorno per ragioni  umanitarie, gli investigatore ritengono che siano in pericolo _________________________________________________L'ULTIMA UMILIAZIONEIl giorno del delitto, l'omicida aveva accompagnata a Milano  la sua fidanzata che Lapkin aveva deciso di fare rimpatriare____________________________________________________ AVEVA sopportato le botte, le  umiliazioni, la schiavitu.Ma è stato forsequando il 'padrone' l'ha seperato dalla sua ragazza,che Konstantin, è crollato, e ha finito per ucciderlo.I retroscena del delitto di Cattolica, maturato a nell'ambito  del racket dei sordomuti, sono saltati fuori ieri  mattina, quando, nel corso di un incidente probatorio, sono statiascoltati altre tre giovani 'schiavi'    di      Grigory Lapkin, il 'brigadiere' russo che sfruttavai giovani connazionali audiolesi. Restaranno in Italia con un permesso di soggiorno per motivi umanitari, perchè vengono considerati in pericolo. Con l'ausilio degli interpreti, i ragazzi hanno confermato quello che aveva già raccontato l'omicida. E cioè che Lapkin era un uomo feroce che li sfruttava, costringendoli a percorrere chilomentri per vendere pupazzetti e accendini. I soldi non gli bastavano mai, pretendeva almeno mille euro al mese da ognuno di loro, e anche quei pochi che gli lasciava, in un modo o nell'altro finiva sempre per portarglieli via. O scopriva dove li nascondevano, o li faceva ubriacare per poterli derubare. Loro non avevano nemmeno i soldi  per mangiare. Non si potevano muovere, perchè aveva sequestrato i loro passaporti. Tutti lo volevano vedere morto.Ma  l'ha ucciso Konstantin.<<Non ce la faccevo più>>, aveva confessato subito ai carabiniere. Konstantin voleva tornare a casa, da tre anni non vedeva la sua famiglia. Ma ogni volta che chiedeva a Lapkin di poter tornare, anche solo per poco, la risposta era sempre un no sprezzante. Qui, però, il ragazzo aveva trovato l'amore. Una ragazza, anche lei russa, anche lei  sordomuta, e anche lei in balia di Lapking. Il quale, qualche giorno prima di venire ucciso, aveva deciso di rispedire la giovane in Russia. Non guadagnava abbastanza, aveva detto. Ma forse il vero motivo era il suo legame con Konstanti. Forse stavano troppo insieme, forse lui 'produceva' meno per causa della ragazza. E forse pensava che avrebbero potuto decidere di andarsene insieme, lasciandolo senza 'forza lavoro'. Cosi ne aveva deciso la 'cacciata'. Il pomeriggio del giorno prima dell'omicidio, Konstantin aveva accompagnato la goovane a Milano, dove si sarebbe imbarcata. Era tornato a Cattolica la mattina, dopo, e quella sera era andato a casa da Lapkin. Ieri mattina, i due russi che vivevano in casa con l'uomo ucciso, hanno detto che il coltello che Konstantin ha usato per tagliargli la gola, non era uno di quelli che stavano in cuccina. Mettendo cosi il portato dietro. Un particolare che, nel caso fosse provato, farebbe la differenza, dal momento che a Konstantin non è stata contestata la premeditazione. Ma anche loro avevano mentito. Le telecamere del residence li hanno immortalati mentre escono dopo il delitto, per poi rientrate.Ieri si sono qiustificati sostenendo che erano spaventati a morte, dovevano andare a bere qualcosa.                                                      al. na.