La vita non libero

Post N° 8


22 GIOVEDI 7 FEBBRAIO 2008 Omicidio  nel racket dei sordomuti. Il giovane, per i periti, non è pericoloso. Ora studia e chiede perdono.__________________________________________Sgozzò il suo aguzzino, condannato a sei anni.__________________________________________" sconti" di pena: per il rito, la provocazione e un vizio parziale di mente__________________________________________   Aveva sgozzato nel sonno l'uomo che lo trattava da schiavo, umiliandolo e prendendolo a botte. L'autore dell'omicidio silenzioso (sordomuti sia l'accoltellatore sia la vittima) commesso il 6 febbraio 2007 in un residence di ........., è stato condannato ieri a sei anni di reclusione. All'imputato Konstantin, 23 anni, russo, il giudice Giacomo Gasparini - oltre alla diminuenta  del rito abbreviato - ha riconosciuto le attenuanti generiche, della privocazione e vizio parzale di mente. Il giovane, difeso dall'avvocato Carlo Berltrambini, ha consegnato una lettera in cui si dise pentito del suo gesto.Konstantin, un anno fa, accoltelò alla gola il proprio <<padrone>>, il connazionale Grigory Lapkin,  all'interno del <<Baltic>>. Oltre a mettere fine ai soprusi dell'uomo, che gli imponeva di vandere gadget  nei ristoranti,Constantin aveva un altro motivo di risentimento. Lapkin aveva infatti scacciato  la fidanzata di Konstantin, una 20 enne russa, <<colpevole>> di non guadagnare abbastanza  (la quota minima era mille euro al mese da spartire a metà, almeno sulla carta, con Lapkin).  Probabilmente il <<capo>> voleva separare la coppia per timore che potessa affrancarsi. Dalle  testimonziane è emerso che il giorno ptima dell'omicidio Constantin aveva accompagnato in treno fino  a Milano la compagna, con la quale conviveva da cingue mesi. Di li le loro strade si erano separate:  lei in patria, lui di nuovo a Cattolica, il giorno successivo. Era andato da  Lapkin a chiedere la    restituzione del proprio passaporto, voleva raggiungere  la fidanzata e pretendeva di riacquistare  la libertà negata  dall'uomo che lo trattava da schiavo.Grigory Grisha Lapkin non era tipo da lasciarsi commuovere. L'avvocato difensore Beltrambini ha tracciato il suo profilo di aguzzino <<pescando>> tra le pieghe della sentenza sul racket dei sordomuti. Un uomo violento che era diventato un vero e proprio incubo per Konstantin. Il 23enne definito dal perito  del giudice una persona <<non incline alla violenza anzi dalla personalità troppo timida>>, ha preso il  controllo perchè ossessionato dalle violenze quotidiane subite dalla vittima e dalle contitue ninacce di morte  che quest'ultimo proferiva all'indirizzo dei parenti  dell'omicida rimasti in patria. Una  situazione di stress emotivo acuito dalla sua condizione di sordomuto che rendeva difficile la comunicazione con  i "normali", che andata montando giorno dopo giorno, e gli ha tolto il sonno per notti intere, Ossessione  ma <<non delirio>> ha scritto nella sua relazione il professor Renato Ariatti capace di oscurargli  temporaneamente la mente nel momento in cui ha impugnato il coltello per colpire  il suo aguzzino.  Secondo il perito Konstantin <<non potrà più ripetersi>> perchè il suo torturatore,unica causa del  <<blask out>> mentale, <<non c'e più>>. In carcere il giovane imputato ha ripreso a studiare, chiede  di poter tornare dai suoi genitoti e dal nipotino. Appassionato di fantascienza e ufologia, popola mondi paralleli senza rumore nè violenze.